Il capolavoro politico di Salvini ha prodotto un nuovo governo! E gli italiani sono stati ad un pelo dall’affidare il Paese ad una persona di questa intelligenza politica. Chissà gli sconquassi che avrebbe prodotto: e non parlo solo di politica migratoria.
A meno che.....
A meno che la paura di dover fare una finanziaria dura e impopolare sia alla base di questo giochetto; magari con la complicità di qualcuno, non proprio classificabile nella destra, in previsione di scenari per ora imperscrutabili.
Il compimento della maggioranza è stata favorita da diversi elementi: il più importante quello che il voto anticipato avrebbe consegnato l’Italia nelle mani di Salvini portando i 5stelle ad una percentuale dimezzata rispetto ad un anno fa e il PD intorno al 20%, purgato da Renzi e &, come tutto fa prevedere.
Non credo che il nuovo partito che Renzi presto farà conquisterà le due cifre di percentuale. Altra cosa sono i parlamentari che, nell’attuale configurazione del parlamento, vi aderiranno. Gli devono molto.....
Zingaretti si è mosso bene nonostante a lui convenisse andare alle elezioni per emarginare i parlamentari di cui sopra. Ha ottenuto il massimo con l’aggiunta di Gentiloni in Europa che fa comunque un botto rispetto al recente passato. Cosa farà Gentiloni lo vedremo, ricordandolo come ministro del governo Prodi...... (vedere la gestione delle telecomunicazioni. Comunque presenta bene!
Conte ne è uscito altrettanto bene dimostrando carattere e abilità politica.
Il Governo è stato composto in fretta; sottosegretari compresi. Lo scandalo delle poltrone evocato da Salvini può solo trovare ascolto tra chi ha dimenticato cosa succedeva nel passato...
Tutto bene dunque?
Sorvolando sul programma di governo, pieno di buone intenzioni, occorrerà vedere in pratica quello che le due forze politiche potranno in concreto realizzare; un governo che vivacchia sarà molto gradito alla propaganda di Salvini.
Ci vorrebbe un Governo che voli alto e realizzi quelle riforme che possano porre rimedio ad anni di malgoverno (o governo di pochi per pochi).
Questa alleanza avrebbe dovuto essere fatta subito dopo le elezioni del 2018 ma la cecità del PD non l’ha permesso; non sarebbe stato un governo facile ma quello che è successo in questi quindici mesi lo avrebbe ampliamento giustificato. Ma Renzi non lo voleva! Ora Renzi e i suoi fedelissimi possono rimanere tranquillamente in agguato e sfruttare tutte le occasioni buone per rafforzarsi.
Chi non ne è uscito bene è Di Maio. Volere a tutti i costi un posto importante non gli porterà fortuna. La collocazione nel Ministero degli Esteri è alquanto impropria. Fino a ieri predicava contro l’Europa, andava a trovare i gilet gialli, approvava i decreti Salvini contrari al diritto internazionale; e continua a parlare troppo! Vuole la stessa continua visibilità che vogliono Salvini e Renzi con, quasi, la stessa arroganza.
Forse però la gente ha esaurito la tolleranza nei confronti dell’arroganza.
Questa alleanza dovrebbe governare in silenzio, senza proclami, senza annunci, senza prese di posizione che mettono in difficoltà l’alleato. Gli accordi si devono fare prima degli annunci....
Ma forse questo fa parte di una serietà che apparteneva al passato.
Salvini punterà tutto sulla questione migrazione ed è su questo terreno ( infido per il nuovo governo in quanto la gente è incline a credere agli slogan più che a verificarne i contenuti) che si giocheranno le intenzioni di voto. Conte non potrà abbandonare più di tanto le strette messe in atto da Salvini. Potrà coinvolgere maggiormente l’Europa, visti i mutati rapporti, e, speriamo, renderne più umana l’insieme della gestione magari facendo in modo che gli immigrati, una volta entrati in Italia e schedati, non vengano abbandonati a se stessi; e tentare una integrazione preziosa per l’economia del paese..
Ostana 14 settembre 2019
Tanto tuonò che piovve (n. 2)
E finalmente Renzi si è deciso. Dominato dal suo immenso ego (pari solo a quello di Salvini), è uscito dal PD. Sollievo e chiarezza; sebbene parziale!
Con i parlamentari che si porta dietro, avrà in mano il Senato dove Conte ha una maggioranza risicata. E magari altri che, per ora, stanno sospettosamente nel Pd, lo seguiranno; tattica?
Ai proclami di Renzi di fedeltà al governo non ci crede nessuno visto i precedenti.
Tutti a dire che le scissioni della sinistra non hanno mai avuto fortuna: è vero! Ma di solito le scissioni si dirigevano a sinistra! Ovviamente Renzi non cercherà consenso a sinistra ma al centro e a destra.
Forza Italia è in grande difficoltà e un asse con Berlusconi, sempre trattato da Renzi con i guanti di velluto, per non dire altro, può essere conveniente per entrambi.
Questo influirà sulla durata del Governo: il tempo per trovare un accordo e per rafforzarsi. Diciamo, forse, fino alla primavera.
Quello che è capitato nel PD è stato comunque un brutto segnale. Renzi non ne ha indovinata una negli ultimi anni, ha detto tutto ed il contrario di tutto, ha trascinato il partito nell’abisso del 17% distruggendolo a livello locale, distrutto provincie e corpo forestale, e così via,abbandonando le politiche della sinistra: e ci sono ancora parlamentari che lo seguono in un’avventura di puro interesse personale.
Quindi interesse personale anche per loro.
Cosa capiterà in futuro in parlamento lo si è visto subito alla Camera con la negazione all’arresto di Sozzani. Tattiche di questo tipo sono segnali chiari di chi, in modo furbesco, ma penoso alla luce di chi crede ancora in una buona politica, vuol tenere in pugno l’esecutivo con ricatti che ne minano il percorso e ne distruggono la credibilità.
Comunque per Zingaretti è sempre meglio un nemico esterno che un amico da cui ti devi continuamente guardare.
Zingaretti deve ricostruire un partito partendo dal territorio, ma su chi potrà appoggiarsi? Non certamente su un apparato che ha vissuto per la carica in se, con visioni di pura scalata politica; deve porre obbiettivi chiari da far fluire attraverso l’organizzazione fino al comune cittadino. E’ un’impresa titanica che un uomo solo non potrà portare a termine; e troppi personaggi del partito, arrivati in comode e remunerate posizioni, non hanno voglia di sporcarsi le mani.
E poi ci sono i problemi di questa Italia che paga le mancate riforme politiche del passato: un’amministrazione statale inefficiente e costosa, enti inutili da mantenere così come privilegi e redditi di posizione, una burocrazia che taglia le ali ad ogni sogno di vero sviluppo e un sud in mano alla malavita e pozzo senza fondo di risorse trasferite con pochi risultati. Quelle da fare, con grandi risparmi, non si faranno: Segretari Comunali (casta costosa che ricorda il medioevo), le Prefetture (ridefinendo i compiti ovviando ai doppioni di competenze con scarsa efficacia e funzionalità), consulenze milionarie, superstipendi in certe figure di dipendenti statali e assimilati ecc.
Troppi lobbisti si metterebbero di traverso!
Il passato governo ha messo sul piatto centinaia di milioni di euro per la lotta al dissesto idrogeologico; non finiranno al nord, non perché al nord non ci siano dissesti, ma perché la precedenza è data ai comuni in dissesto finanziario che sono per la maggior parte al sud. E’ un invito alle amministrazioni ad andare al dissesto se si vuole essere finanziati! Un po’ come i condoni: uno tira l’altro!
Ne succederanno delle belle: grillini che scalpitano (specie quelli non premiati nell’assegnazione delle cariche: anche i grillini sono umani....) e parlamentari della “maggioranza” in agguato; e Salvini che continuerà con la sua efficace demagogia.
Ostana 21 settembre 2019
Conte e i tre fenomeni.
Il Governo è partito. C’è la legge di stabilità da approvare, l’Europa che aspetta un cambio di marcia, la rimessa in moto del Parlamento, ecc.
Nel nuovo Governo, oltre al solito giro di ministri e sottosegretari che passano da una competenza all’altra (quando si sa poco diventa automatica la facilità di una diversa collocazione: non si produrrà comunque nulla!) con alcune nuove figure che sono una sorprendente e positiva novità. Magari qualcosa faranno se ne avranno il tempo e se sarà loro permesso. Ed è qui che casca l’asino!
Era prevedibile la continua aggressione verbale di Salvini nei confronti del nuovo governo ma che ogni giorno Di Maio sparasse contro Conte, criticando ogni provvedimento in discussione, un po’ meno.
Ma Di Maio cerca un protagonismo a tutti i costi per difendere la sua leadership nel movimento e crede che questa sia la strada da percorrere.
L’altro fenomeno è Renzi che appena creato il suo partito personale, confermando il sostegno al governo Conte 2, critica ogni relativo provvedimento che si affaccia all’orizzonte. Lo scopo è il medesimo di Di Maio: una presenza mediatica continua che faccia da sirena attrattrice verso la sua Italia viva; i risultati per ora sono per lui deludenti ma nel futuro la sirena potrebbe attirare parlamentari dal futuro incerto. Renzi non può tirare troppo la corda perché, se esagerasse e qualcuno si stufasse, si potrebbe andare ad elezioni; e per lui non è ancora il momento. Quindi per ora solo azioni di disturbo.
La legge di bilancio si presenta problematica e sarà difficile mantenere le promesse fatte ad ogni piè sospinto; con la cassa vuota ed il debito pubblico altissimo ed in perenne crescita!
Solo briciole per lo sviluppo perché nessuno può fare miracoli in una situazione incancrenita nello spreco e nell’inefficienza. Il taglio dei parlamentari di ieri soddisfa la pancia di parte dell’elettorato ma non risolve i problemi di fondo del Paese. Problemi ormai irrisolvibili come un’esiziale burocrazia che nessuno realmente può ridurre alla ragionevolezza.
Si punta molto sul recupero dell’evasione fiscale ma sappiamo bene che se non si mette mano alle regole che sovrintendono al recupero del contenzioso tutto questo è lettera morta. Il contenzioso è dell’ordine, pare, di oltre cento miliardi di euro ma, con le attuali normative, lo Stato porterà a casa solo le briciole. Questo gli evasori lo sanno e agiscono di conseguenza. E nessuno parla della necessità di cambiare queste regole.
Il solo modo di creare sviluppo sarà quello di aumentare il debito pubblico lasciano alle generazioni che verranno il pagamento degli interessi.
Se qualcuno parla di una possibile patrimoniale (come esiste in forma varia dappertutto nel mondo), se pure in forma leggera, si scatena il finimondo da parte di tutte le forze politiche che continuano a rincorrersi tra chi vuol dare tutto gratis: demagogia che sta rovinando l’Italia!
Tante promesse per avere consenso; come gli aumenti per gli statali, ovviamente senza legarli ad alcuna forma di controllo sull’operato dei singoli. Daranno l’aumento anche a chi bollava la cartolina in pigiama e a chi dopo aver bollato usciva a fare i propri affari?
Da questa situazione ormai non se ne esce più!
E intanto i giovani scappano all’estero e quelli rimasti non fanno più figli.
Speriamo di sopravvivere.
Ostana 9 ottobre 2019
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