Organizzato dalla prof. Monica Longobardi, si tiene all’Università degli Studi di Ferrara, presso il Dipartimento degli Studi Umanistici - Filologia Romanza, il Convegno Internazionale “E nadi contra suberna”. Essere “trovatori” oggi. Due giornate di grande interesse che fanno luce sulla letteratura occitana contemporanea ancora così poco conosciuta e valorizzata in Italia.
Una lenga libra, esquelenta, naissua,
vivua sègles, d’es-per-si, soleta
de sa fòrça, son àrima, son còr,
una lenga sensa escòla e sensa estat.
Antonio Bodrero
Il ricordo (sempre più pallido) dell’importanza dei trovatori per la letteratura delle origini è ancora bene o male presente nella popolazione scolastica italiana, ma il presente della letteratura occitanica è del tutto sconosciuto persino ai filologi romanzi. Il convegno ferrarese intende sondare la condizione di chi oggi mantiene l’occitano come lingua letteraria, attraverso la propria esperienza di scrittore, poeta e artista, e lo fa “nuotando controcorrente”, per dirla con Arnaut Daniel.
E ad affiorare dalla corrente della dimenticanza non è più e solo il mostro sacro della letteratura occitanica del XIX secolo, Mistral, insignito del premio Nobel, ma di fatto ormai sconosciuto in Italia, ma l’autore occitano più importante del XX secolo: Max Rouquette (J.-Y. Casanova). Chi lo conosce fuori della sua patria? Jean-Yves Casanova ci descrive, a sua volta, la sua condizione di scrittore e poeta in una lingua minoritaria.
Nell’incanto di una natura mitica, affiora dall’oblio il fondatore riconosciuto della prosa occitana, D’Arbaud, con il suo fauno errante nella Camargue, ultimo rifugio dell’esiliata paganità (Longobardi); una trobairitz come Marcela Delpastre (ne parla Joëlle Ginestet), con i suoi Salmi pagani dedicati alla Natura e ai suoi quatre éléments.
Affiora un poeta grande e misterioso come Delavouët (Ceccarini, Longobardi, Pavan), che scandisce gli alessandrini del suo immenso Pouèmo al ritmo del lavoro dei campi, scrive viae crucis e canta un Rodano traghettatore di anime.
E, per altri versi, si incontra Joan-Luc Sauvaigo, cantautore, fumettista, scrittore, cantore impagabile della sua “città invisibile”: Nizza (Pasquetti).
In quella lingua maudicha Joan Ganhaire, autore magistrale di storie alla Edgar Allan Poe, ci parla della serie da lui ideata del commissario Darnaudguilhem (il Montalbano occitano), rigorosamente ambientata nella sua verde Aquitania.
Vi affiorano giovani artisti che, come i trovatori un tempo, si esprimono in musica eleggendo l’occitano come unica lingua della loro voce poetica (Rodín Kaufmann), tra intimità e impegno.
Affiorano quelli che chiamai Troubadours de lunchour, i poeti delle nostre vallate occitane (ne indaga il lessico Rivoira).
Sono alcuni sguardi su una letteratura bellissima e varia di cui, colpevolmente, esistono rari studi e nessuna traduzione in italiano.
In questo convegno di Ferrara si vedrà che la lingua occitana, ancora oggi, è capace di incantarci e sorprenderci.
Programma
Martedì 20 novembre, 2018, Dipartimento di Giurisprudenza, Corso Ercole I d'Este, 37, aula 10
Saluti del Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici
15.00 M. Longobardi, Università di Ferrara
Relazione introduttiva. Un libro-viaggio in Occitania
15.30 J.Y. Casanova, Università di Pau
La situazione dello scrittore occitano: tra assenza e speranza.
16.10 M. Rivoira, Università di Torino
La lingua dei poeti occitani al di qua delle Alpi: tra libertà e lealtà
Pausa
17 10 J. Ginestet, Università di Tolosa
Marcèla Delpastre: passat, present e a venir de tot çò que parla
17. 50 R. Kaufmann, artista
De la nòva cançon a la cridèsta, 40 ans de cançon engatjada en occitan / 40 anni di canzone impegnata in occitano
Discussione: M. Longobardi, J.Y. Casanova, M. Rivoira, J. Ginestet, R. Kaufmann
Mercoledì 21 novembre, 2018, Dipartimento di Giurisprudenza, Corso Ercole I d’Este, 37 Aula Magna
9. 30 E. Ceccarini, Aix-Marseille Université
La figura del principe nel Pouèmo di Max-Philippe Delavouët, un alter-ego poetico
10. 10 G. Pavan, Università di Ferrara
La via crucis dei gardian. Una Passione occitana
10. 30 J.-Y. Casanova, Università di Pau
Max Roqueta e l'essere-al-mondo occitano
Pausa
11. 40 J. Ganhaire, scrittore
Comissari Darnaudguilhem. Un Montalbano occitan?
12. 20 O. Pasquetti, Università di Nizza
La poesia dei confini di Joan-Luc Sauvaigo
Discussione: E. Ceccarini, G. Pavan, J.-Y. Casanova, J. Ganhaire, O. Pasquetti
Dipartimento di Giurisprudenza, Corso Ercole I d’Este, 37 Aula Magna
Ore 15.30 R. Kaufmann, «Vòli ben, se me permetes». L’occitano inciso sulla propria pelle
16. 10 E. Ceccarini " Li piado dóu matin / Sulle tracce del mattino.
Lettura poetica e musicale, con Albin Nicolas al clarinetto. Da Li piado dóu matin / Les traces du matin (L'aucèu libre 2018).
Chiusura convegno.
commenta