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Questa volta vorrei raccontare una passeggiata che abbiamo fatto con mio padre quando ero giovane. Era il mese di luglio, e per precisione il 19, del 1970. Io nell'autunno avevo compiuto venti anni e nella primavera dopo mi sono sposata. Mi fa effetto raccontare questa cosa per il ricordo che ho, e perché sono passati quarant'anni. Fino a pochi anni fa, che ha vissuto ancora mio padre mi diceva, quando mi raccontava qualcosa da soldato, e finito quello che mi doveva raccontare, mi diceva: "Pensa, mia figlia, che ciò di cui ti parlo adesso, ti parlo di quarant'anni fa e quello che ti racconto adesso, mia nipote, è di quarant'anni fa. Questo fa capire che la vita é una ruota che gira.

Era da un pezzo che parlavamo con il papà, a me mi è sempre tanto piaciuta la montagna e tante cose, di andare una volta per stelle alpine alla Madonna di Fronté; lui diceva che ce n'erano tante, di qua e di là e insomma, ce ne siamo ricordati ed abbiamo deciso di andare per stelle alpine e siamo partiti quella mattina di cui ti sto raccontando. Arrivati alla cappelletta del Poggio c'era la mamma dal balcone, ci ha salutati, abbiamo passato il Poggio e siamo andati a.. sapremo tutti o almeno chi è di Verdeggia, dei nostri paesi... Cuin, Barbone, Tanfé, Casa del Prato, Passo della Guardia e poi in su per i Muntari (tutte località) finché siamo arrivati sulla cima. Eh si, mi emoziono ancora tanto a ripensare a quella giornata. Quando siamo arrivati in cima ci sono dei baracun che dovrebbero essere i baraccun di Losgiu se non mi sbaglio, se non vado in un altro solco (vallone). Ci siamo fermati ed papà mi ha raccontato, che quando è tornato dalla prigionia, è arrivato a casa, l'hanno lavato e cambiato perché era messo male, si è riposato forse una giornata o due e poi é andato a trovare suo padre che era lassù con le bestie e mi diceva sempre che lì si erano incontrati.., ma questa é una cosa un po' triste, però... ci siamo commossi tutti e due e poi abbiamo proseguito Per andare a Fronté dalla Madonnina dove avremmo trovato quelle stelle alpine. Quindi ci incamminiamo, ne abbiamo fatto ancora un bel pezzo e alla fine papà mi dice: "Adesso, mia figli, di qua in poi, dovremmo incominciare a trovarle". Avrò fatto due passi, perchè tre non li ho fatti, ed ecco lì che tra i miei piedi vedo le stelle alpine.. Io un'emozione così non me la potrò scordare finché avrò gli occhi aperti... Proprio, quando la gente di quegli anni conoscevano ogni passo che facevano, sapevano cosa li aspettava. E così abbiamo iniziato a raccoglierle e con un'esclamazione, una festa, una gioia e ho cominciato a raccogliere quelle stelle alpine, ce n'era una pianta. Mio padre mi dice: "Lascia stare, mia figlia, che più in là ne troviamo delle più belle, ascia stare!", ma io presa dall'entusiasmo del piacere che avevo di vedere quella piantina, non ho potuto fare a meno di raccoglierle.. e poi, più in là, come mi aveva detto lui ne abbiamo trovato delle più belle, più belle e più grosse.. e dalla Madonna, quello che non ho visto... ce l'avrò negli occhi, come dico, finché vivrò. Insomma che ne aveva già fatto un bel mazzo, un bel mazzolino. Poi abbiamo pranzato, ci siamo fatti un po' di merenda, avremmo avuto pane e denti, pane e formaggio, quello non me lo posso ricordare dopo tanto tempo.. Poi siamo tornati indietro, siamo venuti.. aspetta, come ci dicono... dove vengono sempre le pecore al carmauu... ma, il "Carmauu" cosa dico! Eh.. è perché mi emoziono tanto... poi siamo venuti a scendere dal "Carmauu", ci sono dei punti che se ci penso oggi, nemmeno se mi incoronassero ci passerei più di lì, ma a quei tempi... anche papà aveva ancora un'età buona, 52-53 anni insomma..., come due camosci siamo scesi di lì, poi siamo scesi dal "Paradiso" e poi siamo arrivati a casa. Quando siamo arrivati nella piazza del monumento, che era poi pomeriggio inoltrato, ma essendo di luglio le giornate sono lunghe e poi c'era già quest'ora che ci mettono, e quindi c'erano tante persone e anche dal forno. Mi ricordo che mi hanno visto, delle cugine lontane che vivono a Genova, quelle stelle alpine e da allora mi chiamavano, ogni volta che venivano, adesso.. io non li ho più visti, sarà che ci vado poco, sarà che loro verranno o non verranno più, io non lo so se vengono per le grandi feste, io è tanto che non li vedo più, ma mi avevano soprannominato "la stella alpina" perché avevo quel mazzetto di fiori in mano e ne ho ancora in qualche libro in casa, schiacciate, piccole ma ne ho ancora di quelle raccolte con mio padre. E' stata una giornata che ho nel cuore e basta.. non saprei cosa dire di più.