Il comitato nazionale federativo delle minoranze linguistiche d’Italia (CONFEMILI), associazione che dovrebbe raggruppare le comunità di lingua minoritaria ma che, spiace dirlo, da lungo tempo giace in un sonno comatoso, si è risvegliata per l’occasione della visita in Italia, dal 29 giugno al 3 luglio della Delegazione del Comitato degli esperti della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali.
Questo Comitato indipendente è incaricato di valutare l’attuazione della Convenzione quadro degli Stati sottoscrittori e consigliare il Comitato dei Ministri. I risultati di tale valutazione consistono in pareri specifici per paese da adottarsi a seguito di una procedura di controllo. Questa procedura comporta l’esame delle relazioni di Stato e altre fonti di informazioni e incontri in loco con interlocutori governativi, rappresentanti delle minoranze nazionali e di altri attori interessati.
Come è accaduto in occasione della precedente visita in Italia nel 2010, la Delegazione del Comitato Consultivo incontrerà rappresentanti istituzionali del Governo del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dell’Interno, delle Autonomie locali. Ulteriori incontri auspicati sono quelli con i media indirizzati alle minoranze nazionali locali, e con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali (UNAR).
La delegazione del Comitato Consultivo incontrerà esponenti della società civile e delle associazioni delle minoranze. Il CONFEMILI, nella persona del dr. Domenico Morelli, è stato contattato dalla Segreteria del comitato stesso per organizzare un incontro con i rappresentanti delle minoranze linguistiche. Lo scopo di questo incontro è quello di dare ai rappresentanti delle minoranze stesse l’ opportunità di esprimersi sull’attuazione delle norme di tutela a favore delle minoranze per offrire agli Esperti un quadro chiaro della situazione delle minoranze in Italia.
La Chambra d’oc, dal passaggio della L. 482/99 lavora a fianco degli Enti pubblici delle aree occitana e francoprovenzale al fine di far applicare la legge. Sui territori, tramite gli Sportelli di servizio linguistico molti lavori sono stati fatti e sono soprattutto visibili nel territorio di lingua francoprovenzale perchè li si è iniziato quasi da zero e quindi i risultati ottenuti sono misurabili in modo obiettivo.
Saremo presenti alla riunione, chiedendo ancora una volta con forza a Domenico Morelli di rimettere in careggiata il CONFEMILI perchè è evidente che solo attraverso il lavoro comune in un’associazione che ha questo scopo primario si può riuscire a raggiungere qualche concreto risultato.
Non cesseremo mai di dire che la legge è ampiamente inapplicata: nella Regione Piemonte la Rai non dedica nemmeno un minuto alle lingue minoritarie e ne ha ben quattro, nelle scuole non ci sono insegnanti dedicati alla materia, la Regione Piemonte non ha un piano strategico che riguardi l’applicazione della L. 482, non ha nemmeno un capitolo di spesa dedicato nel settore cultura.
La 482/99 “Norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche” è una legge applicata da noi nella Regione Piemonte come un “aparthaid”. Arriva qualche soldo (sempre di meno) dedicato alla L. 482: bene li spendiamo per quello, non arrivano, pazienza! Aggiungiamo dei soldi: no non ne abbiamo. Facciamo un ragionamento aggiuntivo con i fondi europei: Leader, Interreg? No. La Rai dedica una rubrica ai cani e ai gatti al telegiornale del pomeriggio; allora si può fare anche per le minoranze, pensiamo noi, possiamo almeno essere equiparati ai cani e ai gatti? No, non è possibile!
Bene, credo che il Comitato che viene in visita debba essere informato; dal 1999, anno di approvazione della legge, sono passati ben 16 anni e forse è venuta l’ora che ci sia un po’ più di coerenza da parte di tutti gli enti a tutti i livelli.
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