Una volta, durante una serata dedicata alla cultura occitana, mi venne chiesto perché mai continuassimo a lavorare per una lingua destinata all’estinzione. Risposi con un’altra domanda: “Qualcuno sa darmi un motivo per cui non dovrei continuare a parlare la lingua che mi ha, attraverso gli affetti famigliari, introdotto alla vita?”. La domanda ovviamente aspetta ancora una risposta. Forse è tutta qui la motivazione del nostro lavoro. Un desiderio di perpetuare, nel nostro piccolo, la cultura delle generazioni che ci hanno preceduti su questa nostra terra, avara di risorse economiche ma dispensatrice di ricchezze spirituali. Vi è poi l’esigenza innata di tutelare i più deboli, le culture e le colture, le specie, animali o vegetali che siano, dai pericoli di estinzione avendo coscienza che ognuna di queste perdite segna negativamente il percorso umano. Ecco quindi la volontà e la necessità, in un mondo segnato in modo massiccio da diversi e antitetici valori, di fare rete con coloro che hanno le nostre stesse sensibilità e che hanno speso il loro tempo per perpetuare attraverso la carta stampata, e non solo, le loro e le nostre idealità. Il Premio Scritture in lingua madre ha questo significato collocandosi in un piccolo paese che forse non ha titoli, se non quello che gli deriva dall’orgoglio della propria appartenenza culturale, per proporre questa iniziativa. Certamente una sproporzione rispetto al valore degli scrittori che oggi premiamo. C’è poi anche un sentimento di risarcimento rispetto ai tempi passati, quando a scuola ci facevano vergognare del nostro modo di parlare (allora non sapevamo di possedere una nostra lingua!), delle umiliazioni patite dai nostri padri, delle storpiature subite con l’italianizzazione di nomi e luoghi. Un’iniziativa, il Premio Scritture in lingua madre, che ci permette di continuare a sperare che le nostre diversità abbiano ancora un futuro, nella considerazione che il nostro lavoro è accompagnato da lavori di altri, nel comune sentire e nei comuni obiettivi. IL SINDACO DI OSTANA A NOME DELLA COMUNITÀ Giacomo Lombardo
Una volta, durante una serata dedicata alla cultura occitana, mi venne chiesto perché mai continuassimo a lavorare per una lingua destinata all’estinzione. Risposi con un’altra domanda: “Qualcuno sa darmi un motivo per cui non dovrei continuare a parlare la lingua che mi ha, attraverso gli affetti famigliari, introdotto alla vita?”. La domanda ovviamente aspetta ancora una risposta. Forse è tutta qui la motivazione del nostro lavoro. Un desiderio di perpetuare, nel nostro piccolo, la cultura delle generazioni che ci hanno preceduti su questa nostra terra, avara di risorse economiche ma dispensatrice di ricchezze spirituali. Vi è poi l’esigenza innata di tutelare i più deboli, le culture e le colture, le specie, animali o vegetali che siano, dai pericoli di estinzione avendo coscienza che ognuna di queste perdite segna negativamente il percorso umano. Ecco quindi la volontà e la necessità, in un mondo segnato in modo massiccio da diversi e antitetici valori, di fare rete con coloro che hanno le nostre stesse sensibilità e che hanno speso il loro tempo per perpetuare attraverso la carta stampata, e non solo, le loro e le nostre idealità. Il Premio Scritture in lingua madre ha questo significato collocandosi in un piccolo paese che forse non ha titoli, se non quello che gli deriva dall’orgoglio della propria appartenenza culturale, per proporre questa iniziativa. Certamente una sproporzione rispetto al valore degli scrittori che oggi premiamo. C’è poi anche un sentimento di risarcimento rispetto ai tempi passati, quando a scuola ci facevano vergognare del nostro modo di parlare (allora non sapevamo di possedere una nostra lingua!), delle umiliazioni patite dai nostri padri, delle storpiature subite con l’italianizzazione di nomi e luoghi. Un’iniziativa, il Premio Scritture in lingua madre, che ci permette di continuare a sperare che le nostre diversità abbiano ancora un futuro, nella considerazione che il nostro lavoro è accompagnato da lavori di altri, nel comune sentire e nei comuni obiettivi. IL SINDACO DI OSTANA A NOME DELLA COMUNITÀ Giacomo Lombardo
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