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Nòvas N.110 Març 2012

Il flauto magico: un cammino spirituale

La flaüta màgica: un chamin espiritual

di Maria Soresina

Il flauto magico: un cammino spirituale
italiano Promosso dall'Associazione SAN BAO alla libreria Janus a Cuneo, vi aspetto il 23 marzo per presentarvi il mio nuovo libro

Dai trovatori a Dante e Mozart: il sogno di un mondo migliore. Quel sogno di libertà, di pacifica e gioiosa convivenza che in Europa era risuonato per la prima volta (per la prima volta in una lingua europea) nella raffinatissima civiltà occitana non è stato distrutto. Sì, certo, i catari, che ne «erano stati l'anima austera e segreta»i sono stati sterminati, ma il seme era stato gettato e ha continuato a germogliare. Quelle parole (jòi, paratge, amor, convivéncia) hanno infiammato animi che le hanno riproposte in culture e lingue diverse, e così, pur trovando sempre gli stessi ostacoli, quel sogno - il sogno di un mondo migliore - ha attraversato, come un filo d'oro, i secoli.
La storia non è un susseguirsi di giorni sempre uguali: vi sono secoli bui ma anche periodi luminosi, in cui si accende un fervore creativo, un rifiorire delle arti e del pensiero. Tale fu il XII secolo, che vide l'espandersi del catarismo e la nascita della poesia trobadorica, e tale fu, molto più tardi, quello che non a caso fu chiamato il secolo dei «Lumi», caratterizzato non solo da una mentalità razionale, scientifica, ma anche da una finora sconosciuta fiducia nel futuro, nella possibilità di reali cambiamenti: si pensi solo all'impatto che ha avuto l'invenzione della macchina a vapore all'inizio del ‘700. E nuovamente prese voce la mai sopita aspirazione a un mondo migliore e felice, un mondo in cui regnassero giustizia, fratellanza, libertà: i valori che diventeranno poi il vessillo della Rivoluzione francese, la quale fu l'esito - ma segnò anche la fine - di quella straordinaria stagione.
Tra i frutti dell'utopia illuminista va certamente annoverata la massoneria, che era una seria e nobile associazione di uomini - le donne furono ammesse molto più tardi - sinceramente mossi dal desiderio di un progresso personale e sociale. In tutta Europa vi aderirono le personalità più illustri del mondo culturale, scientifico e artistico. Tra questi spicca la figura di Wolfgang Amadeus Mozart, che ne condivise con entusiasmo gli ideali: il sogno di un mondo migliore. Nella sua ultima grande opera, il Flauto magico, da tutti ritenuto il suo testamento spirituale, risuona due volte, in momenti estremamente significativi, la stessa frase: «Allora la terra sarà un paradiso e i mortali uguali agli dèi».
«Allora» quando? Quando regneranno saggezza e giustizia, quando sparirà la superstizione e vi sarà tolleranza e amore tra gli uomini. Questo succederà «presto», parola che viene ripetuta quasi ossessivamente. L'opera è del 1791, due anni dopo la Rivoluzione francese. Poi venne il Terrore, poi la Restaurazione, e queste speranze risultarono vane, il sogno di nuovo infranto.
Il Flauto magico, pervaso dalla forte passione politica che animava Mozart, come Dante, è tuttavia, essenzialmente, la rappresentazione di un rito d'iniziazione. Massonico? Così lo ritiene gran parte dei critici, ma, a mio avviso, è molto di più: è la rappresentazione di un cammino spirituale. Straordinarie e illuminanti sono le numerose analogie con il cammino esposto nella Divina Commedia, a cominciare dalla prima scena, che vede Tamino, il protagonista, fuggire davanti a un serpente proprio come Dante davanti alle tre bestie.
Le divinità di riferimento del Flauto magico sono Iside e Osiride. All'epoca dei catari e di Dante questo sarebbe stato impensabile: non si poteva non essere cristiani, anche se entrambi erano nemici acerrimi della Chiesa di Roma. I tempi erano cambiati. Forse va detto che, contrariamente a un'opinione diffusa, né l'illuminismo né la massoneria predicavano l'ateismo. La massoneria non aveva una propria «dottrina», bensì un'idea alta e aperta di Dio, il «Grande Architetto dell'Universo» che i vari popoli venerano con nomi diversi. Critica nei confronti di ogni chiusura e intolleranza, la massoneria era anticlericale, ostile soprattutto alla Chiesa cattolica, non però al cristianesimo, anche se non si qualificava come «cristiana». Sono posizioni che Mozart condivideva pienamente. Il suo Tamino arriva a Dio, ma, come Dante, senza mediazione ecclesiastica, guidato da Pamina, come Dante da Beatrice, entrambe immagine della scintilla divina, l'eterno femminino che ci trae verso l'alto.
C'è però un aspetto della massoneria sul quale Mozart dissentiva: l'immagine della donna. «Una donna che non teme la notte e la morte è degna e viene iniziata»: è la frase più audace e rivoluzionaria dell'opera, una prospettiva impensabile nell'ambiente massonico dell'epoca. E non solo in quell'ambiente. E non solo allora. Ma secoli prima, molti secoli prima, c'era già stato chi lo sosteneva: i «buoni cristiani» che sono stati sterminati. Senza una completa parità tra uomo e donna non vi può essere gioiosa convivenza, non si può realizzare il sogno di un mondo migliore.

Su questi temi parlerò venerdì 23 marzo a Cuneo in una conferenza dal titolo «Il Flauto magico: un cammino spirituale. Il percorso alchemico dell'uomo e la sua evoluzione». L'incontro, promosso da Gloria Monteforte dell'Associazione SAN BAO, si svolgerà presso la Libreria Janus, piazza Europa 24, dalle ore 17.30 alle 19.30.

¹Denis de Rougemont, L'amore e l'occidente, bur Saggi, Milano 1998, p. 127.

occitan Promogut da l'associacion SAN BAO a la libreria Jaun de Coni, vos atendo lo 23 de març per vos presentar mon novèl libre

Dai trobadors a Dante a Mozart: lo sumi d'un mond melhor. Aquel sumi de libertat, de pacífica e joiosa convivença qu'en Euròpa avia ressonat per lo premier bòt (per lo premier bòt dins una lenga Europea) dins la rafinatíssima civiltat occitana es pas estat destruch. Sí, certament, lhi catars, qu ne «eron estats l'anma austera e secreta»¹ son estats exterminats, mas lo sem era estat campat e a continuat a brulhar. Aquelas paraulas (jòi, paratge, amor, convivéncia) an enflamat d'esperits qu'an tornat las propausar en de culturar e lengas diferentas e parelh, bèla en trobant lhi mesmes obstacles, aquel sumi - lo sumi d'un mond melhor - a atraversat, coma un fil d'òr, lhi sècles.
L'istòria es una succession de jorns totjorn parier: lhi a de sècles escurs, mas tanben de periòdes luminós ente s'aluma un fervor creatiu, un reflorir de las arts e dal pensier. Tal foguet lo sècle XII, que veiet l'espandiment dal catarisme e la naissença de la poesia trobadorenca, e tal foguet, ben pus tard, aquel que ren a cas foguet sonat lo sècle di "Lumes", caracterizat ren masque da una mentalitat racionala, scientífica, mas tanben da una fins alora desconoissua confiança dins l'avenir, dins la possibilitat de reals chambiaments: én pense masque a l'impact qu'a agut l'invencion de la màquina a vapor al començament dal '700. E tornamai prenguet vòutz la jamai assopia aspiracion a un mond melhor e aürós, un mond ente renhesson justícia, frairança, libertat: las valors que devenirèn puei la bandiera de la revolucion francesa, que foguet lo resultat - mas senhet decò la fin - d'aquela sason extraordinària.
Entre lhi fruchs de l'utopia illuminista vai certament comptaa la massoneria, qu'era una seriosa e nòbla associacion d'òmes - las fremas fogueron admetuas ben pus tard - sincerament bojats dal desir d'un progrès personal e social. En tota Euròpa lhi aderieron las personalitat mai illustras dal mond cultural, scientífic e social. Entre aquesti se destacha la fegura de Wolfgang Amadeus Mozart, que ne'n partatget embe estrambòrd lhi ideals: lo sumi d'un mond melhor. Dins sa darriera granda òpera, la Flaüta Magica, da tuchi consideraa son testament espiritual, , ressòna dui bòt, en de monents extremament significatius, la mesma frasa: «Alora la tèrra serè un paradís e lhi mortals pariers ai dius».
«Alora» quora? Quora renharèn la saviessa e la justícia, quora desparirè la supersticion e lhi aurè de tolerança e amòr entre lhi òmes. Aquò arribarè «lèu», paraula que ven repetua esquasi obsessivament. L'òpera es dal 1791, dui ans après la revolucion francesa. Puei ven lo terror, puei la restauracion, e aquestas esperanças resulteron vanas, lo sumi já mai enfranch. La Flaüta Màgica, embegut d'una fòrta passion qu'animava Mozart, coma Dante, es totun, essencialament, la representacion d'un rite d'iniciacion. Massònic? Parelh lo consídera la granda part di crítics, mas, a mon avís, es ben de mai: es la representacion d'un chamin espiritual. Extraordinàrias e illuminantas son las nombrosas analogias embe lo chamin expausat deidns la Divina Comèdia, a comença da la premiera scèna, que ve Tamino, lo protagonista, escapar derant un serpet pròpi coma Dante derant a las tres bèstias.
Las divinitats de riferiment de l'òpera son Iside e Osiride. A l'època di catars e de Dante aquò seria estat impensable: se polia pas ren èsser cristians, mesme se ambedui eron nemís implacables de la gleisa de Roma. Lhi temps eron chambiats. Benlèu vai dich que, contrariament a un'opinion difondua, ni l'illuminisme ni la massoneria predicavon l'ateisme. La massoneria avia pas una pròpria "doctrina", mas un'idea auta e dubèrta de Diu, lo "Grand Arquitèct de l'Univèrs" que lhi diferents pòples véneron embe de noms divèrs. Crítica devèrs chasque barradura e intolerança, la massoneria ersa anticlericala, ostila sobretot a la gleisa catòlica, mas ren al cristianisme, bèla se se qualificava pas coma "cristiana".
Son de posicions que Mozart partatjava plenament. Son Tamino arriba a Diu, mas, coma Dante, sensa mediacion eclesiàstica, guidat da Pamina, coma Dante da Beatritz, ambedoas image de la scintilha divina, l'etèrn femenin que nos trai devèrs l'aut.
Lhi a pasmens un aspèct de la massoneria sus lo qual Mozart era pas d'acòrdi: l'image de la frema. «Una frema que crenh pas la nuech e la mòrt es digna de venir iniciaa»: es la frasa mai audaça e revolucionària de l'òpera, una prospectiva impensabla dins l'ambient massònic de l'època. E ren masque dins aquel ambient. E ren masque alora. Mas de sècles derant, ben de sècles derant, lhi avia já estat qui lo sostenia: lhi "bòns cristians" que son estats exterminats. Sensa una completa paritat entre l'òme e la frema lhi pòl pas èsser una joiosa convivença, se pòl pas realizar lo sumi d'un mond melhor.

Sus aquesti tèmas parlarei venre 23 de març a Coni dins una conferença dal títol "Flaüta Màgic: un chamin espiritual. Lo percors alquémic e l'òme e son evolucion". L'encòntre, promogut da Gloria Monteforte de l'associacion SAN BAO, se tenerè a la libreria Janus, plaça Euròpa 24, da 17h30 a 19h30.

¹Denis de Rougemont, L'amore e l'occidente, bur Saggi, Milano 1998, p. 127.

 


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