Jun Tiburcio è un artista-poeta messicano che si esprime nell’antica lingua Tutunakú, totonac in spagnolo. Il suo nome in tutunakú significa colibrì, uccello sacro nella regione messicana del Totonacapan, situata a nord dello Stato di Veracruz, Messico. Jun nasce nel 1959 a Chumatlán, in montagna, registrato con il nome spagnolo di Tiburcio Perez Gonzalez, ha trascorso la sua infanzia in montagna felice accanto ai suoi genitori che si dedicavano al campo e all’agricoltura. Ha studiato a Chumatlán Township, la scuola secondaria a Núñez e ha finito gli studi presso l’Università Pedagogica Nazionale in Papantla, Veracruz. Ha insegnato formazione indigena nella scuola di Coxquihui, Veracruz. Jun è un artista versatile: pittore, ricamatore, scultore di terra, artista di installazioni in arte visiva, scrittore, poeta in lingua indigena tutunakú. Ha esposto le sue opere in Messico, Canada, Francia, Spagna, Venezuela, Washington, Australia e Nuova Zelanda. Ha fatto recital tutunakú in molte parti del mondo, è l’ambasciatore della lingua tutunakú, oltre a dare lezioni sulla cultura nel Totonacapan. È stato fondatore e consulente artistico del Festival culturale di Cumbre Tajin Papantla, nello stato di Veracruz. La sua personalità è riassunta in una semplice espressione: l’arte di essere tutunakú, essere un creatore tra i tutunakú.
Le ali del Colibrì (Xpakgan jun)
Prepara le tue ali da colibrì,
vola come lui.
Vola!... Che nessuno possa raggiungerti.
Vola senza fermarti.
Ali di colibrì,
ali di uragano,
ali di luce.
Ali del tempo!
Vola da solo
o in compagnia,
però vola,
non smettere di volare.
La vita è un volo costante.
Se smettessi di volare un giorno
tutto si spegnerà,
e allora saprai che cos’è il riposo.
Ali di colibrì,
ali di uragano,
ali di luce.
Ali del tempo!
“Non uccidere il colibrì, ti colpirà un fulmine”,
così dicono i tutunakú.
Il nostro dovere è prendercene cura,
perché mai finisca.
Così si insegna il rispetto per la natura.
Spirito (Limakgatliwaga)
Gli alberi sono pieni di:
acqua,
ossigeno,
fiori,
frutti,
e nidi:
Ma tu sei pieno di:
spirito,
forza,
amore,
intelligenza
e bontà.
La parola del cuore (Paks tanujni akinin)
Fa’ valere la tua parola
a cui nessun altro darebbe valore,
se non noi stessi.
Scrivi nella tua lingua,
studiala,
parlala,
ascoltala.
Dischiudi la tua saggezza,
amati,
rispettati,
onora te stesso.
Così aumenterai la fiducia in te.
Quando vedi sul ramo di un albero
un nido di colibrì, non tirarlo giù,
non toccarlo,
non rompere le sue uova;
dagli rispetto,
perché esso lavora per la natura.
Amalo.
Quando vedi un colibrì volare, pensa che tu
pure puoi volare con la tua intelligenza studiata;
ti porterà lontano, fin dove tu vorrai arrivare.
La bellezza (Snun tlan)
Costruisci la bellezza
dentro al tuo corpo
perché essa finisce.
Abbellisci la tua mente
di saggezza,
Adorna il tuo cuore
di dolcezza
e la tua condotta vestila
d’amore prima di tutto
Così come sei,
sei bello.
Cosciente (Akstalanka)
Vivi cosciente
il tempo che ti è dato di vivere
affinché tu muoia cosciente
il giorno in cui ti tocca morire;
fatti condurre solo dalla bontà
così illuminerai tutti con la tua vita.
Ovunque ci abbiamo mandato a vivere, va bene,
ci hanno mandato per fare il bene,
non siamo stati mandati per fare il male,
Prima di tutto devi amare te stesso
affinché tu possa amare gli altri.
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