La prima volta in cui ho sentito parlare del Premio Ostana deve essere stato durante il primo viaggio della Carovana Balacaval, nel 2011. Eravamo partiti da poco, fermi a Costigliole, lungo il Varaita. Le carrozze tra un albero e l'altro, di fianco un prato con i cavalli nel recinto. Poco più in là un lago, di quelli dove la pesca è facile. Arriva Ines con i suoi cesti pieni di verdure e piatti già pronti. Con lei c'è Aurelia Lassaque, e subito me la presenta come una poetessa occitana premiata al Premio Ostana. Non avevo mai conosciuto una poetessa e devo dire che mi sono sorpreso quando ho visto che era in carne ed ossa e all'incirca della mia età. Di poesia si può campare anche quando si è giovani? E di poesia si può campare anche quando si scrive in una lingua di minoranza come quella occitana? Quello di Aurelia Lassaque è un gran bell'esempio, ma non sempre è così. E' qui che risiede il valore del Premio Ostana, un valore pubblico, di tutti, perchè le lingue esistono solo se condivise, ed oggi esistono solo se resistono (ancora una volta) alle lingue dominanti che nel corso della Storia si sono imposte e hanno indebolito le lingue in minoranza. Oggi il Premio Ostana ce lo ricorda con forza, in una quattro giorni dedicata alle “scritture in lingua madre”, dall'1 al 4 giugno 2017. Si tratta della nona edizione, festeggiata con la creazione di una pagina wikipedia che invito a visitare. E' un premio che riconosce la qualità delle opere di poeti, scrittori, compositori e cineasti che in un modo o nell'altro hanno lavorato con la propria lingua madre, spesso discriminati o al margine rispetto a tutti quegli autori che si sono espressi in lingue più forti politicamente.
Ho avuto la fortuna di partecipare all'edizione dello scorso anno, per documentare con la videocamera gli incontri e quel che capitava tra un incontro e l'altro, e devo dire che è stata una grande bella esperienza, una di quelle che ricordo con più piacere se penso al 2016.
Al di là della meravigliosa cornice paesaggistica di Ostana, il Premio ha la sua forza non solo nei contenuti, ma nelle relazioni che si vanno a formare: in quei giorni Ostana diventa veramente uno spazio di conviviencia dove le giornate sono piene di incontri e chiacchiere, dove a discorsi di natura intellettuale si alternano momenti di puro divertimento in una sorta di Babele contemporanea in cui gli uomini, a differenza di quel che capita nel racconto biblico, riescono a comprendersi proprio perchè hanno lingue così diverse e così lontane, ed è la loro diversità ad unirli per la costruzione di una Torre che sia un punto di riferimento, un vero e proprio “festival dei diritti linguistici”, come afferma Ines nel video che potete vedere in questa pagina.
Ho realizzato il video qualche mese dopo il Premio Ostana, ho voluto montarlo quando le sensazioni di quei giorni erano ancora fresche, pronte ad essere ricordate e inserite in una qualche forma visiva. Mi sono rivisto tutti gli incontri e ho cercato di andare al cuore di ognuno, a quel momento in cui il relatore ha detto qualcosa di così importante e significativo che qua e là nella sala si sono sentiti dei brividi correre lungo le schiene del pubblico. A volte sono affermazioni relative ai lavori realizzati, altre volte si tratta di esperienze personali. A questi pensieri ho mischiato alcuni momenti di convivencia, in particolare il concerto in cui ogni premiato ci ha regalato uno o più canti, grazie ai Blu l’Azard, sempre pronti ad accompagnare e a lasciare spazio all'improvvisazione, al dialogo tra strumenti e lingue distanti. E' stata una serata così riuscita che alla sua fine ci siamo trovati tutti commossi ad abbracciarci.
Ho una formazione da antropologo culturale e non posso che essere felice di fronte ad un laboratorio di convivenza tra culture così allegro e partecipato. L'ospitalità occitana fa sentire la sua voce, per una buona causa. Invito tutti a seguire questa voce, in particolar modo gli antropologi della zona, per vivere giorni di dibattiti, di incontri, di cultura. E di festa. Spero di essere riuscito a darvi anche solo un assaggio di quel che è stato in quei giorni. Buona visione.
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