Amico, accendi il fuoco –
ti mostrerò
una palla di neve.
Basho
Un sentiero bianco…
Un sentiero bianco, un sentiero vuoto e tutto
imbiancato, un sentiero dove nessuno
passerà, riluce sotto il chiarore ed i giochi
dell’indolente alitare del vento, come
un riflesso del mare, come un campo
abbandonato. Conta i tuoi passi sul sentiero
del meriggio dove danza il turbinare del vento.
Girerai a destra, sotto i sambuchi,
a sinistra sotto il gelso? Guarda l’ombra
che ti chiama con le sue more e le sue mosche,
con i suoi uccelli senza luogo né tempo.
Un olmo veglia, solitario lungo il fiume.
Il cuculo dall’orizzonte lontano l’osserva
prima di portargli la sua solitudine
in gocce d’oro. Un olmo più verde
dell’acqua che guarda le stoppie.
M. Roquette
Piaceri notturni
Anche noi ci fermiamo a sentire la notte
nell'istante che il vento è più nudo: le vie
sono fredde di vento, ogni odore è caduto;
le narici si levano verso le luci oscillanti.
Abbiamo tutti una casa che attende nel buio
che torniamo: una donna ci attende nel buio
stesa al sonno: la camera è calda di odori.
Non sa nulla del vento la donna che dorme
e respira; il tepore del corpo di lei
è lo stesso del sangue che mormora in noi.
Questo vento ci lava, che giunge dal fondo
delle vie spalancate nel buio; le luci
oscillanti e le nostre narici contratte
si dibattono nude. Ogni odore è un ricordo.
Da lontano nel buio sbucò questo vento
che s'abbatte in città: giù per prati e colline,
dove pure c'è un'erba che il sole ha scaldato
e una terra annerita di umori. Il ricordo
nostro è un aspro sentore, la poca dolcezza
della terra sventrata che esala all'inverno
il respiro del fondo. Si è spento ogni odore
lungo il buio, e in città non ci giunge che il vento.
Torneremo stanotte alla donna che dorme,
con la dita gelate a cercare il suo corpo,
e un calore ci scuoterà il sangue, un calore di terra
annerita di umori: un respiro di vita.
Anche lei si è scaldata nel sole e ora scopre
nella sua nudità la sua vita più dolce,
che nel giorno scompare, e ha sapore di terra.
C. Pavese
Screziata un’immagine quasi ogni giorno duole
Screziata un’immagine quasi ogni giorno duole
per l’umidità dell’aria
e la disamorata povertà
di tratturi e pianure, di valichi e varchi
dove la pioggia richiama il vento
e il vento il verde
e il verde la collina e la collina la piazza
la piazza il cielo e il cielo un dondolare
ebbri l’un l’altro: un dialogo coi morti
e quindi il gelo.
E. Jona
Un giardino verde in inverno
Il mio mondo è il mio mondo
non posso aprirlo davanti a voi
E se anche descrivessi
le statue dei dodici mesi
celate nel fitto verde
ognuno di voi vedrebbe
un verde diverso
una statua diversa
e non questo verde
E se descrivessi
la mia tristezza
apparrebbe ridicola e infantile
perché la mia tristezza
è piena d’incanto
come un giardino verde
in inverno
J. Iwaszkiewicz
E il vento è buio...
E il vento è buio,
E il pioppo è terra,
E il mare chiacchiera,
E tu, lontano.
V. Chlebnikov
Io sobbalzo per il freddo…
Io sobbalzo per il freddo –
vorrei ammutolire!
Ma nel cielo balla l’oro
E mi ordina di cantare.
Tormentati, inquieto musicista,
ama, ricorda e piangi
e, gettata da un pianeta opaco,
prendi la palla leggera!
Così, eccolo, il vero
collegamento col mondo segreto!
Che struggente angoscia,
che guaio è successo!
E cosa se, sobbalzato per sbaglio,
perennemente tremolando,
con la sua spilla arrugginita
una stella mi toccasse il cuore?
O. Mandel’stam
Trad. Gianfranco Lauretano
Nella notte bianca
Non ho chiuso la porta,
non ho acceso le candele,
non lo sai ma, per quanto fossi stanca,
non riuscivo ad andarmene più a letto.
Guardare, come si smarriscono i sentieri
dentro al bosco, all’imbrunire ormai del giorno,
ebbra del suono di una voce
che è simile alla tua.
E sapere che tutto è già perduto,
che la vita è un tremendo inferno.
Ero certa
che saresti ritornato.
Achmatova
Trad. Manuela Bagiardo
Notte d’inverno
Mulinava la neve su tutta la terra,
in ogni dove.
Una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.
Come d’estate a sciame i moscerini
volano sulla fiamma,
precipitavano i fiocchi dal cortile
sul riquadro della finestra.
La tormenta attaccava al vetro
cerchietti e strali.
Una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.
Sul soffitto rischiarato
si stendevano le ombre,
incroci di braccia, incroci di gambe,
incroci della sorte.
E due scarpette cadevano
con rumore sul pavimento,
e a lacrime la cera dal lucignolo
gocciolava sull’abito.
E tutto scompariva nella foschia nevosa
canuta e bianca.
Una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.
Sulla candela un soffio da un angolo
e l’ardore della tentazione
sollevava, quale angelo, due ali
in forma di croce.
La neve mulinò tutto il mese a febbraio,
e senza posa
una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.
Trad. Angelo Maria Ripellino
Filosofo
“Nessun biglietto!”
diceva quel mendicante
seduto per terra.
J. Gròs
Inverno
E improvvisamente,
la neve,
caduta all' insaputa nella notte.
Il mattino comincia con i corvi
in fuga tra i rami tutti bianchi.
È inverno,
inverno a perdita d'occhio.
Così la stagione muta
d'un tratto
e sotto la terra, laboriosa
e fiera, la vita prosegue.
N. Hikmet
1075
Il cielo è basso, misere le nubi,
ed un fiocco di neve vagabondo
è incerto se passare
dal fienile o dal solco delle ruote.
L’esile vento tutto il giorno geme
per la maniera in cui l’hanno trattato.
Come noi, la natura si fa a volte sorprendere
senza diadema.
E. Dickinson
Trad. Margherita Guidacci
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