Inizia a Vaie sabato 3 marzo, alle ore 16 presso il Salone Polivalente, per la rassegna Chantar l’uvern la prima presentazione dello spettacolo teatral-muciale ideato da Simone Lombardo e da la Ramà “Calendal: l’estòria d’un simple peschaire”,
Calendal è il titolo di una delle opere più significative del poeta e scrittore Frédéric Mistral, già vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1904. Il lavoro del poeta provenzale è stato di ispirazione per la nuova creazione di Simone Lombardo e della Ramà che ha come obiettivo quello di musicare l'opera Mistraliana. Scandendo l'incedere dei sui capitoli con canzoni e musìche di nuova composizione le timbriche dei tipici strumenti della tradizione, unite alle sonorità contemporanee , evocano lo spirito poetico della Provenza e muovono sul suo sfondo i fili del racconto mistraliano. Il lavoro sfocia in un disco di 14 tracce tutte composte sia nelle musiche che nei testi da Simone Lombardo che unisce i suoi flauti, le sue cornamuse, le ghironde e l'organetto diatonico alle chitarre alle percussioni e ai synth di Dario Littera e alla voce di Erica Molineris. Inoltre la nuova creazione della Ramà trova il suo punto più alto nello spettaolo musicale e teatrale che unsice alle musiche del gruppo la voce recitante dell'attore Francesco "Cece" Demaria dando vita al racconto sonoro "Calendal, l'istoria d'un simple peschaire".
Questo terzo lavoro teatral-musicale e anche discografico della Ramà conclude una trilogia iniziata 12 anni fa che percorre la vita di Esteve dalla sua età infantile fino alla maturità passando per l'adolescenza. La crescita del protagonista segue parallelamente la crescita dello stile musicale della Ramà e dei suoi racconti, dalla fiaba si passa alla leggenda per arrivare al poema epico, passando da uno stile fiabesco e onirico ad uno aggressivo e oscuro per giugnere infine a una muscialità più equilibrata e lineare figlia di uno spirito più maturo e riflessivo. La trilogia di Esteve trova in questo capitolo finale, dedicato a Calendal di Mistral, la sua esperessione culturalmente più elevata. Canto,recitazione e musica raggiungono il loro accordo perfetto tra le rime e i versi del poeta provenzale facendo rivivere un racconto straordinario che merita di essere letto e celebrato in quanto simbolo della cultura occitana e baluardo imprescindibile per chi volesse avvicinarsi alla poetica e alla lingua d'oc, abbracciandone i suoi valori più profondi che hanno origine dai mitici trovatori e che ancora risuonano negli echi del nostro tempo, sempre più bisognoso di ideali veri e storie profonde.
Se non potete sentirli a Vaie, si presentano altre occasione il 22 marzo a Chianocco alle ore 21 al Salone dell’Asilo “Don Barella”, il 30 marzo ad Oulx, alle ore 21 presso l’Istituto “Des Ambrois”, il 13 aprile a Mattie alle ore 21, presso il Salone Polivalente. Un piccolo tour per presentare un gioiello della letteratura occitana.
commenta