Allora vi racconto un po' la storia dei miei nonni e dei miei bisnonni dalla parte di mio padre.
Vivevano in una casa che io non so come facevano a starci. Un mio zio era alto un metro e novanta e in quella casa bisognava camminare piegati se no ci si picchiava con la testa. Il tetto era fatto con le lastre d'ardesia senza niente che alla fine dell'autunno arrivava la neve in casa, eppure vivevano in quella casa là. Erano quattro fratelli e quattro sorelle e poi due o tre, i più vecchi, sono andati a Tenda, si sono sposati a Tenda ed io ho tantissimi parenti a Tenda, Sospel, Nizza e tantissimi cugini.
L'unico che è rimasto qua è stato mio padre ed una mia zia che non era sposata e gli altri sono andati tutti a Briga, Tenda, Nizza. Poi i miei bisnonni avevano le campagne nella “Buttagina”, più in su di Goina, e c'è un fatto che voglio raccontare: “La mia bisnonna aspettava famiglia, ha avuto undici o dodici figli; bene, era in cinta e quando ha sentito che era arrivata l'ora (di partorire) suo marito le ha detto: “Vattene a casa, vattene a Verdeggia”, ma dalla “Buttagina” a Verdeggia ci sono due ore di strada a piedi e quando è arrivata alle case di “Barbone”, a metà strada, ha partorito. C'erano delle persone, qualcuno gli ha dato una mano e poi con il suo bambino in braccio è venuta a Verdeggia, da sola.”
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