Via ferrata e sentiero delle Gorge della Dora Riparia
Via ferrata e vieuleut dle gordzeus
di Marco Rey

In una valle ad alta densità di traffico a fianco della ferrovia e dell'autostrada le gorge hanno conservato gelosamente uno scenario incontaminato, sconosciuto perché non percorribile, il sentiero attrezzato e la via ferrata ci svelano questo mondo segreto.
Purtroppo la contorta vicenda del TAV, treno ad alta velocita tra i tanti progetti insensati rischia di coinvolgere anche questo territorio incontaminato. Lo difenderemo comunque con tutti i mezzi possibili!
La Dora Riparia , nel tratto Chiomonte - Susa, scompare ai nostri occhi per nascondersi in un profondo canyon lungo una decina di chilometri, abbiamo quindi una profonda gola giovane da erosione fluviale incassata in una valle glaciale, in questi antri il torrente lambisce pareti verticali di centinaia di metri e scorre in luoghi a volte incantati a volte tenebrosi e mai raggiunti dal sole.
Tutta la zona è giunta a noi nella sua magnificenza ed a volte divulgare l'esistenza di luoghi così affascinanti e particolari, il renderli accessibili, può portare a violentarli, svilirli e rovinarli!
Amo profondamente il mio territorio e spero che queste iniziative servano a creare ricaduta e reddito locale, ed i montanari riescano a proteggere e mantenere tale l'ambiente, riescano a cogliere le opportunità di sviluppo al pari delle famose gole del Verdon in Francia.
L'Azienda Energetica Municipale di Torino ha costruito sotto l'abitato di Giaglione ( il più traforato del mondo ) la centrale idroelettrica più grande d'Europa, peccato che non riesca ancora a produrre l'energia programmata...( errori progettuali richiedono modifiche, altre gallerie!) La Val Clarea è stata sconvolta dai lavori ed il recupero ambientale non è soddisfacente, diverse abitazioni del paese sono state danneggiate e mai risarcite, ditte fallite e scarichi di responsabilità rendono impossibile il riconosciuto risarcimento danni.
L'autostrada del Frejus con le sue gallerie ed i suoi orribili viadotti ci mostra gli errori di scelte e valutazioni passate, ora non dovremmo più sbagliare!
Non sono un francoprovenzale troglodita che pensa solo al suo giardino, e non rifiuto di certo il progresso ma l'uso del buon senso ed il rispetto della popolazione residente si! Lo pretendo.
Queste informazioni vogliono indurre riflessioni tranquille, camminando sui sentieri delle Gorge, per apprezzare ancora di più il patrimonio che la natura ci dà e che l'avidità umana riesce sempre a sconvolgere.
Il rispetto della natura è un dovere anche nelle grandi opere, ed in primis la tutela di chi in questi posti ci vive! poi la fruizione naturalistica di un territorio montano deve convivere ed integrare l'economia locale, deve essere opportunità di reddito per le comunità di montagna.
L'integrazione tra il turismo sostenibile ed il montanaro è determinante ma non deve essere fatta senza il suo coinvolgimento, il nostro territorio non deve essere solo parco giochi ed area di distensione per la caotica vita delle città o peggio ancora sia sfruttato il territorio ed il reddito sia distribuito totalmente ad agenti esterni.
Il sentiero panoramico delle Gorge parte dall'abitato di Susa e salendo alle borgate di Santo Stefano di Giaglione si inoltra nei castagneti, produzione del famoso marrone Val Susa, per costeggiare strapiombi mozzafiato sulle gole fino al castello delle Menate, immersi nei vigneti doc, (vitigni locali di: avana, biquet, carcheiroun ) qui seguendo la vecchia strada gallo-romanica si prosegue in direzione Chiomonte fino alla confluenza della Rio Clarea con la Dora, nella zona dei mulini di Clarea.
Da questo punto si può imboccare il sentiero che sale ai mulini di Ciereina, in un ambiente montano tra cascate, salti e pozze d'acqua azzurre e verdi. La borgata di Ciereina ed i suoi cinque mulini ormai abbandonati ci riportano indietro nel tempo, gli antichi muri di sentieri testimoniano la grande frequentazione passata.
La discesa nel Canyon porta invece all'attacco della Via Ferrata, questa si segue nel senso dell'acqua, alterna tratti di sentiero a tratti di parete attraversate orrizontalmente, sempre collegati alla fune principale con scalini e pioli per l'appoggio dei piedi in sicurezza. due ponti tibetani la attraversano nei punti più stretti, il primo a 17 metri dal pelo dell'acqua, si prosegue su sentiero attrezzato e dopo il secondo ponte si attacca la parete verticale dove si ritorna al punto di partenza, l'intero percorso richiede circa quattro ore.
La Via ferrata deve essere percorsa con idonea attrezzatura, imbragatura, moschettoni, longe con dissipatore e casco.
Non vogliamo che la nostra terra, i nostri costumi, le tradizioni, la nostra lingua diventino in un prossimo futuro solo spettacolo preparato per turisti ma siano la continuità della nostra identità culturale vissuta anche in un nuovo e diverso utilizzo del territorio.
D'in ina coumba tan traficaa de flan a la ferovia è l'autostrada la gordza lhe catse col de secreut, aperque se pèiet pa pasese, aro la ferrata lhe nou iouvre sa mundo.
La storia dou TAV apre de tot li proudzet seunsa sèins lhe vien a toutse anque le gordzeus. Ma le dèifeundeun pi ad onhi modo!
La Douèira, da Tsimoun a Souiza lhe sparit a notris ouilh per catsèse d'in ina gordza louèindza dis quilometri, aieun aloura ina gordza dzouveun d'in ina coumba glachal, d'in l'èicu de se rotseus l'èiva lhe cort d'in de post que carcol fan peu, carcol trot bél, aioun arive pa lou soulouelh.
Tot la gordza lhet ariva a nos d'in sa magnificheunse, carcol anoie mountre certi post, trot bél per èitre mountraa a touit tan da rouinelis!
Volh bèin a moun pai è spero que tot seun peuse servi per pourte travalh è sorde, e que mi paizan saisoun proutedze è manteni l'ambieun tan que me ian fét aou Verdon an Fransa.
L'azieunda eletrica de Touirin lhot fét dezot Dzalhoun la central pi grosa d'Europa, darmadzo que lh'aìse pa col fét areun de coureun, d erou di proudzet portoun col a fare de galerieus! Vertsaoure lhet ita rouinaa dai travalh è lou recuper ambientalo u l'et pa itaie.
Vèiro de mèizoun dou pai ian aieu de dann da le mineus, li mèitre anque se an plèina rèizoun ian perdu tot. Per lh'ambrolh e li falimeun dle diteus que ian travalha.
Lautostrada dou Frejus ave si poun è galerieus nou mountre lh'erou pasa, aro peioun pa pi sbalhee!
Sei pa in francoprovensal primitiv que ou souèindze maque a soun oort, è arfuzo pa lou prougres ma lou boun sèins e lou rispet dle dzeun dou post se! Lou preuteundo.
Seun quei ei deut vout pourte, qui tsamine pi tsu si vieuleut, a souèindzee è capii que fot per forsa mantenii la tera que aieun da lh'anteres de lh'omeun que arivoun deloun a rouinee tot.
Lou rispet de la tera lou dèivoun anque li gro travalh è per permie tsoza et la salvaguardia de qui su si post ie vive. Apre l'anouvré notroun terèin fot tieni meun de antegree è purte de travalh per le dzeun dou post.
Lou turismo ou det èitre fét avé le dzeun dou post, vouleun paa èitre térein de dzuva per le dzeun dla sitaa o pedzo col sfrutee lou post e pourtee de benefise maque a dzeun de fora.
Lou vieuleut dle gordzeus ou partit da le mèizoun de Souiza è ou poie a le bourdza de Dzalhoun , Staqueveun è Sèin Grigore, ou taque per li booc de tsatinhie que donoun li maroun dla Valsouisa per pase, apree, taca ai vole dle gordzeus fin aou tsatel dle mena, ou pase d'in le vinheus doc ( rèizin de avanaa, biquet, carqueiroun. ) d'isé per lou tsamin de Tsimoun se arive ai melin aioun l'èiva de Vertsaoure lhe se tape d'in la douèira.
Arò peioun pouie per lou vieuleut que ou porte ai melin de Tsareina, in ambieun de mountanha tra sot d'eiva dedin de golheus verdeus è bloieus.
La bourdza de Tsareina ave si sinc melin nou porte arie d'in lou tèin, le muralheus de peclo nou ansevienoun la granta frecuentasioun pasa.
Bèisan d'in le gordzeus, d'in lou seins de l'èiva se parti a l'atac de la via ferrata, lhe alterne de vieuleut e de toc an parete, deloun ataca a la corda avé d'eitsalie de fer per li pia, se trove doue poun tibetan, lou permie a 17 metre da l'èiva, se avanse per vieuleut apre lou secoun poun se taque la parete fin aou tsatel de Dzalhoun, d'isé aou post dla parteunse.
Lou tèin per tot et catro oureus.
Foot èitre atresaa, ambragatura, courdin è mousquetoun, casco.
Vouleun pa que notra tera, notreus tradisioun, la notra lèinga fise pi maque in'aspetacoul per li vizitatou ma la countinouita de notra vita anque ave se tsozeus noueveus d'incue.
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