Basso Chisonano (abbreviato in BC) per il patois da Meano a Balma
Medio Chisonano (abbreviato in MC) per il patois da Villaretto a Balboutè
Alto Chisonano ( abbreviato in AC) per il patois da Pouriera a B. Sestriere.
Di solito, i limiti fra linguaggi diversi non sono mai segnati da una netta linea di confine, bensì da una fascia o area di transizione. A maggior ragione tali limiti saranno ancora meno netti quando si tratta di delimitare delle varianti di uno stesso linguaggio, come è il nostro caso.
Il limite fra BC e MC, che corre fra Balma e Villaretto, è abbastanza evidente, anche se le frange di Clea e Gran Faetto presentano ancora certi caratteri basso-chisonani che esamineremo più attentamente quando studieremo più minutamente la parlata villarettese. Invece, il limite fra MC e AC si presenta come un'area di transizione più sfumata, comprendente la vasta zona Làu-Useàu-Balboutè. Inoltre ho tratto l'impressione, da indagini purtroppo ancora sommarie, che la parlata di Pouriera sia già chiaramente orientata verso l'AC. Sarebbe però imprudente confondere orientamento e appartenenza prima di aver compiuto indagini più approfondite.
Ragioni, diciamo così, tipografiche non mi permettono di tracciare un soddisfacente quadro sinottico delle tre varianti. Mi è toccato quindi ripiegare sul sistema dell'elencazione, per la quale ho scelto undici punti di
confronto eseenzialmente fonetici e morfologici. Ció facendo, sono stato costretto talvolta ad adoperare una terminologia che potrà apparire oscura a molti nostri lettori, ai quali chiedo scusa di questo. Ma vi sono circostanze in cui certi passaggi sono veramente obbligati. Ecco dunque :

1- BC: Vasto arco di apertura, intesa come "écartement des organes(de phonation) au point d'articulation" (definizione di M.Grammont).
MC : Riduzione progressiva dell'arco di apertura.
AC : Arco di apertura notevolmente ridotto.

2- BC: Conservazione di â tonica : sâp, pâ, parlâ (abete, non, parlare).
MC: â passa ad ô : sôp, pô, parlô.
AC: come in MC.

3- BC: Conservazione del iato : al avìo bergìe, néo, roùo, crùo (aveva, pastore, neve, ruota, cruda).
MC: Eliminazione del iato per sineresi: al aviò, bergiè, neò, rouò, cruò.
AC: come in BC.

4- Conservazione delle finali atone e/o: sōre, fòrso (sorella, forza).
MC: Forte attenuazione delle precedenti: sōr(ë); fòrs(ë).
AC: come in MC.

5- BC: Assenza di vocali nasalizsate.
MC: come in BC.
AC : m/n nasalizzano la vocale precedente in sillaba chiusa : i pàrlan (parlã)=parlano.

6- BC : Passaggio di k/g primitivi a ch/j (cioè č/ğ) : chapêl, chōzo, jalîno, journ (cappello, cosa, gallina, giorno).
MC: come in BC.
AC: Dentalizzazione in ts/dz (esattam. ć/ģ) : tsapēl, tsōz(ë), dzalîn(ë), dzourn.

7- BC: consonanti geminate : fénno, òmme, toùmmo (donna, uomo, cacio).
MC: consonanti lunghe al posto delle geminate : fèn(ë);.òm(ë), tóm(ë).
AC: come in MC.

8- BC: La pròtesi primitiva es- passa ad ei- : laz eipàlla
MC: La pròtesi primitiva es- passa ad e-: laz epàla
AC: La pròtesi primitiva es- passa ad i-: laz ipàla
(le spalle).

9- BC: Caduta totale della -s del plurale.
MC: Conservazione della -s nel plur. dei nomi e agg. in consonante
o semiconson.: clōt-clōts; pónt-pónts; vēlh-vēlhs; embousàu-embousàus; rèi-rèis (orizzontale, ponte, vecchio, imbuto, re).
AC: Conservazione sporadica della -s del plurale.

10- BC: Articolo determinativo masch.: sing. loû/ plur.lî.
MC : Articolo determinativo masch.: sing.lë/plur.loû.
AC : come in MC.

11- BC: Desinenza -êl normalm.invariabile al plurale.
MC: Desinenza -êl fa plur. -eàus: bel-beàus; martel-marteàus; chapel-chapeàus (bello, martello, cappello)
AC: Desinenza -êl fa plur. -àu: bàu, martàu, tsapàu.