“Dëscouëri, lèzri , scriri ën francoprouvensal” si presentta come un continuum all’interno della moderna collana didattica e multimediale di “Viure la lenga”, costituita, fino a oggi, da manuali e cd-room informatici e didattici per l’utilizzo della lingua occitana, Con questo manuale, la collana si apre alla lingua francoprovenzale, con le stesse finalità.
Il nuovo lavoro di Chambra d’Óc, formato sull’esperienza di “Parlar, lèser, escriure en Occitan Alpenc Oriental. Las Valadas Occitanas”, si è posto come obiettivo di cercare di colmare la necessità di testi di riferimento per l’insegnamento del francoprovenzale, dando attuazione, così, a quanto previsto dalla legge 482/99, per quanto riguarda l’insegnamento delle lingue di minoranza storiche nei programmi scolastici, accanto all’utilizzo della lingua italiana.
Si tratta del primo volume della collana in francoprovenzale, un primo volume composto da due libri: nel primo si presenta la varietà linguistica valsusina, realizzato dalla sportellista Francesca Bussolotti; mentre nel secondo si presenta la varietà di Mezzenile (Valli di Lanzo) realizzato dalla sportellista sociolinguista Teresa Geninatti Chiolero. La scelta è stata dettata dal fatto che per il francoprovenzale, oggi, non c’è ancora una forma standard, così per produrre un libro è necessario tener conto della particolare varietà locale.
In questo lavoro (doppio nella realizzazione, ma unico negli obiettivi) si è pensato di adattare l’originale “Parlar, lèser, escriure en Occitan Alpenc Oriental. Las Valadas Occitanas” a due varietà locali di francoprovenzale.
In questo libro, per quanto riguarda la grafia, si è deciso di ricorrere alla grafia del Professor Arturo Genre, già sperimentata, con ottimi risultati, nell’ Atlante Toponomastico del Piemonte Montano” A. T. P. M,”, dal momento che è particolarmente indicata per la trasposizione grafica delle varietà locali,
Il tentativo, anche se sperimentale, risponde a una profonda esigenza si trasmissione culturale e linguistica, proponendo uno strumento partico affinché il francoprovenzale passi sempre più dall’essere una “lingua di famiglia” a lingua di trasmissione della conoscenza senza perdere la sua caratteristica principale, quella di essere lingua del cuore.
Quest’estate lo sportello linguistico della Val di Susa, nell’ambito dei suoi corsi di lingua francoprovenzale, sperimenterà il libro per vedere se risponde all’obiettivo iniziale o se sono necessari correttivi e modifiche. Vedremo quest’estate!
commenta