Per i suoi dieci anni di esistenza, l’Academia Occitana ha creato sul proprio sito una nuova versione del Diccionari General de la Lenga Occitana (DGLO), un’opera ancora alquanto imperfetta, ma destinata a permanere in costante elaborazione, ad arricchirsi mese dopo mese, anno dopo anno e, speriamo, per molto tempo dopo di noi per non finire mai. Non è ancora, dunque, un vero e proprio dizionario – le definizioni dei termini in tutte le loro accezioni richiedono un lavoro lungo e meticoloso – ma, con le sue 45000 entrate, piuttosto un lessico occitano/francese e un alquanto necessario vocabolario ortografico. L’utente vi troverà inoltre il prezioso aiuto di 15000 locuzioni ed espressioni, oltre che centinaia di citazioni di autori antichi e contemporanei.
Il dizionario generale della lingua occitana intende far seguito all’opera incompleta di Louis Alibert, il nostro “linguista nazionale”, che spurgò e razionalizzò l’immenso Tresor Dóu Felibrige di Fréderic Mistral nel suo strato lessicale di “formazione popolare” e che ci ha dato tutti i mezzi per l’adattamento del vocabolario di “formazione dotta”, insegnamento al giorno d’oggi largamente tradito dall’ideologia, dall’ignoranza, o da entrambe. Questo lavoro tiene conto dell’opera posteriore di linguisti e autori di dizionari, indispensabili per più di un aspetto, benché ci sembrino certamente criticabili su altri.
La vocazione di questo lavoro è di riuscire a radunare tutti i termini occitani. Nella sua forma sviluppata a venire – una questione di tempo e di disponibilità umana – ogni entrata presenterà del termine: genere e numero, categoria grammaticale, etimologia e origine, data di apparizione a livello scritto, livello e registro linguistico, definizione in occitano, traduzione in francese, italiano, castigliano e catalano; distinguerà il termine referente, i sinonimi, gli antonimi, le forme erronee; sarà arricchito da locuzioni in rapporto con esso, esempi di utilizzo (espressioni, proverbi...), diverse citazioni letterarie, varianti regionali (occitano guascone, limosino, auvergnate, vivaro-alpino, nizzardo, provenzale, linguadociano), attestazioni nei dizionari e fonti utili.
Il DGLO non intende proporre una versione unica di occitano standard, benché la questione di giungere a una forma che trascenda tutte le varianti resti di primaria importanza. Le sette versioni regionali, le quali possiedono la maggior parte del vocabolario generale di formazione popolare (taula, parlar, molin, daurar, vaca, ensacar, laurar, ecc.) e rivendicano la totalità del vocabolario di formazione dotta (director, mecanica, adoptar, addicion, concèpte, centralizar, regular, ecc.), saranno anche presenti nelle loro singolarità (castèl, casteu, chastel, chasteu, castèth, ecc.).
Il DGLO vuol essere lo strumento definitivo per far rivivere la nostra lingua e invitiamo tutte le persone di buona volontà a concorrere a questo compito storico, mandando all’Academia Occitana definizioni in lingua, citazioni (con riferimenti), etc., indicando errori e lacune, o semplicemente il termine che non hanno trovato e che manca loro.
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