La Delegazione del Governo Catalano di fronte all’Unione Europea ha organizzato il 26 settembre a Bruxelles, Burèu d’Occitanie-Europe e il Conselh Generau d’Aran, una tavola rotonda sulla lingua occitana e la realtà sociolinguistica dell’occitano in Francia e in Val d’Aran (Catalogna), nell’ambito della Giornata Europea delle Lingue.
Nella tavola rotonda moderata da Mariona Miret, filologa specializzata in lingue minoritarie, il vicesindaco dell’Aran, Maria Vergés, ha spiegato le azioni da essi intraprese per far permanere in vita rivivere l’aranese fra le generazioni future. “Lavoriamo con la Generalitat de Catalunya e continuremo a farlo in ambiti come l’educazione per mantenere viva la lingua aranese”, ha detto la Vergés, “malgrado l’ufficialità della lingua in Catalogna ed i risultati positivi delle indagini sociolinguistiche, i quali rilevano un sempre maggiore utilizzo dell’aranese di giorno in giorno”. Da parte sua, il direttore dell’Ufficio Pubblico della Lingua Occitana, Esteve Cròs, ha affermato che i risultati dell’ultima indagine sui Pirenei Atlantici evidenziano che, per la prima volta, c’è un recupero linguistico della lingua in Occitania. La generazione giovane utilizza maggiormente l’occitano di quella più adulta e questi sono alcuni risultati che ci incoraggiano”, ha osservato
All’atto è intervenuto anche Lluís Puig, direttore del il Programma per lo Sviluppo di progetti Culturali di Ambito Europeo, che ha rimarcato il bisogno che le istituzioni europee promuovano, rispetino e non escludano le lingue dei propri cittadini, come i parlanti dell’ occitano e del catalano, e altre lingue minoritarie. Yannick Proto, Direttore della regione Occitanie-Europe a Bruxelles, ha chiuso la sessione sottolineando il bisogno che “il progetto di costruzione europea rispetti e promuova la pluralità e la diversità linguistica”.
L’atto ha reso evidente l’obiettivo condiviso fra l’Occitania, la Val d’Aran e la Catalogna: rafforzare la lingua occitana nei territori corrispondenti nonché di fronte alle istituzioni europee. ”Vogliamo lanciare un messaggio all’Unione Europea e alle istituzioni: fate ciò che sarà possibile per sviluppare l’occitano”.
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