italiano

La tragedia  del  terremoto nel Centro Italia contribuisce purtroppo ad acuire il problema della finanza pubblica italiana. Se gli aiuti saranno blandi, per salvare la faccia a chi ha si è prodigato in  promesse propagandistiche, la situazione non cambierà molto. Se  invece si vorrà  fare sul serio occorrerà  trovare nuove  entrate e cioè istituire nuove tasse. Come ricostruire sarà un altro grave problema!

La pressione  fiscale è al massimo (alla faccia di chi continua  a dirci  che le tasse sono diminuite) come ogni cittadino può appurare quando vuole fare qualcosa: compravendite immobiliari (per esempio con tasse di almeno 1000 euro anche per un piccolo terreno di montagna che ne vale 100), aprire un'attività, mandare un  figlio all'università, ecc.

L'inventiva italiana per  aprire nuovi filoni è comunque degno di miglior causa e  dobbiamo aspettarci  che dal cappello esca un nuovo coniglio.

Prendiamo per esempio i fondi comunali (cioè soldi dei Comuni, anche quelli piccoli) che con l'ultima manovra finanziaria sono  bloccati presso la tesoreria unica (gestita dallo Stato) allo scopo di far vedere all'Europa l'attivo conseguente (che può aiutare nell’equilibrio rispetto ai debiti) e farci stare nei parametri. Questa farsa ha  bloccato la possibilità di dar corso (o dare termine) a opere pubbliche (speriamo e crediamo necessarie) che potevano aiutare l'economia italiana in affanno.

Finalmente la maggioranza che ci governa ha quasi cessato di parlare di ripresa economica (ma quanti hanno creduto a questa favola? Quelli che non escono mai di casa e non si rendono conto della realtà?) e dell'attività economica che ne sarebbe derivata (e quindi le relative imposte che sarebbero state introitate) e si aprirà  di conseguenza una voragine nei conti pubblici da cui la necessità di una manovra autunnale per scongiurare l'aumento dell'iva al 25% (accordi  europei, clausola di salvaguardia) che  costituirebbe un ulteriore avvitamento dell'economia.  

Va riconosciuto che i problemi italiani di bilancio statale non  sono che in parte imputabili all’attuale governo ma sono frutto di decine di anni di allegra e interessata finanza; sono invece imputabili all’attuale governo il continuo peggioramento del debito pubblico. E’ su questo dato che bisogna soffermarci, considerando anche le misure più o meno elettorali già disposte o che si disporranno in vista del referendum: altro aggravio del defici!

In questi anni, a gettito fiscale in costante aumento, sono stati tagliati i trasferimenti agli enti locali in maniera terrificante. Ai comuni, specialmente! Non riusciremo più a tappare le buche nelle strade!

Tutto questo non ha aiutato il rapporto deficit/pil  che ha continuato  a franare: ovvio pensare che  non si è tagliato dove si doveva (pensiero da asilo infantile).

Si è intervenuto su chi non poteva reagire (complice l'ANCI, dove comandano le grandi città e dove i tagli non hanno influito più di tanto se si considerano le situazioni abbondanti da cui si partiva: vedi Sanremo) e non si è colpito dove i poteri forti potevano reagire e condizionare la politica.

Pensiamo all'esercito dove ci sono più graduati che soldati (che forse addirittura non ci sono più) con un apparato che, complice la fine della leva obbligatoria, chi interviene nelle emergenze (a parte i pochi giovani che hanno scelto l'esercito come mestiere) si deve misurare con una forma personale non proprio delle migliori (le scrivanie non aiutano la prestanza fisica).

Pensiamo ai finanziamenti dati alle varie fondazioni dei politici (trombati o meno),

Pensiamo alla corruzione che fa aumentare in modo spropositato le opere pubbliche.
Pensiamo agli  f 35.

Pensiamo alle pensioni spropositate di molti personaggi della casta mentre a chi lavora nelle Unioni (presidenti e tutti gli amministratori) non viene riconosciuto un euro. Per scoraggiarli?

Pensiamo ai dipendenti sovrabbondanti in molti grandi enti pubblici (ministeri in primis) e agli stipendi faraonici fuori dal più elementare buonsenso (anche la Raggi ci è cascata...).

Pensiamo che l’Italia da contributi anche al comitato elettorale della Clinton (vedi interrogazione di Malan).

Pensiamo alla mancanza di politica sull’immigrazione. E’ così difficile fare una normativa lampo per dare agli immigrati in attesa del visto la possibilità di lavorare? Li lasciamo a fare nulla con le conseguenze che ne possono derivare, ledendo le più elementari norme di rispetto delle persone mentre potrebbero fare lavori socialmente utili.

Pensiamo alle consulenze fasulle cucite apposta per gli amici.

Pensiamo alle assunzioni, anche in posti di responsabilità, fatte per parenti o amici con i danni che derivano da decisioni di incapaci (ma amici. Amici o parenti incapaci!).

Pensiamo agli appalti affidati senza gara mentre, giustamente, i Comuni devono seguire percorsi ben diversi.

Pensiamo alla burocrazia che intasa gli uffici con normative assurde e borboniche. E abbiamo scoperto che nei misteri non sanno cosa sono i GAL

Pensiamo alla lotta all’evasione condotta con modi blandi e con le grandi imprese e le multinazionali che evadono cifre folli (ogni tanto ne beccano una..)

Pensiamo ai miliardi (si dice diverse centinaia) che lo Stato non riesce ad incassare, frutto di multe, sequestri, condoni, per la complessità della normativa. Qui si che ci andrebbe una riforma. E potremmo continuare....

La vera prima importante riforma sarebbe quella della giustizia.

La rapidità delle sentenze (è da qualche annetto che Beccaria ce l’ha insegnato..) è il miglior deterrente per impedire il reato.

I ladri vanno messi rapidamente in galera ma, in questo Stato, se uno ha i soldi in galera non ci andrà mai (a meno che uccida qualcuno durante una diretta televisiva; forse...) e quindi avanti allegramente a delinquere; se qualcuno viene beccato, qualche anno dopo ricompare sulla scena: la gente avrà già dimenticato.

Pensiamo quanti soldi si risparmierebbero (e quanta efficienza della giustizia) se venisse eliminato un grado di giudizio. Non bastano due?

Ma in Parlamento ci sono molti avvocati: una riforma che non passerà mai! E intanto si lascia il Tribunale di Milano sotto organico: per la felicità di chi delinque.

E quindi avanti con questa italietta del pianto del coccodrillo.

Pensiamo se tutte queste risorse, dalla sommatoria enorme, sprecate (ma l’elenco è infinito e deprimente...) fossero impegnate in politiche nei confronti dell’artigianato (il genio italiano), alla ricerca (idem), alla cultura, all’ambiente, al patrimonio architettonico (le vere e uniche miniere italiane) e su questo fondare lo sviluppo economico per l’eliminazione delle diseguaglianze (ricordiamo che è un pensiero della sinistra ....sinistra cattolica compresa). Ma richiederebbe un lavoro duro e costante, con testardaggine, fatto nelle legalità e per la gente,

Ma, nel complesso, è una degenerazione della dignità del vivere quotidiano. Ognuno ci mette del suo e non ci sono più giudici a Berlino che possono fare giustizia. Una deriva senza fine.

La dignità del lavoro e dell’orgoglio per averlo ben svolto è cosa che sovente è retaggio del passato: per molti funzionari pubblici, a tutti i livelli, è più importante “essere a posto” rispetto alle normative (anche quelle stupide e poco intelligenti) che portare il lavoro a livelli di efficacia con risultati per la collettività. Lo stipendio arriva comunque.......Nei nostri piccoli comuni molti dipendenti lavorano al limite dell’eroismo combattendo la burocrazia e le inutili statistiche, ma nelle grandi città o negli enti sovraordinati?

Questo Papa sta aprendo spazi non tradizionali nel mondo cattolico. Quanti gli danno retta? Sono più i cenni di compatimento!

E quante divisioni ha il Papa?

E all’orizzonte non si vede un Menenio Agrippa; e neanche uno statista: tutti politici! Il senso dello Stato è rimasto in pochi: la più parte vuole solo far carriera. Chi non è in questa filosofia che rende tutti complici è messo in un angolo, fuori dai giochi...

Ovviamente tutti i sistemi sono ammessi e la denigrazione è usata a piene mani; ora tutti addosso alla Raggi come se avesse dovuto fare in tre mesi quello che altri non hanno fatto in venti anni. Pensano che la gente sia stupida?

Un lento declino! Fino a quando?

I possibili scenari sono diversi. Nessuno auspicabile.