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Dante e la lingua occitana

Maria Soresina - Dante e i Catari 9. Credenze e usanze.

Dante e lhi catars: creienças e costumas

di Maria Soresina 
http://www.youtube.com/watch?v=qIRYW9r0Jf4

Maria Soresina - Dante e i Catari 9. Credenze e usanze.
italiano

Oltre ad alcuni importanti capisaldi dottrinali, i catari avevano anche tutta una serie di usanze e pratiche particolari. Il mio obiettivo è quello di dimostrare che anche su queste piccole cose, il pensiero di Dante coincideva con quello dei catari.

Quali sono queste “piccole cose”? Le chiese, per esempio: i catari non costruivano chiese. I santi: i catari non veneravano santi, e men che meno le reliquie intorno alle quali si era sviluppato, nel Medioevo, un cospicuo giro d’affari. E ancora: i catari non credevano ai miracoli, nemmeno a quelli operati da Gesù.

Un aspetto importante, che più che una credenza era un’usanza, è che i catari erano vegetariani. Non per i motivi riportati nei libri di storia, secondo i quali i catari rifuggivano dal mangiare il prodotto di un accoppiamento sessuale: se così fosse stato, nulla avrebbe impedito loro di uccidere la gallina che gli inquisitori mettevano loro davanti per scoprire se erano da mandare al rogo o no. Nel loro vegetarianismo non era in questione il «mangiare», ma l’«uccidere»!

Di Dante non si sa se fosse vegetariano, ma alcuni passaggi della Commedia presentano risvolti decisamente «vegetariani».

Poi ci sono le critiche che Dante fa alla Chiesa di Roma, le stesse che facevano i catari, e... utilizzando la loro terminologia. Purtroppo alle nostre orecchie di oggi questi termini non dicono più nulla, ma se vogliamo comprendere Dante è necessario affinare l’orecchio alla sensibilità dell’epoca, è necessario capire che a quel tempo era inconcepibile – oltre che proibito – che un laico osasse raccontare centinaia di episodi biblici, osasse tradurre nelle lingue volgari il Padre Nostro... Ma Dante era audace.

occitan

En mai d’uns importants fondaments doctrinals, lhi catars avion decò tota una seria de costumas e de pràcticas particularas. Mon bjectiu es aquel de demostrar que bèla sus aquestas pichòtas causas lo pensier de Dante coïncidia abo aquel di catars.

Qualas son aquestas “pichòtas causas”? las gleisas, per exèmple: lhi catars bastion pas de gleisas. Lhi sants: lhi catars veneravon pas de sants e menc que menclas relíquias a l’entorn des qualas s’era desvolopat dins l’Atge Mesan un gròs vir d’afars. E encara: lhi catars creïon pas ai miracles, nimanc an aquilhi fachs da Jesús.

Un aspèct important, que mai que una creiença era una costuma, es que lhi catars eron vegetarian. Ren per de montius reportats enti libres d’estòria, second lhi quals lhi catars defugion dal minjar lo produch d’un acoblament sexual: se foguesse estat com’aquò, pas ren lhi auria empachats de maçar la jalina que lhi inquisitors lhi butavo derant per descurbir se eron da mandar al lenhier o no. Dins lor vegetarianisme era pas en question lo “minjar”, mas lo “maçar”!

De Dante sabem pas se foguesse vegetarian, mas cèrti passatges de la Commedia presenton de revèrs decisaments “vegetarians”.

Puei lhi a las críticas que lo poèta fai a la Gleisa de Roma, las mesmas fachas dai catars e... en adobrant lor terminologia. Malaürosament a nòstras aurelhas d’encuei aquesti tèrmes dison pas ren, mas se volem comprene Dante chal afinar l’auvit a la sensibilitat de l’època, chal comprene que an aquel tem era inconcebable – en mai qu’interdich – que un laic osesse contiar de centenas d’episòdis bíblics, qu’encalesse revirar dins las lengas vulgaras lo Paire Nòstre... mas Dante era gausard.