Joan Larzac è il nome che ha adottato il poeta Jean Rouquette per distinguersi dagli altri Rouquette scrittori occitani, a cominciare da suo fratello Yves Rouquette, marito di Maria Roanet, anch’ella scrittice, ben conosciuta in Francia.
È nato nel 1938, come suo fratello a Sète, la patria di Paul Valery e di Brassens e di artisti come Pèire Francés, l’amico e pittore occitanista. I parenti erano del sud dell’Avairon «della montagna» ed è lì che i due ragazzi si rifugiarono durante la guerra, Yves a casa della nonna a Camares, Joan a casa della tata di Confelus.
Lì tornarono sempre a passare le vacanze.
Durante gli studi secondari nel piccolo seminario di Montpelhièr Joan Larzac scoprì una sua seconda vocazione, sulla traccia di suo fratello, che aveva avuto lo scrittore Robert Lafont come professore di occitano a Sete. La sua prima raccolta di poemi Sola Deitas uscì nel 1962.
In quel momento si trovava a Ghazir per il suo servizio militare in Libano. Avviene così che tutta la sua Ôbra Poetica (t.1, 1986) sia marcata dalla ricerca di Dio, dell’amore per il suo paese e da un impegno mondialista.
Cura le edizioni letterarie dell’Institut d’Estudis Occitans, e accanto alla collezione poetica Messatges, fondata da R. Nelli, lancia la collezione di prosa A Tots. Ed è così che vengono pubblicati romanzi e poemi di Max Rouquette, Leon Cordas, Jean Bodon, Robert Lafont, Eric Espieut, Bernard Manciet, Peyre Pessamessa, Yves Rouquette, Jean Claudi Forët, etc. e parallellamente nel sua casa di edizione 4 Vertats, dà ai «poeti della decolonizzazione» il loro manifesto con L’estrangièr del dedins (1968).
E in tutte le lotte e le battaglie del Larzac (altopiano sul quale lo stato francese voleva costruire un poligono di tiro e che è stato teatro di una grande battaglia di resistenza,
vinta dai contadini del luogo) confonde se stesso con l’emblema della resistenza occitanista intorno al movimento Volèm viure al Païs.
Cura Le petit Livre de l’Occitanie (1971), e pubblica studi su La Littèrature Occitane (1962), La Musica Occitana (1970), La Poésie religieuse occitane (1972), la storia Descolonizar l’istòria occitana (1977-80), L’Art Occitan (1989).
Ordinato parroco nel 1965, dopo due anni di insegnamento come professore di lettere a Ardoana e studi biblici a Friburgo e Parigi, è nominato nel 1968 professore d’exegesi al grande seminario di Vivièrs, poi a Montpelhièr.
Nel settore religioso, pubblica Lectura politica de la Bibla (1973 », Lo Ritual del Maridatge Occitan (1981). La sua traduzione completa della Bibbia in occitano, interrotta dopo la chiusura della casa di edizione Lo libre Occitan che aveva edito
nel 1968 Lo libre de Ruth, è stata ripresa dietro richiesta di Joan Eygun il giorno
della manifestazione nazionale per la lingua d’òc a Carcassona e viene edita ora dopo cinque anni di lavoro per cinque ore ogni giorno, rubate al tempo del ministero che Jean Rouquette-Larzac assicura come parroco di Sant Jòrdi d’Òrcas vicino a Montpelhièr.
Ma non separa mai poesia, impegno occitano e ricerca teologica, e si possono considerare i sonetti de Ai tres òmes a taula a miegjorn (2008) come una ermeneutica poetica e politica dell’Anziano Testamento alla luce del Nuovo.
Per restituire agli occitani i libri che la Chiesa proibì loro di leggere al tempo che i Catari ne facevano argomento per conservare le cose migliori del Buon Dio del Vangelo.
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