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Fare musica con i delfini

Fa muzica a to li delfini

di Flavio Giacchero, traduzione di Teresa Geninatti Chiolero

italiano

In genere Nòvas d'Occitània si occupa di dare informazioni sulle minoranze linguistiche. L'argomento è molto interessante e vasto e molteplici sono gli spunti riflessivi che si possono cogliere così come i punti di vista con cui si può osservare il soggetto. Ad esempio ultimamente il gruppo di lavoro degli sportelli linguistici, coordinati da Chambra d'Oc insieme alle realtà istituzionali di riferimento, sta lavorando sul concetto di biodiversità e su come anche le minoranze linguistiche possano essere considerate parte di un mondo che della biodiversità fa la propria struttura, la propria essenza. Un concetto, quello di biodiversità, molto contemporaneo quanto complesso, esteso, importante e ancora troppo sottovalutato. Quello di cui vado a scrivere rientra in questo campo, sebbene in modo forse lato. Due appartenenti alla comunità di minoranza linguistica francoprovenzale, chi scrive e Marzia Rey, sono stati chiamati per provare a interagire, tentare di comunicare, con la musica strumentale e il canto, con dei cetacei. E' stata un'esperienza straordinaria.

Il luogo è il mare di Ischia, nell'arcipelago delle isole Flegree all'estremità settentrionale del golfo di Napoli. Il progetto, scientifico, di Oceanomare-Delphis Onlus, un ente che opera per lo studio e la tutela dei cetacei e degli ecosistemi in cui abitano, grazie ad azioni di conoscenza, conservazione e informazione. Ci siamo così trovati su un veliero storico nell'incredibile blu del Mediterraneo, nel sole, spinti dal vento, lanciando suoni e voci nel mare in attesa di risposte. Risposte che non sono mancate, con grande stupore ed emozione di tutti i presenti. Ma un passo alla volta. Oceanomare-Delphis Onlus promuove la conoscenza e le pratiche di conservazione dei cetacei e della biodiversità marina, implementando studi non invasivi, promuovendo programmi di educazione e conservazione, sensibilizzando l’opinione pubblica sui cetacei e l’ambiente marino. Realizza programmi di ricerca e monitoraggio (propri o in collaborazione con Università, Enti di Ricerca, Imprese o altre organizzazioni non-profit) in ambiente naturale con imbarcazioni-laboratorio specificamente attrezzate con videocamere, idrofoni, macchine fotografiche, computer e software specifici. Noi abbiamo partecipato a un progetto di studio, in corso da anni, sulla bioacustica marina. Nei cetacei la produzione di suoni è molto varia, si differenzia da specie a specie in riferimento anche dell’utilità del suono emesso. Suoni differenti corrispondono a scopi differenti. Sono conosciuti infatti suoni percettivi, funzionali a muoversi e vivere in un determinato ambiente, quello marino, e suoni invece prodotti per comunicare, per scopi sociali. Il fine del progetto è principalmente quello di studiare l'ipotetica interazione uomo-animale attraverso il suono. E' affascinante pensare all'esistenza di una porta comunicativa, alla possibilità di comunicare sotto forma di suono e conoscersi meglio o forse “riconoscersi”. D'altronde cetacei e esseri umani hanno molte cose in comune e sono entrambi mammiferi. Mammiferi particolari, i cetacei, in quanto allevano e allattano la prole ma non hanno una tana, un rifugio specifico, perlomeno come immaginati e vissuti da noi. La loro tana è il mare tutto.

Il veliero-laboratorio su cui abbiamo viaggiato naviga nelle acque del Tirreno Centrale, al largo delle isole di Ischia, dove ci trovavamo, Procida, Capri, Ventotene e Ponza. Si tratta di un veliero storico costruito nel 1930 nel cantiere Grossi di Marsiglia su disegni del famoso architetto francese André Mauric. Un'altra connessione con le minoranze linguistiche è il fatto che il veliero abbia origini marsigliesi e quindi occitane! Il veliero si chiama Jean Gab, dal nome del primo proprietario: Jean Gabriel Daragnès (1889-1950), pittore "fauve", incisore, illustratore, editore e tipografo a Parigi, amico di Mauric. L'atelier di Daragnès a Montmartre era frequentato da scrittori come Colette, Carco, Valéry, Mac Orlan, Celine, Giraudoux, artisti tra i quali Galanis, Bofa, Dufy, Gen Paul, Falké e l'editore Emile Paul.

Ogni uscita in mare del progetto sulla bioacustica prevedeva poco dopo la partenza, al mattino, una sorta di rito. Lo straordinario comandante Angelo, nativo dell'isola, preparava delle altrettanto straordinarie bruschette da accompagnare con un ottimo bicchiere di vino bianco fresco locale. Pare che la bruschetta e i suoi elementi tra cui l'aglio e il vino siano ottimi alleati contro l'eventualità della naupatia, il mal di mare. Il comandante è anche un ottimo cuoco e nella piccola cucina di legno del veliero ci ha preparato sempre ottimi pranzi e ottime cene. Al largo, nel meraviglioso blu, si stava in attesa, sospinti dalle vele, accompagnati dal loro suono, osservando il mare, aspettando qualche spruzzo che potesse indicare la presenza di cetacei. Si calava l'idrofono in acqua e a turno qualcuno si occupava di ascoltare in cuffia il paesaggio sonoro marino, individuando se si avvertivano suoni di cetacei e in caso affermativo il timone si spostava verso quella direzione. Si utilizzavano quindi anche coordinate acustiche. L'avvistamento comporta conoscenze che si apprendono sul campo e nel tempo. Per noi montanari francoprovenzali il primo giorno di vela è coinciso con il primo avvistamento, ma ancora privi di adeguata conoscenza a riguardo la giornata non è stata priva di divertimento per gli altri esperti membri dell'equipaggio. Appena abbiamo visto qualcosa saltare fuori dall'acqua ci siamo subito emozionati e abbiamo intensificato la nostra performance sonora. Presto però sentiamo urlare: «Pesci, pesci, sono soltanto pesci!». Per quanto belli erano “solo” dei tonni e stavamo suonando e cantando per dei tonni. Per noi è fantastico lo stesso quello spettacolo e continuiamo ancora più intensamente la nostra musica di richiamo rivolti al mare e ai suoi abitanti. Poco dopo accade qualcos'altro. L'attesa di tutti viene colmata dalla grande sorpresa nel vedere finalmente dei cetacei: uno splendido gruppo di grampi con un cucciolo e un neonato. Saltano attorno all'imbarcazione. Sono meravigliosi e riempiono l'imbarcazione di gioia e eccitazione. Non siamo ancora certi del motivo della loro visita, stanno elaborando i dati emersi dall’esperimento, ma ci piace credere che siano venuti a incontrarci incuriositi dai nostri richiami sonori. Secondo Azalais, mia figlia di tre anni, non c'è dubbio: il gruppo è arrivato con dei cuccioli perché sulla barca c'erano altri cuccioli, lei e Giaime, il suo fratellino di un anno. Un incontro emozionante e significativo.

In questo periodo di limitazioni segnato dalla pandemia in cui non è possibile suonare in presenza e per il ballo abbiamo però potuto suonare per un pubblico decisamente straordinario, i cetacei, che con i loro salti sembrava danzassero mostrandosi con tutto il loro splendore. Per noi profani è indubbiamente una forma raffinata di comunicazione. Un incontro che ti segna, un'esperienza che ti fa sentire quel grande mare più vicino e forse ancora più vivo e misterioso.

E' possibile partecipare come volontari alle campagne di avvistamento e altre iniziative di Oceanomare-Delphis. Per chi fosse interessato e per maggiori informazioni si può fare riferimento al loro sito internet, ricco di informazioni:

https://www.oceanomaredelphis.org/index.php?lang=it

Dal loro sito: “Noi crediamo sia necessario mettere insieme idee, competenze ed esperienze per realizzare obiettivi comuni; solo così saremo in grado di affrontare le sfide presenti e future che riguardano la conoscenza e la conservazione dei cetacei. La biodiversità, la complessità e il funzionamento dei sistemi ecologici hanno un valore intrinseco inestimabile e sono di fondamentale importanza per l’essere umano. Lavoriamo per preservarli”.

Flavio Giacchero

Fotografia: Luca Percivalle (lablues.it)

franco-provenzale

Nourmalmënt “Nòvas d’Óccitania” è s’ocupët ëd dounà ënfourmasiounzlë minoureunsi lingouistiquë.

L’argoumënt ou i ëst gro ënteresant é ampi é tenti ou sount lhë spount ëd riflesioun cou s’ pëvount trouà parei ‘më li pount ëd vista për ouservà lou souget, Për ezempi ultimamënt lou grouppo ëd travai ëd lhë spourtel lingouistic, gouidà da Chambra d’Óc, eunsebiou a lë realtà istitusiounal ëd riferimënt, ou i ëst ën tren ëd trëvaìi soou counchet ëd biodiversità é su coumë ëd co ël minourë lingouistiquë ou peuvount estri counsideraië part d’ën moundou que ëd la biodiversità ou fait la soua stroutura, la soua esensi. Ën counchet, sel ëd biodiversità, veramënt countempouraneo ma ëd co coumples, vast, ëmpourtant é ëncoù soutvalutà. Seui ën tren ëd scriri propi ëd seun, belë se ën sens lato. Dui aparteneta la minourënsi lingouistica francoprouvensal, mè é Marzia Rey, sèn istà chamà për prouà a ënteragì, tentà ëd coumunicà, atravers la muzica strumental é lou chant, a to ëd chetachei. È t’istaya n’esperiensi straordinaria.

Lou post ou i ëst lou mar d’Isquia, ënt l’archipelac ëd lë izolë Flegree zla pounta nord doou golfo ëd Napouli. Lou prouget shentific ëd Oceanomare-Delphis Onlus, n’entë cou travaiët për lë studi é la toutela ëd li chetachei é ëd lh’ecosistemi ëndoua ou istount, grasië a d’asioun ëd counoushensi, counservasioun é ënfourmasioun. Parei nou sen trouà su ën veliero storic ënt l’incredibil bio doou Mediterraneo, ënt ‘oou soulei, pousà daou veunt, fazent ëd soun é veus ënt ‘oou mar, spetant ‘na risposta. Rispostë cou sount nhint mëncaië, a to stupor é emousioun ëd tui’ li present. Ma ën toc aou vì. Oceanomare-Delphis Onlus è portët aveunti la counoushensi é ël pratiquë ëd counservasioun ëd chetachei é ëd la biodiveristà marina, fazeunt dë studi cou sount nhint invaziv, inchentivant prougramad’educasioun è couservasioun, sesibilizant l’oupinioun publica su li chetachei é l’ambient marino. Ou realizët prougrama ëd richerca é mounitourajou (sou o ën coulabourasioun a to l’Università, Enti ëd richerca è mounitourajou o aoutrë ourganizasioun no-profit) ënt n’ambient natural a to ëmbarcasioun-labouratori spechificatameunt atresìa a to videocamere, idrofoni, maquine fotografiquë, computer è software spchific. Nouzaoutri g’èn përtechipà a ën prouget dë studi, ën coueurs da an, su la bioacoustica marina. Ënt li chetachei la proudousioun ëd soun è i ëst vermënt vari, ès diferensiët da ‘na speche a n’aoutra, ën riferimënt ëd co a l’utilità doou soun proudot. Soun diferent ou sount për scop diferent. Di fati ou sount counusù soun perchetiv, funsiounal a boudjìse é vivri ënt ën cherto ambient, sel marino, é soun ënveche proudot për coumunicà, për rëzoun souchal. Lo’obietìou doou proget ou i ëst princhipalmeunt sel ëd studià l’ipotetica interasioun om-bestia atraver lou soun. Ou i ëst afasinant pensà a l’ezistensi ëd ‘na porta coumounicativam a la pousibilità ëd coumunicà sout la foueurma ëd soun é counnhuse mieui o adiritura “ri-counhuse”, D’aoutra part chetachei é om ou i ont tentë chozë ën coumun é tui’ li dui ou sount mamiferi. Mamiferi përticoulà, li chetachei, daou moumënt que ou tirount su é ou dounount la pupa a li quitì, ma ou i ont nhint ‘na tana, ‘na sousta spechifica, almeno parei m’ou sount për nouzaoutri. La tana për leu è i ëst lou mar ëntieur.

Lou veliero-labouratori endoua g’èn viagìa, ou naviguët su ërz’aivë doou Tirreno Chentral, aou larc ëd lë izolë d’Ischia, edoua nouzaoutri isten, Procida, Capri, Ventotene e Ponza. Ès tratët d’ën veliero storic, coustruì ënt ‘oou 1930 ënt ‘oou quëtié Grossi ëd Mërsilha, su li dizënh doou famous arquitet frënseis André Mauirc. N’aoutra counesioun a to ël minourënsi lingouistiquë storiquë ou i ëst que lou veliero ou i eu ourigin mërsilheizë é couindi ouzitanë! Lou veliero ou s’ chamët Jean Gab, daou noum doou prum prouprietari: Jean Gabriel Daragnès (1889-1950), pitour “fauve”, inchizour, iloustratoù, editoù è tipografo, amis ëd Mauric. L’atelier di Daragnès a Montmartre ou i erët frecouentà da scritoù parei ‘me Colette Colette, Carco, Valéry, Mac Orlan, Celine, Giraudoux, artista tra coui Galanis, Bofa, Dufy, Gen Paul, Falké é l'editoù Emile Paul.

Onhi saìia ën mar doou proget su la bioacustica ès fazet, dopou la partensi, aou matin, ‘na speche ëd rito. Lou straourdinari coumandant Angelo, natìou ëd l’izoula, ou prountavët ëd aoutroutan straourdinarië brousquettë da coumanagilë a to ën boun bicher ëd vin doou post bieunc é freusc. È zmiët que la brousquetta e li soun element, për ezempi l’ai é lou vin ou sount boun aleà countra la naupatia, lou mal ëd mar. Lou coumandant cou i ëst ëd co ën boun cuzinié é ënt la quitiva cuzina ëd bosc doou veliero ou nou z’à prountà echelent dinà é sinë. Aou larc, ënt ‘oou meravilhous bio, è s’istavet petant, souspint dal vele, coumpanhìa da lou soun soun, vardant lou mar. spetant quërqui zbrinch cou pouiset indicà la prezensi ëd chetachei. Ès fazet alà ju ënt l’aiva l’idrofono é a tourn quërcun ou scoutavët ënt la cufia lou pasajou sounor marino, individouant se ou i erount soun ëd chetachei é ën cas afermatìou lou timone ou vinivet girìa ën sella diresioun. Ou vinivount drouvaië ëd co couordinaië acoustiquë. L’avistamënt ou comportët counoushensi cou s’ ëmparount soou champ é ënt ‘oou tèn.

Për nouzaoutri mountanhin francoprouvensal lou prum dì ëd vela ou t’istà ëd co lou prum dì d’avistamënt, ma bele se sense n’adegouaia counoushensi, la journà è t’istaia divertentë për z’aoutri espertmembri ëd l’ecouipajou. Apeina g’èn viù quërcoza saoutà fora da l’aiva sen istà pìia da ‘na forta emousioun é g’en ëntensificà la nostra performance sounora, Imediatamënt sinten braì “Peus, peus, ou sount meuc ëd peus!”. Belë se propi beli ou i erount “meuc” ëd toun: g’èn chentà è sounà për ëd toun. Për nouzaoutri sel spetacoul ou i ëst fantastic é countinouen ëncoù più intensamënt la nostra muzica d’ërcham rivolt aou mar é a li soun abitant. Bele briva è capitët quërcoza d’aoutrou. L’ateiza ëd tuiti è vint coulmaia da la greunda sourpreiza ëd vè finalmeunt ëd chetachei: ën manhific grouppo ëd “grampi” avé ën quitì é un apeina nà. Ou saoutount ëntoueurn a l’imbarcasioun. Ou sount meravilhous é ou riempiount l’imbarcasioun ëd joia é echitasioun. Sèn ëncoù nhint sgur ëd la razoun ëd la soua vizita, ou sount ën trèn d’elabourà li dati ëd l’esperimënt, ma a nou li piait creiri que ou sount vinù a ëncountranou atirìa da li nostril ërcham sounor. Scount Azalais, mia fìi ëd trai an, è i eu nhint dubi: lou grouppo ou i ëst aruva avé ëd quitì përquè su la barca è i avet d’aoutri quitì, quieulla é Giaime, lou soun frari ëd n’an. N’ëncountr emousiounant é sinhificatìou.

Ënt ëstou period ëd limitasioun, senhìa da la pëndemìa, ëndoua è i ëst nhint pousibil sounà ën prezensi é për lou bal g’èn però pousù sounà për ën public dechizamënt straourdinari, li chetachei, quë, a to li soun saout, ou zmìivount balà moustrënse a to tou’ lou soun splendour. Për nouzaoutri proufan è i ëst sense dubi ‘na foueurma rafinaia ëd coumunicasioun. Ën ëncountr cou t’ segnët, n’esperiensi que t’ fai sintì sel grant mar più vizin é proubabilmënt più viv é misterious.

È i ëst pousibil përtechipà coume voulountari a lë quëmpanhë d’avistamënt é aoutrë inisiativë ëd Oceanomare-Delphis. Për si cou sount ënteresà é për majour ënfourmasioun ès peut fà riferimënt a lou soun sito internet, a to tentë ënfourmasioun:

https://www.oceanomaredelphis.org/index.php?lang=it


Daou soun sito: “Nou creien quë è i ëst necherasi butà ënsembioun ëideie, coumpetensi é esperiensi për realizà oubitìou coumun; meuc parei pouèn afrountà ërzë sfidë prezent é fouturë cou rigouardount la counoushensi é la counservasioun ëd chetachei. La biodiversità, la coumplesità é lou founsiounamënt ëd li sistemi ecoulogic ou i ont ën valour ëntrinsec inestimabil é ou sount ëd foundamental ëmpourtansi për l’om. Travaien për prezervali”.


Fotografia: Luca Percivalle (lablues.it)