Non è stata la carestia
o magari la siccità,
né le alluvioni primaverili
e neppure le epidemie.
Nemmeno i saraceni,
né le orde di banditi
che stanno per qui
o da oltre confine.
Nemmeno la lunghezza
di questo periodo invernale,
né il sudore a
costruire il Forte.
Magari la mitraglia
delle camicie nere
o di ogni altra maglia
che si macchia di miseria.
Anche se i dragoni
ci hanno fatto partire,
a ogni persecuzione
abbiamo resistito.
Sono andato nella valle
e soffiava quello stesso vento
di quando non era una tomba
questa stessa terra povera.
Sono andato nella valle:
culla di fame e di sete.
Una filastrocca cupa
raccontavano la tramontana e le nevi trasportate dal vento
Sono andato nella valle,
ma non v’era gente
il silenzio rimbalza
nelle rughe nel niente.
Sono andato nella valle
per osservare più da vicino:
solo il vento che smuove le fronde
accarezzando la terra bionda di fieno.
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