Ognuno in questo mondo complicato e frenetico porta il suo granello di sabbia alla costruzione di una società secondo la sua visione del futuro e con il proprio lavoro quotidiano.
Io da anni porto il mio granello di sabbia, collaborando con enti, associazioni, ricercatori, innovatori, creativi, artisti, per l’affermazione di un messaggio semplice: “essere glocal nel mondo contemporaneo è un valore che fa la differenza per il futuro dell’umanità”. Non c’è contraddizione tra parlare l’occitano o il francoprovenzale o il walser e nel medesimo tempo apprendere l’italiano, l’inglese e se possibile una gran altra quantità di lingue. Quello che è importante e che si tribola molto a fare capire è che lo sradicamento dalla propria lingua crea uno spaesamanto, un non luogo del l’anima, proprio come sempre più spesso succede in chiave architettonica.
Capita sovente di sentire frasi fatte riguardanti il valore aggiunto della cultura e della lingua specifici dei nostri territori, ma ancora troppo spesso si percepisce che gli amministratori non sono veramente convinti di quello che dicono, non hanno introiettato dentro di sè l’importanza dell’argomento,
Eppure, se si riflettesse un po’ a fondo, ad oggi si potrebbe toccare con mano il valore aggiunto che hanno assunto e che stanno assumendo alcuni progetti coraggiosi che hanno alla base una filosofia di ragionamento sulla specificità della cultura occitana.
Ne è credo un fulgido esempio il Comune di Ostana, ma possiamo citare le Locande Occitane, i Percorsi occitani, la Carovana Balacaval, gruppi come Lou Dalfin, Lou Seriol, il lavoro culturale del Parco del Gran Bosco di Salbertrand, i Musei caratterizzati da materiali in lingua che li rendono preziosi come quello di Elva con la ricerca sui raccoglitori di capelli o quello degli Acciugai di Celle Macra....
E se andiamo a vedere dal punto di vista della comunicazione quanti articoli parlano delle Valli utilizzando il marchio Valli Occitane, territorio di lingua d’oc etc... e non possiamo obiettivamente far altro che constatare che rappresenta un elemento importante per il nostro futuro.
C’è poi alla base di tutto un concetto chiaro di coesione sociale. Il lavoro che da anni porto avanti con l’Associaizone Chambra d’oc, mira soprattutto a due principali obiettivi:
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Formare dei giovani che sappiano lavorare in modo professionale nel campo linguistico e culturale occitano e anche nel campo della lingua francoprovenzale
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Creare attraverso momenti collettivi condivisi coesione sociale
Nell’anno 2013 e in questo inizio del 2014, attraverso progetti promossi dalla Provincia di Torino e Imperia che hanno coinvolto più di 70 Comuni, progetti promossi dalla C.M. Alpi del Mare e dalle Valli del Monviso, abbiamo toccato in un tour linguisico e culturale un numero enorme di Comuni e in ognuno di essi abbiamo cercato di portare elementi condivisi di lingua e cultura con l’obiettivo di cementare insieme un possibile futuro. Abbiamo elementi per credere che il nostro lavoro sia utile e siamo disponibili a mettere a disposizione il nostro saper fare per la crescita dei territori in sinergia con gli enti che lo vorranno.
In questo la Chambra d’oc ha un percorso chiaro che non lascia spazio ad alcun dubbio: noi vogliamo che i territori crescano su questo specifico argomento e siamo disponibili a collaborare, a creare, a formare gruppi di lavoro, a realizzare. “La fè sens òbra mòrta es / La fede senza opera morta è” , la adottiamo senza esitazione come nostro motto.
Quello che vogliamo chiedere ai candidati alle elezioni comunali, regionali e europee è di perdere qualche minuto del loro prezioso tempo per approfondire in modo serio e preciso il tema delle “Minoranze linguistiche storiche in Piemonte”, tutelate dalla L. 482/99, da non confondere con la questione del piemontese che ha una sua dignità ma che ha una propria strada istituzionale e giuridica da seguire che non è la nostra.
Quello che vogliamo chiedere ai candidati è di inserire nel proprio programma un ragionamento di questo genere: l’ente che andrò a rappresentare si impegna a promuovere tutte le azioni utili a creare sinergia con gli Enti preposti per dare piena attuazione alla L. 482/99 “Norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche” in ottemperanza all’art. 6 della Costituzione e alle Direttive Europee vigenti. Tenuto conto che le minoranze linguistiche storiche della Regione Piemonte occitana, francoprovenzale, walser e francese si trovano tutte in territorio montano sarà nostra cura tenere conto dei loro elementi linguistici e culturali caratterizzanti, in una programmazione complessiva per aree di interesse, per far si che questi elementi possano contribuire alla valorizzazione e allo sviluppo economico, sociale e culturale dei territori.
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