È noto il rapporto della cultura occitana con l’antica eresia dei catari, gli albigesi. A partire dallo splendido libro di Denis de Rougemont, L’amore e l’occidente, la tesi della correlazione tra la poesia dei trovatori e il catarismo ha fatto strada ed è ora accolta anche negli ambienti accademici.
Meno noto è il rapporto di Dante Alighieri con la cultura occitana e soprattutto con il catarismo. Ad eccezione, devo dire, dei lettori di Nòvas d’Occitània, perché questo interessante e pregevole giornale on line ospita da anni articoli che di tale rapporto parlano.
Dopo i primi due video dedicati alla lingua e alla cultura occitana, inizia questo mese una serie di dieci filmati su Dante e i Catari, sempre realizzati da Andrea Fantino, e ciascuno della durata di circa un quarto d’ora, in cui presenterò i tanti elementi che mi hanno portato a sostenere che Dante era «cataro», ovvero che aderiva alla grande eresia dei «buoni cristiani», come loro chiamavano se stessi.
Partirò dai personaggi catari presenti nel poema per analizzare poi la famosa «dottrina che s'asconde sotto 'l velame de li versi strani», o, meglio, per confrontare la dottrina dei catari con quella esposta, più o meno sotto 'l velame, nella Divina Commedia.
Ogni filmato, benché facente parte di una serie, è fruibile indipendentemente dagli altri. Essendo dei video divulgativi, il tono è ovviamente lieve e diretto, ma il contenuto non è superficiale ed è rigorosissimo per quanto riguarda la ricerca storica.
In questo video parlo esclusivamente dei catari, perché prima di passare al confronto con la Commedia è fondamentale avere qualche notizia sulla loro storia, sapere cosa significa e da dove nasce questo loro strano nome, quanti erano, quando, dove e, soprattutto, chi erano... A tutte queste domande risponde il video che vi proponiamo oggi.
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