Il paese di Coazze, posto sul versante orografico sinistro dell’Alta Val Sangone, si sviluppa nel tratto conclusivo della valle, estendendo il suo territorio alpino nel Parco naturale Orsiera-Rocciavré. Il comune, con una superficie di 56,5 km² posta in una fascia altimetrica compresa tra i 750 m s.l.m. e gli oltre 2000 m s.l.m. (Monte Rubinet, 2679 m), conta oggi circa 3000 abitanti.
Le origini del suo nome sono state connesse erroneamente in passato, giocando sull’assonanza dei nomi, alle vicende dei vicini regni dei Cozii. Le prime attestazioni storiche certe, risalenti all’XI secolo, riportano i toponimi Couatiae, poi Covaceis. Secondo Rossebastiano (1) apparirebbe come continuazione del latino Covaceus, tra le cui varianti compare anche Covaz, dal latino cova, plurale di covum, ‘cavità, nascondiglio scavato’, qui unito al suffisso aceus.
A Coazze, paese di tradizione agro-pastorale, il dialetto francoprovenzale è ancora oggi ampiamente diffuso e possiede una discreta vitalità, sebbene stia aumentando tra i bambini originari del posto la percentuale di coloro che non ne possiedono una competenza attiva. Il territorio può essere suddiviso in linea generale in due aree linguistiche: la prima, che comprende le borgate della fascia montana (molte delle quali spopolate) in cui le parlate mantengono un carattere conservativo; la seconda, che include il capoluogo e gli insediamenti limitrofi il cui dialetto ha subito l’influenza delle correnti innovative del piemontese prima e dell’italiano dopo.
Il comune annovera un’infinità di caratteristiche borgate alpine disseminate intorno al capoluogo, il cui nucleo centrale è denominato dalla gente del posto Vilë’ (Villa). Si tratta di una zona tra le più frequentate, che raccoglie gli edifici istituzionali più importanti per la vita del paese: il Municipio vecchio (l’edificio che da alcuni anni ospita il Museo etnografico, l’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone, il Labsol e l’Ufficio turistico), la Cappella della Confraternita (forse un tempo chiesa parrocchiale) situata in Piazza Gramsci (conosciuta come la Piazza a monte, poiché è, tra le piazze del paese, quella posta più in quota), il Tempio valdese e il Palazzo del Conte. Il Palazzo del Conte, l’attuale sede del Municipio, appartenne per secoli ai diversi signori locali (Feyditi, Sandritrotti, Falletti) e in seguito ai Gesuiti; fu poi acquistato dal comune nel 1964.
Di fronte al Municipio si erge il Tempio valdese, costruito nel 1878. Si narra che alcuni abitanti di stanza a Pinerolo per il servizio militare, si avvicinarono alla confessione valdese e una volta congedati fecero venire a Coazze un pastore per predicarne il culto. Non era tuttavia la prima volta che il paese conosceva il valdismo. Documenti storici riportano di una comunità valdese che viveva a Coazze alla fine del XIV secolo. Ciò a testimonianza dei frequenti contatti e scambi commerciali e culturali che il paese intratteneva con la vicina Val Chisone, nonostante appartenesse al territorio francese. I valichi delle due valli adiacenti (il Colle della Roussa a Coazze e il Colle del Besso, il Colle Ceresera e il Prà l’Abbà a Giaveno) segnarono, infatti, per molti secoli il confine politico (e religioso), tra Delfinato (poi Regno di Francia) e Regno Sabaudo, come testimoniano i resti ancora oggi visibili del bastione di San Moritio ubicato ai piedi del Colle della Roussa tra i due alpeggi dei Sellery (alpeggio Sellery a Monte e l’alpeggio Sellery a Valle), fatto erigere nel 1608 dal duca Carlo Emanuele I al fine di proteggere la valle da un’eventuale calata dell’esercito nemico.
(1)Riferimenti in Ivi, p.216.
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