6 marzo 2020, ore 21
Amama (2015), di Asier Altuna, 103′.
Lingua basca, sottotitoli in italiano.
Teaser:
https://www.youtube.com/watch?v=N_7EK8AB4G0
13 marzo 2020, ore 21
Courenta dentro (2016), di Andrea Fantino, 50’.
Lingua francoprovenzale, sottotitoli in italiano.
Teaser:
https://www.youtube.com/watch?v=abw0LxapomI
20 marzo 2020, ore 21
L’ultimo anno (2013) , di Paolo Ansaldi e Carlo Cavallo, 75’.
Lingua occitana, sottotitoli in italiano.
Teaser:
https://www.youtube.com/watch?v=mj8yBUZTZQ0
27 marzo 2020, ore 21
Diario Guaranì (2016), di Marcelo Martinessi, 52’.
Lingua guaranì (Paraguay), sottotitoli in italiano.
Teaser:
https://www.youtube.com/watch?v=pjO_yku_CdU
Nel mondo si parlano circa 7000 lingue, e di queste almeno 2500 sono in pericolo di estinzione. Quando muore una lingua scompare una visione del mondo, un sapere, una comunità e il suo patrimonio culturale.
Difendere la diversità linguistica significa difendere l'umanità nelle sue molteplici espressioni. A dirlo sono le Nazioni Unite.
La Chambra d'Oc e il comune di Robilante accolgono gli inviti delle istituzioni internazionali e la Confraternita in Piazza Olivero diventa “casa della diversità linguistica”, un luogo dove promuovere le lingue e la loro ricchezza culturale.
“Crear al País – Cinema” è una rassegna cinematografica curata dalla Chambra d'Oc in collaborazione con il Babel Film Festival di Cagliari, un festival internazionale dedicato ai film in lingue minoritarie, da alcuni anni responsabile della sezione cinema per il “Premio Ostana – Scritture in lingua madre”. Alla base del programma è l'idea di offrire al pubblico film di finzione e documentari, dedicati alle lingue presenti sul territorio piemontese (occitano e francoprovenzale) e a idiomi provenienti da altre parti del mondo.
La manifestazione si apre venerdì 6 marzo 2020, ore 21, con il film “Amama” di Asier Altuna, regista basco di fama internazionale e Premio Cinema al Premio Ostana 2018. Amaia è una giovane artista in lotta contro un destino segnato da antiche consuetudini, nel film esemplificate nella figura di un padre ottuso e severo. Cresciuta in un casolare di campagna insieme ai due fratelli e ai genitori, la protagonista cerca la libertà nell’arte, filma e fotografa elementi di spiritualità pagana come alberi e boschi, si perde nello sguardo profondo e magnetico del viso segnato della nonna silenziosa (“Amama” significa proprio “nonna”). Amaia si ritrova quindi a essere la lama che trafigge il vecchio mondo fatto di inutili abitudini per farne sorgere uno nuovo, creando una crisi di identità sia nell’autorità paterna, sia nel significato della natura e del destino degli uomini. Un film che parla a tutti, e che risuona profondamente nelle nostre valli che nel dopoguerra sono andate incontro allo spopolamento e a grandi trasformazioni sociali.
Venerdì 13 marzo, ore 21, ospite della rassegna è Andrea Fantino, regista da anni impegnato nella produzione di documentari dedicati alla cultura e alla lingua occitana e francoprovenzale. Robilante è da sempre tempio della “courenta”, una danza tradizionale molto diffusa in valle Vermenagna e nelle vicine valli occitane, ma che è presente anche in altri territori, con altre varietà generalmente sconosciute ai danzatori locali. “Courenta dentro” è un film documentario realizzato nelle Valli di Lanzo, dove la “courenta” non è una danza qualsiasi: è la danza che ognuno ha dentro di sé, in un modo o nell'altro. Il festival Courenta Mai ha portato i danzatori di “courenta” davanti allo specchio, a guardarsi l'un l'altro, a confrontarsi tra loro e con il pubblico accorso per apprendere le numerose varianti. Con la consapevolezza che le culture e le tradizioni restano vive fino a quando hanno la forza di aprirsi all'altro, per mettersi in gioco e continuare a crescere, introducendo nuovi elementi e sperimentando diverse forme di partecipazione.
Venerdì 20 marzo, ore 21, Paolo Ansaldi e Carlo Cavallo presenteranno il loro film documentario “L'ultimo anno”, dedicato a Francesca e al suo ultimo anno della scuola primaria del comune di Elva, in alta valle Maira. Francesca non ha compagni di scuola e le classi inferiori si sono esaurite negli anni, l’unica sua compagna è la maestra e l’unica allieva della maestra è Francesca. L'anno prossimo la scuola chiuderà i battenti.
In quest'ultimo anno Francesca vive la sua quotidianità come se fosse l'ultima, non riesce ad immaginare un universo diverso da quello di Elva, la sua vita presto cambierà radicalmente. Giorno dopo giorno assapora e vive a fondo il reale che la circonda. Ricerca e vive il contatto con la madre attraverso la campagna e i suoi ritmi, osserva e ammira il padre nei suoi lavori, apprende e passeggia con il suo maestro di vita, Franco.
La rassegna si chiude venerdì 27 marzo 2020, ore 21, con la proiezione di un film realizzato in Paraguay, in lingua guaranì. Il regista è Marcelo Martinessi, Premio Cinema al Premio Ostana 2019, autore di documentari e film di finzione, premiato alla Berlinale per il suo film “Las Herederas”. “Diario Guaranì” è la storia di Bartolomeu Melià, un avventuroso gesuita di origine maiorchina, che alla fine degli anni '60 arrivò a Mbarigüí (Paraguay) per approfondire la cultura Mbya Guaranì. Strinse una grande amicizia con un giovane di nome Lutarco López. Oggi, a quasi cinquant’anni di distanza, Melià rivisita i suoi diari del tempo e torna a Mbarigüí, per riscrivere, insieme a Lutarco, questo Diario Guaranì sullo schermo. È una storia segnata dalla resistenza e dall’esilio. “I dettagli, le lettere, mi aiutano,” spiega Melià ripercorrendo i diari, “ma la memoria, in quanto tale, non è scritta”.
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