Il Pen Club internazionale promuove la lettereatura e la libertà di espressione. È guidato dalla Carta del Pen Club ed i principi che incarna: la libera trasmissione del pensiero in ogni nazione e fra tutte le nazioni.
Il Pen riconosce le promesse dei media digitali nell'esercizio del fondamentale diritto alla libera espressione. Al contempo, poeti, drammaturghi, saggisti, romanzieri, scrittori, bloggers e giornalisti patiscono violazioni dei loro diritti per l'impiego di media digitali. In un buon numero di paesi, alcuni cittadini sono fatti oggetto di restrizioni nell'accesso o nell'uso di media digitali, mentre alcuni governi hanno sfruttato le tecnologie digitali per sopprimere la libertà d'espressione e sorvegliare gli individui. Il settore privato e in particolare le compagnie tecnologiche hanno d'un tratto facilitato la censura e la sorveglianza da parte del governo. Di conseguenza, il PEN dichiara ciò che segue:
1. Ogni persona ha il diritto di esprimere liberamente tramite media digitali senza timore di rappresaglie e persecuzioni.
a. Gli individui che impiegano media digitali godono di piena libertà d'espressione sotto protezione di leggi e regole internazionali.
b. I governi son tenuti a non perseguitare gli individui né tantomeno ad esercitare rappresaglie su chi trasmetta informazioni, opinioni o idee attraverso media digitali.
c. I governi devono difendere attivamente la libertà d'espressione sui media digitali mettendo in atto e rafforzando leggi e regole efficaci.
2. Ogni persona ha il diritto di cercare e ricevere informazioni dai media digitali.
a. I governi son tenuti a non censurare, limitare né controllare il contenuto dei media digitali, ch'esso provenga da fonti nazionali o internazionali.
b. In circostanze eccezionali, qualsiasi limitazione del contenuto dei media digitali deve adeguarsi alle leggi e le regole internazionali che regolano i limiti alla libertà d'espressione, come l'incitazione alla violenza.
c. I governi sono tenuti a non bloccare l'accesso né ridurre l'uso dei media digitalia, anche durante periodi d'agitazione o di crisi. Controllare l'accesso ai media digitali, specialmente su grande scala, viola per il fatto stesso il diritto alla libertà d'espressione.
d. I governi sono tenuti a incoraggiare e promuovere il pieno accesso ai media digitali per ogni persona.
3. Ogni persona ha il diritto di essere libera dalla sorveglianza dei media digitali da parte dei governi.
a. La sorveglianza, nota o meno dal suo bersaglio, blocca la comunicazione stabilendo la possibilità di persecuzione e la paura di rappresaglie. Se è nota, la sorveglianza sviluppa un clima di autocensura che impedisce poi la libera espressione.
b. In regola generale, i governi sono tenuti a non cercare accesso alle comunicazioni digitali fra individui privati e a non intercettare l'uso individuale dei media digitali, né a seguire i movimenti degli individui attraverso i media digitali, né a falsare l'espressione degli individui, né tanto meno a sorvegliare gli stessi.
c. Qualora i governi conducano una sorveglianza – in circostanze eccezionali e unite ad un rafforzamento legale e legittimo della sicurezza nazionale – ogni sorveglianza degli individui e intercettazione delle comunicazioni tramite media digitali deve accordarsi con le leggi e le regole internazionali dovutamente stabilite che si applicano alle indagini legali, allo scopo di ottenere la garanzia di una decisione conforme alla giustizia.
d. La piena libertà d'espressione implica il diritto alla vita privata; tutte le leggi e le regole internazionali vengono applicate ai media digitali; e nuove leggi e regole di protezione possono essere necessarie.
e. La raccolta e l’archiviazione, da parte dei governi, di dati e altre informazioni generate dai media digitali, compreso lo sfruttamento di dati, deve accordarsi con le leggi e le regole sulla vita privata, come l'esigenza che l’archiviazione di dati sia proporzionata e limitata nel tempo e che siano informate le persone coinvolte.
4. Il settore privato, in particolare le compagnie tecnologiche, devono attenersi al diritto alla libertà di espressione e ai diritti umani.
a. I principi stabiliti in questa dichiarazione si applicano anche al settore privato.
b. Le compagnie devono rispettare i diritti umani, compreso il diritto alla libertà d'espressione, e devono sostenere tali diritti, quand'anche le leggi e le regole internazionali non li difendano.
c. Le compagnie tecnologiche hanno il dovere di determinare l'impatto sui diritti umani che prodotti, servizi e politiche possono avere nei paesi in cui hanno intenzione di operare. Se sono possibili violazioni o possono essere inestricabilmente legate all'uso dei loro prodotti o servizi, le compagnie devono modificare o ritirare i loro progetti proposti al fine di rispettare i diritti umani.
d. Le compagnie tecnologiche devono incorporare i principi della libertà d'espressione in seno alle loro operazioni, cosicché il prodotto si produca includendo una protezione della vita privata.
e. Se si trova che gli operatori hanno violato il diritto di libertà d'espressione, le compagnie private dovranno provvedere ad una restituzione a coloro ai quali sono stati violati i diritti, quand'anche i governi non porgessero rimedi.
Adottato dal Congresso Internazionale del PEN
Gyeongju, Corea del Sud
Settembre 2012
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