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Tutti si stupiscono del fenomeno Trump che continua a inondare l’America di bugie, di calunnie, di razzismo, di provvedimenti demagogici per soddisfare “la pancia” dei suoi elettori.

In Italia non dovremmo stupirci più di tanto vista la ricca messe dei nostri governanti che hanno fatto da apripista sulla materia....

Il guaio è che la gente, fortunatamente non ancora tutta, non si scandalizza più di questo squallore mediatico e manda giù tutto senza usare più di tanto il filtro del cervello.

Umberto Eco in un’intervista ricordava che la madre gli rimproverò un fatto falso che gli veniva addebitato dai media e, alle sue assicurazioni che era tutte bugie, la madre gli rispose: “l’ha detto la televisione”. Caso chiuso!

Prendiamo il fenomeno dell’immigrazione che è uno degli argomenti dei giornalieri talk-show televisivi. La crociata anti immigrati è molto variegata ma nessuno si professa razzista anche se anche un bambino ne avverte chiaramente la presenza del relativo sentimento. Le scuse per fare muri di contrasto sono le più fantasiose e nessuno dice come risolvere concretamente il fenomeno visto che non si può proporre, come forse molti vorrebbero, l’affondamento dei barconi. Ma queste posizioni, di fatto razziste, vengono “bevute” da molti e quindi riproposte a livello locale.

Che l’Europa, e anche l’Italia, abbiano mal gestito e mal gestiscano la materia mi pare evidente. Che l’immigrazione sia anche frutto di passate azioni politiche sconsiderate dell’occidente è altrettanto chiaro. Pochi ricordano che forse non bisogna anche dimenticare il colonialismo e la ricerca “del posto al sole di mussoliniana memoria.

Dopo la prima guerra mondiale (l’inutile strage come la chiamò Benedetto XV) pareva che con le Nazioni Unite il mondo fosse avviato verso un futuro di pace e la fine di guerre dolorose fatte per conquistare qualche km di territorio; così non è stato e il desiderio di potenza, di prestigio, di potere, di volontà di sottomettere i popoli, hanno continuato a creare dolore e sofferenza.

In Europa fortunatamente la lezione delle due guerre è servita (per ora) e da 70 anni, almeno in buona parte di essa, non si sono più avuti gravi eventi.

Ora dobbiamo affrontare il problema degli sbarchi: gente che fugge da guerre, da persecuzioni o solamente alla ricerca di un futuro più umano per le loro famiglie. In Italia dalle nostre montagne, come dal sud, nel dopoguerra si riversarono sulle aree industriali milioni di italiani per il medesimo motivo. Anche allora si verificarono episodi di intolleranza, anche violenti!

Nel nostro piccolo, ad Ostana, nell’ambito dell’Amministrazione, poco meno di un anno fa, è stato esaminato e discusso l’argomento decidendo di capire cosa si poteva e doveva fare. Era evidente che l’invasione sarebbe stata dilagante (bastava leggere i numeri e le statistiche..) e prima o poi i comuni sarebbero stati coinvolti. Nascondere la testa sotto la sabbia non è mai servito a nulla....

A muoverci erano soprattutto due motivi:

aiutare persone provate da terribili sofferenze inserendole in un clima di solidarietà e di amicizia pur consci che al termine delle pratiche per il permesso di soggiorno le stesse potevano, in caso negativo, essere espulse;

incrementare, seppur provvisoriamente (ma stabilmente in rotazione) le presenze sul territorio comunale. Ostana aveva 1200 abitanti agli inizi del secolo scorso ma i residenti stabili (e quindi presenti anche in inverno) erano scesi a cinque qualche decina di anni fa. Il lavoro fatto dalle Amministrazioni e dai molti che ci hanno creduto, in questi anni ha fatto si che ora siano ridiventati circa quaranta e due importanti iniziative in corso, che richiederanno qualche anno di difficile gestione, incrementeranno i posti di lavoro stabili di 5-7 unità con relativo beneficio in termini di presenze.

Occorre poi considerare che i nostri Comuni di montagna sono stati taglieggiati in questi ultimi dieci anni in quanto a trasferimenti da parte dello Stato: Ostana riceve circa 27.000 euro l’anno (netti delle tasse comunali che lo Stato si trattiene) a fronte degli oltre 200.000 euro versati annualmente dai residenti (solo in quota IRPEF senza contare l’iva e le accise che ognuno di noi paga tutti i giorni) e non può più pagare un operaio per le manutenzioni ordinarie. Gli immigrati possono, se correttamente coinvolti, fare questo servizio sentendosi parte della collettività. Un progetto difficile ma possibile facendo loro sentire un po’ di umanità, di solidarietà e di amicizia contribuendo, forse, ad alleviare le passate loro sofferenze, copiando da quei pochi Comuni che si erano già incamminati su questa strada.

Si potevano aspettare imposizioni dall’alto (leggi Prefettura e/o Ministero degli Interni) o gestire noi gli eventi!

Abbiamo seguito questa seconda possibilità, documentandoci sulla materia: che non è per niente facile e in quei tempi era gestita solo attraverso gli SPRAR e relativi bandi.

Solo in un secondo tempo abbiamo appurato la possibilità di fare accoglienza, pur tra i prevedibili contrasti che ci sarebbero stati (vedi sopra..), attraverso lo strumento di una convenzione con la Prefettura e a questo punto abbiamo cercato dove fosse possibile ospitare, in modo dignitoso, qualche richiedente asilo. Non è stato facile trovare un primo alloggio ma, grazie alla disponibilità di una famiglia, alla fine ci siamo riusciti.

Ora stiamo aspettando che la Prefettura mandi ad Ostana la prima famiglia di migranti per attivare l’azione di accoglienza che, per essere degna di questo nome sarà molto complessa e impegnativa. Se questo primo ingresso avrà esito positivo seguirà un allargamento del progetto con ulteriori 4-5 ragazzi.

Ostana non può fare di più ed è convinta di aver fatto così il proprio dovere pur tra mille difficoltà, contrasti di vario genere e pretestuosità a volte puerili, ma anche felice di aver potuto contare sul pieno appoggio del parroco Don Luigi Destre che ha fatto sempre riferimento all’insegnamento di Papa Francesco in materia; aldilà delle professioni di fede formali frutto della sola abitudine.

Sono particolarmente contento che ieri all’Assemblea del Consorzio Monviso Solidale (io non c’ero perché impegnato in altra riunione, ma era presente il Vicesidaco di Ostana Aldo Reineri) sia stato deciso di creare una struttura di sostegno (su richiesta della Prefettura) per i Comuni che accoglieranno i richiedenti asilo. Sono anche contento che il collega sindaco di Cavallerleone abbia incoraggiato gli altri sindaci ad accogliere questi ragazzi dopo aver appurato che nel suo comune l’inserimento di migranti è stato molto positivo e che gli stessi stanno lavorando per la collettività tenendo pulito il territorio. Ha anche ammesso che in un primo tempo fosse stato contrario a questi arrivi ma che ora, con l’esperienza, ha cambiato idea.

Sembra incredibile che esistano ancora persone intelligenti che hanno onestamente il coraggio di cambiare opinione!

In Alta Valle Po il Prefetto ha ora previsto, l’arrivo di sei migranti per ognuno dei comuni di Crissolo, Oncino, Ostana.

Era prevedibile ed ora la decisione è arrivata; e purtroppo la situazione generale degli arrivi non ci predispone all’ottimismo.

Probabilmente ci sono anche forti interessi a livello mondiale perché tutto questo accada ma noi siamo impotenti di fronte a questi livelli di politica e dobbiamo gestire quanto è nelle nostre possibilità. A chi abbiamo eletto in Parlamento questo compito; magari tralasciando la relativa bassa qualità della politica che giornalmente siamo costretti a subire e le bugie che altrettanto quotidianamente ci vengono propinate mentre assistiamo agli abituali eventi corruttivi di enormi dimensioni; e mentre i nostri Comuni sono strozzati da problemi economici e da una burocrazia di giorno in giorno più asfissiante (Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione se ci sei batti un colpo!).

Ma la democrazia può resistere con questi tassi di corruzione e di falsità ridotte a sistema?

Giacomo Lombardo - Sindaco di Ostana