Nato in un piccolo villaggio di campagna , ai confini dell’Alta Bretagna, compone il suo primo poema L’autunno a nove anni, quando appena sa scrivere. Da adolescente vagabonda alla ricerca di emozioni, di incontri, in quelle zone vocate al transito ed è là che distribuisce i suoi primi poemi e canta le sue canzoni, barattandole con caffè e sigarette. È là che si fa, per l’occasione cantore, rinnovando la tradizione di anziani poeti della Bretagna e d’altrove.
Troppo stretto nella piccola città che l’ha visto nascere, fa la sua prima fuga in Catalonia nel 1988 e si guadagna da vivere vendendo qualche disegno e cantando nelle strade. Nel 2006 la poetessa Anna Aguilar-Amat lo invita a partecipare al Festival Quark Poesia e fa tradurre alcuni suoi poemi in catalano e nel 2002 pubblica la sua prima raccolta di poemi Pronto-Bientôt in castigliano e in francese. Una raccolta in cui si ritrovano delle immagini delle sue diverse esperienze a Angers, Barcellona e Lorient, città che dopo vario girovagare lo accoglie e nel quale diventa mediatore di bretone in un centro culturale, militante della lingua bretone in diverse associazioni fra le quali l’Ufficio della lingua bretone e poi direttore del collège Diwan di Vannes dove si pratica l’immersione in bretone. Da sempre scrive ma è a Lorient che la sua scelta di scrivere in bretone diviene definitiva.
Letteratura, poesie, poesie e poesie con una raccolta bilingue Tuleoù-dour/Les Nénuphars, pubblicato nel 2004 per le edizioni Le Rat qui attend. Inoltre fino ad oggi, varie collaborazioni nelle riviste letterarie Littérales, Brud Nevez, Al Liamm.
Le sue pubblicazioni non passano inosservate e fruttano a Antony Heulin l’invito per il festival internazionale di poesia di Berlino, la Literatur Werkstatt, del 2004 dove una decina di suoi poemi vengono tradotti in tedesco e inseriti nel celebre sito poetico Lyrikline. Un’esperienza forte il suo incontro con Berlino che gli ispira alcuni poemi della sua ultima raccolta Warschaurbrücke, pubblicata sulla rivista Brud Nevez nel 2007.
Ma Berlino è troppo piena di emozioni e di fantasmi, il poeta non può soggiornarvi per lungo tempo ma è in Germania che il lavoro poetico trova un suo nuovo spazio e viene riconosciuto e incoraggiato.
Oramai Heulin sa che dovunque vada la Bretagna è in lui, porta la lingua e la cultura nel suo cuore come un fuoco che lo riscalda, lo rianima, lo rassicura. Dal 2005, a Dresda, ovunque gli si chieda porta le sue canzoni e le sue poesie.
Il compositore Andreas Kersting, trae da uno dei suoi poemi un pezzo di musica lirica che viene rappresentato nel 2009 in Germania e in Polonia da Rainer Promnitz, violoncellista dell’Orchestra Filarmonica di Dresda e con lui crea il duo Chas Gleb – Les chiens mouillès, eseguendo numerosi concerti e pubblicando nel 2010 l’album Rabinad Dresden-Promenades dresdoises.
Ad inizio 2013, Daniel Büchner delle edizioni berlinesi Curach Bhàn gli propone una collaborazione su un progetto editoriale. Attualmente compone dei nuovi poemi, uno dei quali, intitolato ZO DU DA ZU, viene tradotto in inglese, rispondendo così a un vecchio invito di letture a New York. Numerosi altri progetti sono in campo ma sono ancora troppo vaghi e imprecisi per poterne parlare.
Per un istante
Siamo tutti dei giovani e caustici cani matti
l’animo vivace saltiamo su prati d’ossa
bambini abortiti in perdizione scritti nella lista
finchè i nostri soffici peli divengono gomitolo
poco a poco tuttavia cuciamo le nostre labbra
con tessuto dapprima interamente bianco
prima di trovare il nostro posto nell’immenso lenzuolo
prima che si taccia l’eccezione del tempo che attraversiamo
Treni di notte
Ci si addormenta afferrando il primo sogno che passa in bolle di sapone che ogni sosta minaccia fra i ritornelli familiari delle ganasce ch’essi raschiano
con la tosse di un vecchio eroinomane incapace di smettere
abbiamo sempre troppe cose da farci rimproverare
anche quando non siamo degli assassini
per attraversare senza intoppi le pianure del silenzio che questi instancabili Babeli
di ferraglia torturano del segnale sussurrando dei subdoli serpenti
al morso rumoroso che non previene
smantelliamo laceriamo separiamo deviamo
le membra che restano saldate vincono un rischioso prolungamento del tempo
mentre russiamo o
soffochiamo che i freschi profumi della vigilia sono raggiunti dalla pesantezza
dei corpi sudati dai fiati aleatori dell’umanità che dorme
e finisce sempre
che lei lo voglia o no
per farsi svegliare e per pagare il prezzo del suo sogno
commenta