Il lupo è tornato sulle nostre montagne e, a volte si avvicina alle zone abitate e si lascia avvistare anche da chi non frequenta boschi e zone di alta montagna. Ma da quando e come il lupo è ricomparso nei nostri territori?
Dopo la scomparsa dell'animale, risalente agli inizi del '900, l'avvistamento dei primi branchi in valle di Susa è riconducibile al 1996-1997. La ricomparsa del lupo è stata spontanea, attuata risalendo l'Appennino. Oltre a diverse misure protettive (decreto ministeriali Natali de 1971, C.I.I.E.S. 1973, convenzione di Berna 1979…) nel 2013, con il finanziamento del progetto europeo Life WolfAlps, si è deciso di intraprendere uno studio su questo carnivoro, garantendone la conservazione della specie sull'intero arco alpino e cercando al contempo di permettere una convivenza stabile tra il lupo e le attività economiche del territorio. Dopo la prima fase conclusa nel 2018, il progetto, che vede tra i 19 enti promotori anche i l'Ente di gestione dei Parchi Alpi Cozie, è stato finanziato per un altro quinquennio (2019-2023).
Solo in Piemonte si stima la presenza di 33 branchi e 2 coppie, per un totale minimo di 195 lupi, presenti principalmente tra le province di Cuneo e Torino. Nel Cuneese e nel Torinese la saturazione territoriale è dunque quasi raggiunta.
Il lupo è un animale che vive in branchi formati abitualmente da non più di 5/7 esemplari. Si muove in un habitat che va dai 300 fino ai 2500 metri sul livello del mare, prediligendo praterie e aree montane boschive. Abitualmente un maschio ed una femmina di lupo si riproducono dando vita ad un branco nel quale viene rispettata una rigida gerarchia. Il maschio alfa domina gli altri esemplari maschili, mentre la femmina alfa si impone sulle altre femmine del branco.
Quando i cuccioli sono diventati maturi dal punto di vista sessuale possono scegliere se andare in dispersione, ovverosia lasciare il branco alla ricerca di un territorio proprio e di un lupo di sesso opposto per formare un nuovo branco, o restarne a far parte aiutando la coppia dominante ad allevare la prole. Gli animali in dispersione, in genere il 10-20% di una popolazione, si muovono ai margini dei territori già occupati, e possono compiere spostamenti che vanno dai 10 ai 1000 km.
Nel branco si comunica con i sensi: olfatto, udito e vista permettono infatti di marcare il territorio, segnalando la propria presenza ad eventuali altri occupanti in cerca di uno spazio da colonizzare. Di solito si pensa all’ululato come all’unico verso prodotto da questo grande carnivoro. Le foreste però raccontano di almeno altri 11 suoni provenienti dai branchi della specie. L’abbaio, il ringhio e l’uggiolio ne sono solo alcuni esempi. L’ululato “richiamo sociale” accompagna attività di dominanza sul territorio, di mantenimento dei rapporti tra esemplari che si muovono all’interno della stessa zona e può essere diverso da individuo e individuo.
Il lupo è un animale carnivoro e predatore che difficilmente si avvicina all'uomo, anzi è solito tenersene a debita distanza in quanto la specie umana rappresenta per lui una minaccia. Il lupo però continua a fare paura anche perché può rappresentare una vera e propria minaccia per gli allevatori che lasciano il loro bestiame al pascolo e sono oggetti di attacchi da parte del lupo.
Per arginare il problema, gli allevatori utilizzano cani da guardiana, e altri elementi di protezione come recinzioni e reti elettrificate per contribuire a ridurre il numero degli attacchi e in caso di aggressione hanno diritto ad indennizzo economico.
Dicembre 2020 - 4 lupi investiti durante la stagione di allontanamento naturale dal branco
Parchi Alpi Cozie - LA STAGIONE DELLA DISPERSIONE
Il direttore dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie – Il periodo dell’anno in cui i giovani lupi adulti abbandonano il branco di origine per migrare alla ricerca di un partner con cui costituire un nuovo nucleo famigliare. Quattro predatori investiti in un breve lasso di tempo rappresentano quindi una casualità dettata da questo fenomeno. Il quale spinge i lupi ad allontanarsi dai territori che meglio conoscono, correndo maggiori pericoli.“ Nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 dicembre un lupo, secondo le prime analisi una giovane femmina, è stato probabilmente investito da un’autovettura lungo la strada tra Luserna San Giovanni e Angrogna. Dopo il giovane maschio investito nella notte tra il 12 e il 13 novembre nel comune di Bibiana. Inoltre un altro maschio ritrovato il 14 dicembre nel comune di Oulx lungo l’autostrada. Infine una giovane femmina morta nel comune di Sestriere il 21 dicembre, si tratta del quarto caso in poco più di un mese.
Il personale dei Parchi delle Alpi Cozie è impegnato nel primo monitoraggio nazionale della specie lupo. È coordinato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), e impegnato in collaborazione con il progetto Life WolfAlps EU di cui siamo partner.
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