L’Assemblada Occitana esprime tutta la sua solidarietà con il popolo armeno, vittima dell’ imperialismo bellico turco e azerbaijana a Artsakh.
Artsakh (l’Alto Karabagh) è una provincia storicamente armena da più di 2000 anni, ne testimoniano la presenza di molti monasteri e vestigia culturali e la sua popolazione quasi esclusivamente armena. nel 1921, Stalin donò Artsakh all’ Azerbaijan, e Artsakh ricevette lo statuto di regione autonoma. Durante il periodo sovietico, l’Alto Karabagh patì una politica di “dis-armenizzazione”, di precarizzazione dell’economia e una colonizzazione del popolamento azero.
Nel 1988, nella dinamica della Perestroika, la regione si autoproclamò repubblica separata dall’Azerbaijan. Ne seguì una repressione azerbaijana costellata di massacri e di pogrom contro gli armeni a Bako e a Sumqayıt (Sumgait). L’annullamento dell’autonomia dell’enclave nel 1991 provocò la 1a guerra dell’Alto Karabagh (1991-94) che terminò attraverso una vittoria militare armena e l’indipendenza di fatto della regione che venne Repubblica di Artsakh.
Il 27 settembre passato, dopo 30 anni d’status quo e di conflitti periodici, l’Azerbaijan ha attacato massicciamente Artsakh, col sostegno della Turchia, d’Israele e di migliaia di mercenari islamici siriani pro Turchia. Malgrado una resistenza eroica di 45 giorni contro avversari più numerosi e meglio equipaggiati, gli armeni hanno dovuto piegarsi e firmare un accordo significando la loro sconfitta militare, con la cessione all’ Azerbaijan della maggior parte dei loro territori. Ora, Artsakh si trova molto ridimensionato, racchiuso e sotto la tutela dell’armata russa che è intervenuta come forza di pace.
La popolazione dei territori ceduti fugge l’armata azerbaijana che si è già illustrata per molti crimini di guerra contro dei civili e soldati armeni catturati. L’avvenire dei monasteri armeni caduti tra le mani dell’Azerbaijan fa temere il peggio. Baku ha l’abitudine di distruggere sistematicamente il patrimonio armeno per farne scomparire ogni traccia della presenza storica armena.
La situazione nell’Artsakh tocca l’Occitania, che conta alcune decine di migliaia abitanti di origine armena. Questi sono minacciati dai “Lupi Grigi”, un piccolo gruppo ultranazionalista turco abituato ad azioni violente e che teneva un campo d’addestramento segreto a Satillieu, nel Vivarese (Occitania).
Ora, è più che mai tempo che le istituzioni internazionali riconoscano la Repubblica di Artsakh. L’Assemblada Occitana incoraggia gli occitani a raggiungere gli armeni nella loro mobilizzazione per il diritto inalienabile di Artsakh a l’autodeterminazione.
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