Esistono diverse migliaia di varietà di patate e solo in Europa ne vengono coltivate circa 500.
Questo tubero, originario delle Ande, è ben adattato alle nostre zone di montagna ed anzi, essendo in alta quota la pressione dei parassiti molto minore, la qualità della produzione è buona.
Benché le sue origini siano antiche, l'utilizzo della patata per il consumo umano è relativamente recente, infatti fu Vincenzo Virginio, agronomo (1752-1830), uno dei precursori della sua diffusione: inizialmente fu impiegata esclusivamente per uso zootecnico, ma si superano poi a poco a poco le diffidenze verso questo tubero, considerato inizialmente "cibo del diavolo". Una volta introdotta la cottura della patata, questa contribuì a sfamare generazioni di montanari e non solo.
Nella mia azienda agricola in Valle Maira "Al Chersogno" da qualche anno coltivo diverse varietà di patate (quest'anno 17), ognuna rappresenta un piccolo patrimonio di biodiversità e di sapori da preservare; grazie ad amici e collezionisti appassionati ho nel tempo recuperato varietà non comuni e introvabili nei canali della grande distribuzione. Coltivo a San Michele di Prazzo nei terreni che da generazioni sono stati dissodati, spietrati e resi fertili; zone ideali per questa coltura.
Ognuna ha caratteristiche peculiari che possono essere valorizzate in cucina in modo unico e, nel mio agriturismo, propongo spesso menù con piatti tipici della tradizione occitana arricchiti dall'utilizzo di patate rare; ad esempio Raviòlas con patata Blu di San Gallo, patate al forno con la Rouge de Bourgogne, broa di piatlina...Per approfondire il tema della coltivazione delle patate rare e dell'agricoltura di montagna ho organizzato in occasione della XX edizione della Sagra della Patata di Prazzo una serata conviviale presentando il nostro lavoro e invitando gli amici di "Paysage à manger" della Valle d'Aosta a condividere la loro esperienza.
La serata è stata introdotta da un video frutto del materiale che ho raccolto negli anni tra le valli occitane del Cuneese e la Valle d'Aosta, estrapolando testimonianze legate alla coltivazione della patata, il suo utilizzo in cucina, antiche varietà e impressioni legate al futuro dell'agricoltura in montagna. https://youtu.be/NXv-Vf_i5Qk
E' stato un modo per concentrare l'attenzione su questa coltura che per molti anni è stata considerata "povera" e poco valorizzata, spesso coltivata solo tramite sistemi intensivi e per questo anche venduta a prezzi irrisori dai canali della grande distribuzione.
Un modo per far capire che il recupero delle antiche varietà è un anello importante della catena, l'unico modo per perdere un patrimonio importantissimo di biodiversità e conoscenze.
E' così che le varietà rare, la cui coltivazione è stata abbandonata negli anni per la bassa produttività e la loro forma strana, poco adatta ad essere sbucciata, tornano oggi al centro della scena agricola, sotto una nuova forma, strettamente legata a concetti importanti quali: la coltivazione in montagna, il recupero di terreni marginali, la didattica agricola, la rivisitazione di ricette tradizionali, la sostenibilità e la differenziazione. Una ragione in più per le nuove generazioni a tornare a lavorare anche i terreni più impervi e vedere l'agricoltura come una forma di ricerca di saperi e valori.
Prossimi appuntamenti Al Chersogno
ESCURSIONE NOTTURNA
18 dicembre ore 18:30
ATELIER DI CUCINA CON IL MIELE
28 dicembre ore 9:00
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