Il movimento di Grillo si è avviato ad un brusco ridimensionamento che potrebbe portarlo alla scomparsa.
Le diverse anime dei penta stellati hanno fatto gettare la spugna a Di Maio che, rinunciando alla guida del movimento, ha indebolito fortemente il Governo anche se, per ora, non se ne vedono ancora le conseguenze.
Di Maio resiste come Ministro degli Esteri e anche questa scelta non sarà pagante per i 5stelle dando regione a chi, anche se in maniera pretestuosa, ma fa audience, indica il movimento attaccato alla poltrona.
Che fine farà il movimento? Si assesterà su percentuali intorno al 10-15% (impossibile, almeno a breve, immaginare un ritorno a percentuali più consistenti) o pian piano scomparirà? Riuscirà a trovare un nuovo equilibrio rilanciando il movimento col richiamo, in modo credibile, ai valori e agli obbiettivi che l’aveva portato ad essere il primo partito italiano?
Difficile ora dirlo.
Se continuerà il declino, sempre che il Governo duri, i parlamentari grillini si dirigeranno verso altre formazioni politiche (hanno già ben rimpolpato il gruppo misto), più a sinistra (specie se il PD prenderà una direzione precisa nel corso del prossimo congresso)che a destra (verso la Meloni più che verso la Lega).
Un quadro politico, quello italiano, sempre più deludente e incomprensibile per chi ancora crede nella buona politica.
Dopo la sconfitta in Emilia e il grave fatto del citofono (grave per molti, ma non per tutti; all’estero civile un atteggiamento del genere porterebbe alle immediate dimissioni) molti pensavano che Salvini avrebbe iniziato a perdere consenso ma così non è stato (per ora) dimostrando che un terzo degli italiani si riconosce nel suo personaggio.
Forse questa è la cosa più rilevante del post elezione emiliana e che pesa come un macigno sul futuro dell’Italia.
La debolezza della borghesia intellettuale italiana e il micidiale potere persuasivo delle televisioni generaliste, con relativo induzione all’emulazione, ha confezionato un cittadino che ha trovato sintesi delle proprie scadenti qualità culturali e civili in personaggi che si presentano esaltando le negatività dell’essere umano; sempre alla ricerca di un nemico da combattere.
Già nel passato abbiamo avuto come leaders grandi attori, superuomini, bugiardi (in America mentire è un reato; ma sempre meno! Vedi Trump), ecc. che hanno avuto grande successo politico (e di portafoglio) grazie all’incapacità degli italiani di riconoscere cosa ci fosse sotto la pelle del lupo.
La superficialità della cultura popolare (ma sarebbe meglio dire non cultura)alla lunga produce i danni che conosciamo. Paghiamo il fatto che l’Italia è nata tardi rispetto agli altri stati europei, l’analfabetismo (e relative conseguenze) che solo un secolo fa era enorme, con il suffragio universale che era intorno al 7%, salito poi al 20% con una legge di Giolitti (per poter votare occorreva saper leggere e scrivere) con voto concesso ai soli uomini.
Paghiamo anche i sottoprodotti di una morale cattolica che privilegiava la misericordia piuttosto che la giustizia. Basta confessarsi e i peccati scompaiono e i ladri prosperano.
Ora Renzi, in modo sempre più spregiudicato, tiene in scacco la maggioranza con continue azioni di disturbo. Ha anche inaugurato una sede a Roma con tanto di esposizione di fotografie di Berlinguer e Moro accanto alla sua: una spudoratezza senza limiti e un insulto agli ultimi statisti che l’Italia abbia avuto.
La questione prescrizione è un chiaro esempio degli obiettivi di Italia Viva: i voti che Berlusconi prima o poi dovrà mollare! Quel vasto mondo che vede i giudici come fumo negli occhi e che in questi anni ha avuto soddisfatte le proprie richieste di evasione fiscale e/o di impunità varie, attraverso misure di contrasto al funzionamento della giustizia. Misure che per la verità non hanno trovato grandi opposizione nelle altre forze politiche. Ognuno ha i suoi da proteggere! Ricordiamoci, per esempio, che la Camera, a maggioranza Ulivo, respinse la richiesta del Gip di Palermo per l’arresto di Dell’Utri (dicembre 1998; associazione esterna mafiosa) pur sapendo dei trascorsi del parlamentare che verrà eletto l’anno dopo in Europa e che ivi entrerà a far parte della Commissione Giustizia (sic). Dopo verranno le condanne definitive.
E altri numerosi esempi si potrebbero ricordare.
Può una democrazia fare a meno di un efficiente e giusto sistema giudiziario e vivere sulle balle raccontate a piè sospinto da una classe politica delegittimata come non mai? Considerando questa situazione si deve dire che ZIngaretti sta lavorando bene. E’ l’ultima speranza per la sinistra. La sua è una fatica da Ercole.
La “gggente” purtroppo crede a tutto. Alle fake news come agli sconti del 90% sui mobili e prende tutto. In politica come sul mercato.
La pubblicità sui canali televisivi (in certe ore massacrante con spot al limite della cretineria ripetuti in modo ossessivo) viene trasmessa interrompendo i programmi contemporaneamente sulle varie reti (consigli per gli acquisti) in modo che non si possa sfuggirvi cambiando canale (sapientemente se ne lasciano esenti alcuni, a rotazione, in modo che non si possa ipotizzare l’esistenza di un cartello...). E nessuno ha niente da dire. Non si sputa nel piatto dove si mangia.
Questo Governo sta cercando di fare qualcosa. Alcuni ministri sono più che dignitosi ma il lavoro viene frenato dalle polemiche giornaliere di Italia viva (sarà per meglio affermare l’aggettivo....?) che smorza le forze in perenne polemica. Vuole visibilità Renzi; ma forse, visto che ha sbagliato tutto negli ultimi anni, sbaglierà anche con questa tattica. L’elettorato cui mira non è privo di difese intellettuali; l’altra fetta se la prende Salvini con più tattica e furbizia.
Tirando troppo la corda si potrebbe anche andare a nuove elezioni ; ma in questo momento non è una via vantaggiosa per nessuna delle attuali forze di maggioranza. Formare una nuova maggioranza senza Renzi è forse teoricamente possibile (gruppo misto e un po’ di qua e un po’ di la...) ma un Conte tre farebbe ridere anche i polli. E quindi avanti in una sceneggiata senza fine.....
L’interesse di tutti è quello di lavorare bene e produrre riforme importanti che facciano uscire il Paese dal pantano. Solo così si potrebbe sconfiggere il populismo e la superficialità di certe proposte politiche.
Nel migliore dei casi sarà un lungo calvario.
Giacomo Lombardo
Ostana 17/02/2020
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