Portal d’Occitània    Premio Ostana - Scritture in lingua madre

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Edizione 2022

Bhuchung D. SONAM - Premio giovani

Antologia - Bhuchung D. SONAM

Lingua tibetana (Nepal) - "Premio Ostana scritture in Lingua Madre" edizione 2022

italiano

Bhuchung D. Sonam è nato in Tibet. In esilio,
a studiato alla Tibetan Children’s Village School,
n una piccola città nel nord dell’India, concludendo gli studi di Economia presso la Indian University.
a lavorato presso il Dipartimento di Informazione e Relazioni Internazionali del Governo Tibetano
n Esilio con sede a Dharamsala. 

I suoi libri includono Yak Horns: Notes on Contemporary Tibetan Writing, Music, Film and Politics, Songs of the Arrow e Songs from Dewachan. Ha curato Muses in Exile: An Anthology of Tibetan Poetry. Le sue traduzioni includono Mindful Education: Theory and Practice, Handbook for Tibetan Journalists
 Twenty Years of My Life in China’s Death Camp.

Ha compilato e curato un libro intitolato Auto-immolazione tibetana: notizie, opinioni e risposta globale, una documentazione definitiva sull’auto-immolazione tibetana dal 1998. 

Ha anche compilato e tradotto Burning the Sun’s Braids: New Poetry from Tibet.

Bhuchung D. Sonam è membro fondatore
i TibetWrites e del suo marchio Blackneck Books, circolo tibetano di scrittori che promuove e pubblica il lavoro creativo dei tibetani.

I suoi scritti sono pubblicati tra gli altri sul Journal of Indian Literature, HIMAL Southasia, Hindustan Times, Tibetan Review, Truthdig e Seminar Journal.

MOTIVAZIONE

Bhuchung D Sonam è un poeta, saggista, editore e traduttore. La sua opera di valorizzazione della lingua tibetana è tra le più importanti del panorama mondiale, la sua forza nel cercare di rendere udibile la voce censurata degli scrittori del suo paese d’origine è un gesto coraggioso di cura per la comunità di tibetani esiliati e per quelli rimasti in terra tibetana. La poesia può essere un’arma o uno scudo, nel caso di Bhuchung Sonam, la sua poesia è stimolo e fonte di riflessione per noi occidentali e per tutti i Tibetani nel mondo.

PER SAPERNE DI PIÙ:

https://www.youtube.com/watch?v=7GoYf6lSepk

INTERVISTA A Bhuchung D. Sonam

a cura di Valentina Musmeci

Valentina Musmeci Raccontaci la storia della lingua tibetana.

Bhuchung D. Sonam Il Tibet è una nazione antica con una storia molto lunga. La scrittura per la lingua tibetana come la conosciamo oggi è stata ideata nel settimo secolo. Da allora è stata usata come lingua scritta del Tibet, in essa troviamo tutti i canoni buddisti così come la scrittura secolare di storia, canzoni, letteratura ecc. 

VM Spiegaci perché e come è una lingua in pericolo.

BDS Oggi la lingua tibetana è in pericolo perché il Tibet è sotto l’occupazione cinese e il cinese è la lingua di insegnamento nelle scuole. La Cina ha istituito scuole residenziali in cui i bambini tibetani di appena quattro anni sono obbligati a parlare cinese, imparare il cinese e tenuti lontani dai loro genitori. Quindi i bambini non conoscono la loro lingua e cultura.

In esilio i giovani tibetani che crescono in Occidente non hanno l’opportunità di imparare la lingua a scuola e inoltre non hanno accesso diretto alla cultura tibetana nella loro vita quotidiana. Pertanto molti di loro non parlano né scrivono tibetano.

VM Tu sei un poeta e un editore, ti va di condividere con noi la tua storia, da quando eri piccolo?

BDS Sono nato in Tibet e sono stato portato in esilio in giovane età. Sono cresciuto nelle scuole per rifugiati tibetani in India, dove ho imparato la lingua tibetana e ho avuto accesso alla cultura e alle tradizioni spirituali tibetane. Scrivo poesie, racconti e saggistica per riviste e siti web. Sono anche un traduttore e dirigo una piccola casa editrice senza scopo di lucro che si occupa di letteratura tibetana secolare. Amo leggere e scrivere e incoraggio i tibetani a esprimere i loro pensieri e aspirazioni attraverso le arti creative.

VM Quando hai iniziato a muovere i primi passi come poeta?

BDS Ho cominciato a scrivere poesie quando ero alla scuola primaria per rifugiati. Da allora ho continuato, anche se all’università ho studiato economia. La scrittura è una parte importante di ciò che sono come persona e mi aiuta a capire me stesso e a incanalare le mie frustrazioni e difficoltà nella creatività. Mi sfida anche a pensare e guardare in modo diverso, riguardo a me stesso e alla società in generale.

VM Come scrivi e quando?

BDS Scrivo ogni volta che sento di avere qualcosa da dire. L’argomento dei miei scritti è la mia vita: cose che sperimento, vedo e sento, che hanno principalmente a che fare con l’esilio, la speranza, la delusione, la resistenza, il desiderio e i ricordi.

VM In alcune culture di popoli nativi, la poesia è sacra ed è usata nelle cerimonie spirituali, nelle celebrazioni e nelle feste di famiglia, qual è l’importanza della poesia nella cultura tibetana?

BDS La poesia è intimamente legata alla civiltà tibetana. Il Tibet è chiamato “la terra delle canzoni” e tutte le canzoni cos’altro sono se non poesia? Abbiamo anche una forte tradizione nella scrittura di poesie che risale a migliaia di anni fa. Inoltre ci sono i nostri canoni buddisti, incluso Kagyur con 108 volumi e Tengyur con 225 volumi, tutti scritti in versi.

VM Perché pensi che la protezione della cultura e della lingua madre sia importante per te e per la tua cultura? 

BDS La lingua tibetana è il mezzo attraverso il quale l’intera conoscenza scritta della civiltà tibetana è stata memorizzata e tramandata. Quindi se perdiamo la lingua perdiamo tutto. 

Poiché la cultura e le tradizioni spirituali tibetane hanno valori non solo per il popolo tibetano, ma per l’intero essere umano, la lingua tibetana deve essere preservata e promossa quale patrimonio mondiale dell’umanità.

VM Nelle comunità di lingua minoritaria la gente, la lingua e il territorio sono molto connessi, possiamo usare la definizione “popolo nativo” anche per i tibetani, nonostante siano nati fuori dal territorio tibetano?

BDS Il territorio tradizionale tibetano comprendeva tre province di Utsang, Amdo e Kham, che compongono l’intero altopiano tibetano e quindi tutte le persone di lingua tibetana vivevano all’interno di questo vasto luogo geografico. Dall’occupazione cinese del Tibet, gran parte del tradizionale territorio tibetano è segmentato e collegato a varie province cinesi. Di conseguenza, oggi si può dire che la stragrande maggioranza dei tibetani vive all’interno di province cinesi.

Ci sono anche circa duecentomila rifugiati tibetani sparsi in tutto il mondo che vivono in ben trentasei paesi. Quindi, possiamo dire che i tibetani sono in tutto il mondo.

VM Come vivi tu questa disconnessione?

BDS ––––––– [non risponde] ––––––– 

VM Quale tipo di attività hai fatto per promuovere e salvare la tua lingua madre?

BDS Sono uno scrittore e un traduttore, quindi la mia responsabilità principale è scrivere, tradurre, pubblicare e promuovere. Traduco dal tibetano all’inglese e dall’inglese al tibetano. Questo è un esercizio necessario poiché dobbiamo far conoscere al mondo la nostra cultura, la nostra lingua e la nostra lotta, allo stesso tempo dobbiamo tradurre la letteratura mondiale in tibetano.

VM Come pensi che la protezione della lingua tibetana possa essere più efficace? 

BDS Naturalmente, il modo migliore per preservare la lingua, la cultura e lo stile di vita tibetano è fare del Tibet un paese libero. per avere la libertà di imparare la nostra lingua, praticare la nostra cultura e religione senza essere perseguitati o imprigionati.

L’altro modo per promuovere la nostra lingua e cultura è, per esempio, sostenere le scuole e le istituzioni educative per i rifugiati tibetani, dove studiano migliaia di studenti tibetani in esilio. Dobbiamo anche fare pressione sul governo cinese affinché rispetti i diritti umani fondamentali in modo che i tibetani possano imparare la propria lingua e praticare la propria cultura. Per oltre mezzo secolo la Cina ha sistematicamente distrutto la lingua, la cultura e l’identità tibetane. La comunità internazionale oggi deve sostenere i diritti del popolo tibetano nell’apprendimento della propria lingua.

TESTO TIBETANO

POESIE SCELTE

འཁྱམ་པོ།

རྒྱ་ལམ་མང་གྲགས།

ང་གང་དུ་ཡས་བསྐྱོད་མ་ཐུབ།

བསམ་བློའི་སྣེ་ཐག་མང་བའི་ལས་ཆགས།

རྣམ་རིག་གི་ཕོང་བའི་དར་ཕྲུག

འཁོར་བའོ་རུས་སྐམ་ལ་ཆགས་པའི་འཁྱམ་ཁྱི།

བུ་ཆུང་ཞེ་སྡང་གི་ལྡུམ་རྭའི་ནང་།

སྡུག་བསྔལ་གི་མིག་ཆུ་འཁྱིལ་འཁྱིལ།

TESTO INGLESE

WANDERER

Paths are scattered

I fail to take any

Burdened by chaotic thoughts

Orphaned by a clear focus

Deserted by wisdom of vision ―

Like a stray dog I cling

To the dry worldly bone…

In a blossoming garden of hatred

This little boy

Drowns in tears of sorrow…

TESTO ITALIANO

VAGABONDO

I percorsi sono sparsi

Non ne prendo nessuno

Gravato da pensieri caotici

Orfano di una chiara messa a fuoco

Abbandonato dalla saggezza della visione ―

Come un cane randagio mi aggrappo

All’arido osso mondano...

In un giardino fiorito di odio

Questo ragazzino

annega in lacrime di dolore...

(trad. Valentina Musmeci)

TESTO INGLESE

BANISHMENT 

Away from home
 live in my thirty-sixth rented room 

With a trapped bee and a three-legged spider 

Spider crawls on the wall and I on the floor 

Bee bangs at the window and I on the table 

Often we stare at each other
haring our pool of loneliness
hey paint the wall with droppings and webs 

I give them isolated words
et, maze, tangle
ings, buzz, flutter

 

Away from home
y minutes are hours
pider travels from the window to the ceiling 

Bee flies from the window to the bin
 stare out of the window
either speaks each other’s tongue 

I wish
ou would go deaf Before my silence 

TESTO ITALIANO

ESILIO

Lontano da casa 

abito nella mia trentaseiesima stanza in affitto

Con un’ape intrappolata e un ragno a tre zampe

Il ragno striscia sul muro e io sul pavimento

Bee sbatte alla finestra e io sul tavolo

Spesso ci fissiamo l’un l’altro Condividendo la nostra pozza di solitudine Dipingono il muro con escrementi e ragnatele

Do loro parole isolate, 

reti, labirinto, 

grovigli di ali, 

ronzio, svolazzamento

 

Lontano da casa 

I miei minuti sono ore 

Il ragno viaggia dalla finestra al soffitto

L’ape vola dalla finestra al cestino 

Guardo fuori dalla finestra 

Nessuno dei due parla la lingua dell’altro

Vorrei che tu diventassi sordo davanti al mio silenzio

(trad. Valentina Musmeci)

TESTO INGLESE 

A TIBETAN HOUSE IN NEW YORK 

It is cold in here
he central heating system is on. 

The refrigerator is full 

Organic milk, brown bread, farm eggs 

Enough meat to fatten a lion. 

An over-sized sofa occupies 

The central space.

 

No one is home 

They are in the tube 

Standing
ars plugged in. 

The wall is a TV screen 

All eyes, all mouths, all ears. 

The hearth is a steel box, cold. 

The telephone rings 

Electronic voice, unkind. 

Rugs on the floor stares 

At the ceiling, vacant spaces. 

Buddha dozes on the altar 

Above him the smoke alarm 

Ready to shriek
o incense burning 

Lonely Buddha 

Lonely me. 

TESTO ITALIANO

UNA CASA TIBETANA A NEW YORK

Fa freddo qui

L’impianto di riscaldamento centralizzato è acceso

Il frigorifero è pieno

Latte biologico, pane integrale, uova di fattoria

Abbastanza carne per ingrassare un leone

Un divano di grandi dimensioni occupa

lo spazio centrale

 

Nessuno è a casa

Sono nel tubo catodico

In piedi 

Orecchie collegate

Il muro è uno schermo televisivo

Tutti gli occhi, tutte le bocche, tutte le orecchie

Il focolare è una scatola d’acciaio, fredda

Il telefono squilla

Voce elettronica, scortese

Tappeti sui pavimenti delle scale

Sul soffitto, spazi liberi

Buddha sonnecchia sull’altare

Sopra di lui il rilevatore di fumo

Pronto a strillare 

Nessun incenso che brucia

Solitario Buddha

Solitario io

(trad. Valentina Musmeci)