Anzitutto che cosa si intende per onomastica?
Con onomastica si intende il ramo della linguistica che si occupa dello studio dei nomi propri, dei processi di denominazione e delle loro caratteristiche. Ad essa non afferiscono solo i nomi di persona (antroponomastica), ma tutti i nomi legati ai luoghi (toponomastica), basti pensare alla propria via, oppure alla montagna che vediamo da casa nostra o ancora al torrente che scorre nei pressi nel nostro paese. Mentre i toponimi vengono costantemente indagati attraverso numerose ricerche che interessano molti comuni del territorio, l’insieme dei nomi di persona, quelli che nella nostra cultura definiamo “nomi di battesimo”, viene sempre tralasciato, quasi fosse un mondo a sé stante non facente parte della lingua. Tuttavia ogni lingua possiede una sua antroponomastica. La possiede l’italiano e da questa provengono la maggior parte dei nostri nomi propri, appunto Matteo, Giuseppe, Francesca, così come la troviamo nelle lingue a noi vicine e in quelle più remote, dai samoani ai cinesi, dai pigmei agli islandesi: tutti attribuiscono dei nomi ai propri simili o ai propri animali. Se essa non gode della giusta e dovuta attenzione è anche perché abbiamo sistemi onomastici che ne mettono in ombra altri. Nelle nostre valli, ad esempio, non è raro sentire Estevo, René o altri nomi francoprovenzali, tuttavia coloro che li portano, avranno sui loro documenti di identità Stefano e Renato. Ecco dunque un sistema onomastico “orale”, legato solo e esclusivamente alla trasmissione mediante la voce e un sistema onomastico scritto e quindi formale e riconosciuto. Al di là di sporadici casi, nessuno ha mai pensato di impartire a un bambino, in via ufficiale, Fransouéze oppure Ambroué, i nomi con i quali venivano comunemente riconosciuti i nonni o i genitori.
Eccovi dunque un elenco ragionato di nomi propri maschili in francoprovenzale, si tratta di una lista estrapolata dalle abitudini onomastiche delle valli alpine e che cerca di ricondurre le singole forme locali a una forma riassuntiva, coerente per desinenza e semplificata nel vocalismo. Consideriamo il nome proprio “Vincenzo” il quale è Vinseunn a Novalesa, Visònn a Venaus e Viseun a Giaglione, oppure il nome “Luigi” che diventa Louis, Louì, Vich, Vigin e via dicendo. La presenza di ipocoristici, ovvero di forme modificate di un nome proprio, è ben attestata anche nel francoprovenzale, di qui l’idea di individuare delle forme standard che possano essere fruite e perché no, usate eventualmente come veri nomi di battesimo per i bambini che nascono nelle nostre valli. Di sicuro non hanno nulla da invidiare a improbabili nomi stranieri che si sono aperti un varco con la recente invasione culturale anglosassone.
Alcuni esempi di antroponomastica francoprovenzale:
Maté – Matteo
Marc – Marco
Sandre – Alessandro
Moueno – Domenico
Davi – Davide
Estevo – Stefano
Dzors – Giorgio
Dzaco – Giacomo
Louran – Lorenzo
Beneit – Benedetto
Micel – Michele
Louis – Luigi
Bastian – Sebastiano
Polin – Paolo
Vinsan – Vincenzo
Bernar – Bernardo
Fransoué – Francesco
Tomà – Tommaso
Get – Giuseppe
Geun - Giovanni
Simon – Simone
Ble – Biagio
André – Andrea
Bartolomé – Bartolomeo
Alese – Alessio
Floran – Fiorenzo
Cohantin – Costantino
Cohan - Costanzo
Touene – Antonio
Valantin – Valentino
Federic – Federico
Leuc – Luca
Plaside – Placido
Sesar – Cesare
Felip – Filippo
Ambroué – Ambrogio
Cleman – Clemente
Morise – Maurizio
Lion – Leone
Iasinte – Giacinto
Vitorin – Vittorio
Gabriel – Gabriele
Tsafrèi – Chiaffredo
Lionar – Leonardo
Ricar – Riccardo
Glode – Claudio
Piere – Pietro
Jule – Giulio
Masimin – Massimo
Matia – Mattia
Edouar – Edoardo
Enrì – Enrico
Martin – Martino
Marsel – Marcello
Felis – Felice
Selme – Anselmo
Valere – Valerio
Desiré – Desiderato
Mile – Emilio
Fernan – Ferdinando
Gregouere – Gregorio
Justin – Giusto
Bonefase – Bonifacio
Flejanse – Fulgenzio
Albert – Alberto
Tile – Attilio
Gui – Guido
Guiomo – Guglielmo
Silvan – Silvano
Camile – Camillo
Alfonse – Alfonso
Gustin – Agostino
Morin – Mauro
Giromin – Gerolamo
Basile – Basilio
René – Renato
Sorlin – Saturnino
Oudrà – Eldrado
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