A La ruaà de Rore (trad.), Ma fonteta, Coma un aucèl perdut, Un jòli país di Dario Anghilante, La mariòira di Peire Raina-D. Anghilante, La priera dal montanar, A la meira, Bòna nuech di Masino Anghilante, una suite francoprovenzale di pezzi tradizionali: Amoun plà gréla, Babina, Les voleurs, Li sounalhé e un canto simbolo dell’Occitania d’oltralpe Sem montanhòls, costituiscono il patrimonio musicale di questo nuovo CD di Aire de prima, edito da Chambra d’Òc.
Dopo il viaggio in Occitania di “Òc en chamin” gli Aire de Prima in questo secondo CD “Partem bon’ora” si fermano un po’ di più sul loro ambiente, la montagna. Storie di uomini e di donne, di amori e sentimenti, di musica e malinconia, di gioia e di festa, di preghiera e di burla. Quese storie occitane dalle dolci melodie, con un omaggio ai francoprovenzali, nostri vicini e con i quali in questi anni abbiamo collaborato in modo continuativo.
Gli Aire de Prima sono Manuela Almonte (voce, fisarmonica, sega musicale), Dario Anghilante (voce), Paola Bertello (voce), Alberto Cipolla (pianoforte), Valerio Mosso (violino, chitarra, mandolino), Luca Pellegrino (voce, ghironda, fisarmonica, flauto, armonica).
LA RAGAZZA DA MARITO
Un giorno per questa via
un giovane da sposare
assieme ad una bella ragazza
si ferma a chiacchierare
Gli occhi come l’aria
i riccioli in testa
fossi il suo ragazzo
le darei un bacio
Cosa fate bella ragazza
voi che avete soltanto vent’anni
nel pieno dell’età fiorita
su di qua durante l’anno
Quando viene aprile, maggio
me ne vado nei campi e i prati
a strappare le erbacce
appianare i mucchietti di terra
Nell’estate
io, ben lesta e contenta
la polenta concia
porto ai nostri falciatori
All’autunno quando ritornano i Santi
accendo il forno della borgata
apro la madia
che si è riposata per un anno
Tolgo l’assicella di chiusura
agile, con le mie mani
afferro la taglierina
e impasto per bene il pane
Nell’inverno quando nevica
io filo alla rocca
so anche fare maglia
quando occorre
Maglia bernarda
per calze e ‘scapin (piede e calcagno della calza)
si allunga e si allarga
non mi faccio crucci
Sono capace alla tavolina
impastare le tagliatelle
fregare sul lavatoio
pantaloni e sottane
Quando arriva la festa
mi agghindo di nastri
tutta ben vestita
la regina di un castello
Sei una ragazza capace
una stella, sei un fiore
lasciatemi avvicinare
se vuoi facciamo l’amore
State bravo mio caro
che così no va
se parli a mia madre
ne potremo ragionare
Quando ritorneremo dal prete
dopo il matrimonio
ti farò vedere
che l’amore lo so anche fare
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