Nei giorni 9, 10 e 11 di ottobre si è svolto a Guardia Piemontese (CS) il Primo Festival Internazionale della Musica Occitana.
Il bando era aperto a solisti e gruppi di musica occitana invitati a partecipare con un repertorio pertinente, ma di libera scelta, in cui era possibile presentare sia arrangiamenti e elaborazioni creative della tradizione musicale occitana sia composizioni originali. Si precisava inoltre che si sarebbe tenuto conto della qualità delle esecuzioni, ma anche del progetto artistico del gruppo. Infatti questo primo Festival è stato pensato anche come concorso con la premiazione dei primi quattro finalisti più alcuni riconoscimenti speciali.
L'evento è stato voluto e organizzato dall'Amministrazione Comunale di Guardia Piemontese, in particolare dal suo Presidente del Consiglio Carlo Pisano, in collaborazione con l'Associazione Turistica Culturale del territorio.
Oltre a noi Blu l'Azard hanno partecipato i Nous Memes, Din-Dun, FA+Occitano, Suonamboli, il musicista locale Domenico Iacovo e si sono esibiti fuori concorso, con canti e balli della tradizione occitana locale indossando il loro splendido costume tradizionale, i ragazzi dell'Istituto comprensivo Gaetano Cistaro di Guardia Piemontese.
Noi Blu l'Azard abbiamo colto l'invito con entusiasmo, interessati a partecipare e confrontarci con altri gruppi, ma soprattutto per avere la possibilità di visitare e conoscere quest'isola linguistica occitana a quasi 1200 chilometri di distanza. Di noi quattro infatti solo Peyre era già stato a Guardia. Ha quasi dell'incredibile e del mitico la storia degli abitanti di Guardia Piemontese, che sono riusciti a mantenere la propria cultura e la propria lingua attraversando secoli e violenze, lontani dalla terra d'origine. La prima cosa che ci ha colpito infatti, oltre la bellezza del luogo, con il suo meraviglioso mare e l'antico borgo arroccato a 500 metri con un panorama fiabesco sulla costiera dell'alto tirreno cosentino, è stata la gentilezza della gente e la curiosità di confrontarsi subito con noi sulla lingua. Per quanto incredibile è tutto vero, parlano occitano come noi!
L'ospitalità è stata esemplare. Tutti noi gruppi esterni siamo stati sistemati in uno splendido Hotel sul mare, nella frazione Marina, in cui la convivialità e la festa erano amplificate dall'ottima cucina e dagli eccellenti vini locali. Nessuno mai si è sentito in concorso, non è stata una sfida o una competizione, ma un incontro, un confronto e più che altro una festa. Certo ogni gruppo ha dato del proprio meglio ed infatti gli organizzatori ne hanno apprezzato e stimato l'impegno e la preparazione artistica. Le esibizioni si svolgevano alla sera, a Guardia, e ogni gruppo presentava la propria musica per circa un quarto d'ora. Al termine ci si spostava nell'unico bar aperto in questa stagione a Guardia per continuare la festa con canti e musiche e in cui abbiamo potuto assistere ad una tradizionale sfida di stornelli, amichevole e non priva di ironia, ad opera di due giovani: Gabriele Agostino e Domenico Iacovo. Ulteriore testimonianza della vitalità della tradizione locale.
Il Festival è stato seguito da emittenti televisive, come Tele Cosenza, e radiofoniche, come Maratea Web Radio, che ha trasmesso per intero le tre giornate di musica.
I gruppi sono stati presentati da Angelo Oliviero e la Giuria composta da insegnanti di Conservatorio con la direzione artistica del Maestro Antonio Condino. A dire della stessa Giuria non è stato facile stilare una classifica, ovviamente l'intenzione non era quella di creare competizione tra gruppi, ma al massimo stimolarne l'impegno e la creatività. Per noi Blu l'Azard è stato comunque con grande piacere e non poca emozione apprendere, l'ultima serata, di aver ricevuto il primo premio. Per noi è un riconoscimento importante, oltre che una conferma che la nostra scelta di lavorare tra tradizione e nuova composizione, alla ricerca di una sonorità che rappresenti noi stessi, la nostra lingua, la nostra origine territoriale, ma anche la nostra esigenza di creatività, inizia ad essere capita e apprezzata. Nonostante che come gruppo ci siamo formati nel 2013, abbiamo lavorato molto e abbiamo sempre vissuto la musica come amplificazione di noi stessi con una grande esigenza di comunicare in prima istanza tra noi, ma anche all'esterno, rivolti sia alle nostre comunità linguistiche e culturali sia a un pubblico più vasto possibile, in cui a volte è possibile che questo mondo “minoritario” si disveli proprio attraverso la musica. Nel 2014 esce il nostro primo CD Enfestar e nel 2015 arrivano i primi importanti riconoscimenti tra cui la candidatura alla targa Tenco, tra le migliori produzioni dell'anno nella sezione lingue minoritarie e dialetti, l'invito al Festival Internazionale Les Cultures du Monde di Gannat in Auvergne, l'invito a suonare da Macarel in occasione della grande manifestazione per la lingua occitana a Montpellier, recensioni positive sulle più importanti riviste di settore e infine il primo premio al Festival di Guardia Piemontese. Il premio del Festival di Guardia, oltre a regali vari e a una splendida targa, è anche economico e come promesso agli amici occitani calabresi investiremo quei soldi nel nostro prossimo CD, ricordando in nota la possibilità offertaci dal Festival e dedicando loro un brano musicale.
La storia della gente di Guardia Piemontese è una storia drammatica che loro stessi ricordano, tramandano e raccontano anche in una bellissima pubblicazione a fumetto dal titolo Un amore impossibile. Il Festival, che gli organizzatori vogliono mantenere come evento annuale, è stato voluto e pensato non tanto con finalità di concorso musicale, ma come incontro e scambio non solo musicale. Infatti la volontà e il desiderio sono quelli di rinsaldare i legami con le terre d'origine della comunità così come coinvolgere e trasmettere alle nuove generazioni la propria cultura, la propria lingua e determinati valori. Ulteriore conferma dell'indole storica dell'antica cultura occitana è stato attraversare la Porta del sangue con la musica e con la festa, durante la sfilata del primo giorno di festival, poiché è soprattutto lo spirito poetico e artistico che da sempre veicola valori quali la convivialità, l'amore, la fratellanza e che in un solo termine, molto usato durante i tre giorni del festival, si potrebbe sintetizzare con convivéncia.
Un grazie di cuore a tutti i guardioli.
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