Tutto ha avuto inizio nella primavera del 2016, sui banchi dell’Università degli studi di Ferrara, durante le ore del corso di Filologia romanza (nella sua articolazione moderna come Fortuna delle letterature romanze) tenuto dalla professoressa Monica Longobardi: la letteratura del paesaggio, tema congeniale agli scenari di una Provenza mitica, aprì ai miei occhi creature leggendarie e lontane tradizioni che affondavano le proprie radici in una terra a me sconosciuta: la Camargue. L’altra sorpresa fu l’occitano, una lingua radicata nel passato, nella memoria della nostra letteratura almeno da Dante in avanti, ma che, riscoperta con una certa meraviglia nella letteratura dell’Otto-Novecento, continuava ad esercitare un fascino non sopito dal tempo.Vagando con l’immaginazione su queste basse terre paludose, sferzate dal mistral, sono stata conquistata dalla figura di un intellettuale ed ho assecondato la necessità di approfondire questa conoscenza.
Folco de Baroncelli, lou marqués di Javon (1869-1943), è l’eccentrico personaggio sul quale questa tesi è stata incentrata: un aristocratico consacratosi alla dura vita del gardian, un poeta, un intellettuale che è andato a riscoprire, nel quotidiano così come nelle sue opere, la lingua occitana e a ricreare costumi e tradizioni di quella terra provenzale adagiata sul delta del Rodano che è la Camargue.
Un uomo diviso tra le sue due grandi passioni: l’amore per la sua patria negletta dalla grande storia e la difesa delle minoranze con le quali tanto storicamente quanto linguisticamente si sentì sempre affratellato.
Egli è stato in grado, attraverso la dolcezza, la tristezza e la forza dei suoi versi (mi sono occupata in particolare della raccolta poetica Blad de Luno), di cogliere l’arte della realtà quotidiana utilizzando l’elegante semplicità delle sue parole per descriverla.
L’approfondimento sulla favolosa biografia di Folco de Baroncelli Javon si è basato sulla consultazione di opere di suoi contemporanei come Henriette Dibon (félibresse, 1902- 1989) o autori appassionati della Camargue quali René Baranger. In particolare, quindi, ci si è focalizzati sugli aspetti della vita del gardian e sul simbolo della Camargue, lou biòu, partendo dall’antica tradizione della tauromachia mediterranea fino a giungere al testo omonimo dell’autore. Grazie alla consultazione della sua corrispondenza epistolare, si è ripercorso il gemellaggio spirituale tra la Nacioun Rouge degli indiani d’America e la Nacioun Gardiano fondata da Baroncelli. Due comunità parimenti oppresse dai vincitori della storia. Uno sguardo dedicato alla città delle Saintes-Maries-de-la-Mer ed al culto secolare dei gitani verso Sara la Nera, ed ecco che prende forma un altro dei patrocini di Baroncelli verso una minoranza culturale, assimilata, grazie alla sua intercessione presso la gerarchia ecclesiastica, all’ortodossia cultuale. Per concludere, la figura de lou marqués di Javon viene letterariamente paragonata al grande scrittore Joseph d’Arbaud, autore de La Bèstio dóu Vacarés, (la bestia è di fatto un fauno, ultima creatura di una paganità esiliata in quel vasto stagno), scoprendo similitudini e differenze nella descrizione poetica del paesaggio mitico del delta rodaniano.
Il prodotto finale di questi mesi di ricerca ha un significato non solo per la mia esperienza di giovane studiosa, ma contribuisce in generale alla conoscenza di una letteratura e di una lingua, l’occitanica, che finora non trovava spazio nella compagine accademica, ovvero tra le lingue ufficiali impartite all’Università. Qualsiasi lavoro, quale il mio, di ricerca e di traduzione in lingua italiana, infatti, costituisce un avanzamento raro quando non inedito. E questo aggiunge uno stimolo in più, per una giovane mente, a dedicarsi ad una vera e propria “Terra Promessa” e inesplorata: la letteratura occitanica moderna.
Un grazie sentito a Ines Cavalcanti che ha acconsentito generosamente di ospitare sul sito dell’Associazione “Chambra d’òc” questa mia ricerca, ancora suscettibile di miglioramenti, ma senz’altro innovativa e non comune per gli studi delle letterature romanze in Italia.
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