Qualcuno sostiene sia l'unico momento di vera democrazia che c'è nel paese durante l'anno; chi la recita può dir cosa vuole, entro i limiti ovviamente.
La Parlata di S. Magno ha luogo la terza domenica di agosto ma quando cade nel giorno dell'Assunta si sposta alla quarta.
La parlata è una manifestazione popolare che della quale non si ricorda la prima edizione;c'è la processione solenne accompagnata dalla banda e in passato anche da "La companhia de la Crosaa" e "Le figlie di Maria". Ora è un po' diversa ma la tradizione è sempre viva, con il carro trainato dalle vacche e poi c'è un momento in Piazza dove ha luogo la vera Parlata.
Per un periodo non si era più fatta e veniva letta da Arnaldo Giraudo una vecchia versione scritta sul "Libro di Roccavione", poi abbiamo pensato di riprende la tradizione con Gianni Giraudo, Eliano Macario, Renzo Artusio e Piermarco Audisio si è deciso di scrivere tutti gli anni qualcosa di nuovo.
Dal 1982 Michelangelo Fantino ha dato la sua disponibiità e fino ad oggi è ancora lui il lettore della parlata. Durante l'anno ci incontriamo per decidere cosa scrivere e accordarci sui testi, non sono solo frivolezze ma è presente anche una parte storica seguita da Eliano Macario che si documenta anche attraverso ricerche
Tradizionalmente S. Magno si festeggiava un po' in tutti i paesi, a Robilante per esempio è successo fino agli anni '50.
C'erano i "massari" come scritto sui bollettini parrocchiali e "Peto 'd Pinet" (Pietro Vola) era andato per 7 anni a dare il suo contributo sul testo della parlata. Eliano per sdebitarsi ha fatto testi per più di 7 anni a Roccavione.
Un tempo la parlata veniva recitata tutta a memoria, anche perché dicevano quasi sempre le solite cose da un anno all'altro, quando ci siamo messi noi invece l'intento era quello di fare ogni anno qualcosa di diverso.
Nella parlata di "Peto 'd Pinet" c'era sempre una parte di ringraziamenti al prete, ai massari, a chi portava il bestiame, il carro e poi della satira soprattutto sui matrimoni, allora si invitavano i giovani a sposarsi e a trovare qualcuno con cui farlo, si ricordava di diffidare di quelle eccessivamente truccate.
Ai nostri tempi abbiamo cercato di fare un po' di satira sul paese visto che allora si poteva fare: l'operato dell'amministrazione comunale, i problemi di viabilità, le vicende ma anche fatti internazionali abbastanza importanti.
La prima parte di solito era un po' più seria e la gente era più disponibile all'ascolto.
Di seguito un esempio di parlata di San Magno a Roccavione, quella del 1987, elaborata da Renzo Artusio, Eliano Macario e Michelangelo Fantino.
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