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Il Nubifragio “Alex” del 3-4 Ottobre, ha lasciato in questa zona di confine e nei contigui Basso Piemonte-Liguria, una scia di strade interrotte, ponti crollati, case diroccate ed un certo numero di morti/scomparsi, di cui alcuni cadaveri - forse in parte provenienti dal cimitero inondato di San Dalmazzo di Tenda- sono stati addirittura ritrovati sulle spiagge di Sanremo. (Mi dicono che nella Roya sono stati visti galleggiare diversi corpi in balìa delle correnti).

In questo tragico contesto si è inserita, Giovedì 6 Ottobre, la visita del Presidente Emmanuel Macron in alcune delle località più disastrate (Valroja-Vesubie-Tinée) definite da alcuni “ai margini dell’impero”, in quanto poste sui confini, scarsamente abitate e -aggiungo io- considerate almeno fino ad ora “poco redditizie “politicamente... Veni-Vidi-Vici. Con questo motto latino si potrebbe condensare l’operato del Presidente, accompagnato dai Ministri dell’Interno e dell’Ecologia, il quale ha esordito con il discorso: La nation n’abandonne aucun de ses territoires, aucun de ses enfants. Je veux dire à nouveau aux habitants touchès par les intempéries: nous serons pour vous. J’en ai pris l’engagement devant vous. Je reviendrai vous voir dans un an…”. Queste toccanti parole sono state accompagnate da un decreto, ad effetto immediato, di stanziamento di ben 100.000.000 di euro più altri 50.000.000 provenienti da fondi governativi, per gestire la prima emergenza, mentre il totale delle opere da eseguire, a parere di alcuni tecnici, supera il miliardo di euro e richiederà tempi lunghi vista la complessità delle opere da eseguire. Che dire? “Chapeau” al Presidente, che alle parole ha fatto seguire “a tamburo battente” i fatti. Il tour iniziato Giovedì 8 Ottobre a Nizza con l’arrivo dell’aereo presidenziale, seguito dallo spostamento in elicottero a Tende (ore 15), poi a Breil sur Roya (ore 17) e infine a Saint Martin Vesubie (ore 19), con rientro in prefettura a Nizza, per fare il punto sulla situazione riscontrata sul campo, in concreto un vero “tour de force”. L’incontro con gli abitanti dei vari paesi, al cospetto degli eletti (oltre ai Sindaci e rispettivi Consiglieri, erano presenti le massime autorità della Regione, del Dipartimento e della comunità rivierasca, forze militari, protezione civile etc.), ha visto un intenso dialogo del Presidente con molti cittadini comuni, ascoltando le loro istanze ed esprimendo la sua comprensione e volontà di intervenire. Chapeau” per l’umanità dimostrata e per la manifestazione di vicinanza. In questo contesto si è distinto il Sindaco di Tende, J. P. Vassallo, uno dei Comuni più disastrati, coinvolto notte e giorno per programmare ispezioni nel territorio per accertare i danni ed alla ricerca degli eventuali scomparsi, coordinando le esigue forze presenti ed i volontari, nel trasportare in luoghi più sicuri anziani e malati in situazione critica, infondendo con la sua infaticabile presenza, un certo ottimismo ai suoi concittadini provati dalla sciagura. Ricordo che il medesimo, chiaro esempio di “resilienza”, si batte da anni con impegno e serietà per il miglioramento dei collegamenti con Piemonte-Liguria, ora del tutto interrotti, salvo il collegamento ferroviario con Limone: dopo il passaggio di “Alex”, un mezzo della RFI ha potuto raggiungere Tende, accolto con entusiasmo dalla popolazione. Questa è la dimostrazione lampante della grande utilità di questa linea. Trascurata per anni ed ai limiti della chiusura, per mancanza di investimenti, in quanto giudicata dalle ferrovie francesi un “ramo secco”, di cui l’Italia risulta finanziare la manutenzione (in territorio francese) a causa, a quanto parrebbe, di anacronistici “danni di guerra”, seguiti dalla convenzione capestro del 1970, mai abrogata… Argomenti che il Sindaco di Tende ha sapientemente illustrato al Presidente che ne ha preso opportuna nota. Per inciso, finito il periodo di massima criticità, alcuni elicotteri francesi si recavano a portare soccorso nella Vesubie, mentre altri elicotteri (italiani) recuperavano a Vievola (in territorio francese) alcuni dispersi in situazione critica, tagliati fuori da frane e smottamenti, tenuto anche conto della mancanza di acqua ed energia elettrica, senza possibilità di comunicare. Questi mezzi “angelici” sono stati una preziosa fonte di collegamento con il mondo esterno.

Tornando alla strada ferrata, è sentimento comune -in primis della gente locale e dei vari comitati pro ferrovia Torino/Ventimiglia/Nizza- che la linea, opportunamente modernizzata, potrebbe costituire una grande fonte di sviluppo economico per i territori attraversati, mettendo in collegamento le Alpi col mare, quindi questa disgrazia potrebbe essere la buona occasione per intervenire radicalmente, risolvendo le varie problematiche in sospeso.

Argomento ripreso anche da altri, come il Sindaco di Breil Sébastien Olharan e dalla Consigliera Regionale Laurence Boetti Forestier nel suo discorso, di cui riportiamo un estratto: J'ai eu l'occasion, enfin, de dire au Président combien la question transfrontalière devait être prise en compte pour de nombreux dossiers: la France et l'Italie doivent trouver de nouvelles modalités et facilités pour régler ensemble des questions d'équipements, d'infrastructures. Au 1er chef, la ligne internationale Nice-Coni, Nice-Cuneo, dont le feuilleton du sauvetage n'en finissait plus de durer. Le Président de la Région, Renaud Muselier, à l'occasion de cette visite et après cette catastrophe a pu voir combien ce train, le train des merveilles, est le trait d'union de la vallée et de deux régions, françaises et italiennes. Comme le Président, j'ai encore une pensée pour les victimes, les familles endeuillées. Vive la Solidarité Nationale, et que revivent vite nos vallées” .

In conclusione, il Presidente ha dichiarato che il collegamento ferroviario avrà la priorità e sarà stabilito in 4/5 settimane, mentre per il ripristino della circolazione automobilistica, fatto salvo qualche passaggio “provvisorio”, vista la complessità delle opere da eseguire, occorrerà presumibilmente ameno un anno di lavori… mentre sul fronte del tunnel, al momento non vi sono indicazioni esaurienti, dovendosi effettuare numerose verifiche.

Per finire, il Presidente ha dichiarato che è da mettere in conto che non tutto ritornerà come prima, infatti molti manufatti dovranno essere adeguati o al limite abbattuti, secondo regole molto più stringenti, ed altri interventi dovranno essere effettuati sull’ambiente allo scopo di prevenire futuri ulteriori inconvenienti.

Ci sarebbe ancora molto da scrivere sulle valli contigue Tinée e Vesubie, pesantemente colpite, ma mi astengo per mancanza di informatori diretti: Invito pertanto gli interessati a consultare gli articoli comparsi su varie testate giornalistiche: Un’altra fonte che ha monitorato in modo esaustivo la visita di Macron, con un servizio espressamente dedicato, è la TV francese “BF1 TV” da cui, oltre ad alcune fonti dirette, ho potuto apprendere molte informazioni.

Come membro de “A Vaštéra-Üniun de Tradisiun Brigašche” colgo l’occasione, per i pochi che non ne fossero al corrente, che anche la “Tèra Brigašca” risulta isolata. Lascio ad altri una descrizione più dettagliata della difficile situazione. In sintesi: da Ormea risulta quasi impossibile raggiungere Viozene e Briga Alta; da Triora si segnala la presenza di un’altra frana, quindi anche raggiungere Realdo e Verdeggia richiederà del tempo; per finire, il tratto da La Brigue in direzione Valroya non è percorribile causa frane e smottamenti.

Il Sindaco Daniel Alberti fortunatamente è riuscito ad essere presente all’incontro di Tende. Anche nel caso di La Brigue il treno ci può aiutare; esiste però, anche se molti lo ignorano, un’alternativa, “La route de l’amitié”, strada sterrata che dal paese porta a Colle Sanson (posto di confine), dove incrocia la strada ex militare che, da una parte, raggiunto Colle Melosa, permette di scendere a Pigna o a Molini di Triora, mentre nell’altra direzione conduce a Mendatica; inoltre, un raccordo ci permette di raggiungere Realdo e la valle Argentina, costituendo un vero “snodo” da valorizzare.

Le condizioni stradali sarebbero decisamente da migliorare, specie per le vetture comuni. Per mia esperienza personale occorre molta prudenza; mi risulta che proprio nei giorni successivi al nubifragio qualche veicolo proveniente da Pigna è potuto arrivare a La Brigue dimostrando la sua grande utilità in casi di emergenza.

Questa strada, che sembra non esistere, permette di ammirare panorami di grande bellezza, mettendo in comunicazione diverse vallate. Essa non dovrebbe diventare una pista frequentata da fuoristrada e/o motocross provenienti dal Nord Europa, come è in parte attualmente, ma -opportunamente riattata- permettere un turismo sostenibile, portatore di un certo sviluppo economico, oltre a costituire un collegamento essenziale per la “Tèra Brigašca”, nonché un’utile “via di fuga” (se ricordo bene, gli ultimi muli sono passati nei primi anni 50).

Gutta cavat lapidem dicevano i Latini, pertanto ribadisco la convinzione che la “Tèra Brigašca”, allargata ad altre realtà limitrofe, sia un unicum da valorizzare con coscienza, se solo le varie Autorità preposte si decidessero a realizzare un piano comune, (progetto europeo?). Le competenze divise tra due Stati, tre Provincie, quattro Comuni, costituiscono indubbiamente un grande ostacolo, anche se un progetto ben gestito potrebbe costituire un inizio della sua rinascita. Le Alpi del mare attendono !!! Per chi volesse approfondire, esistono numerose cartine geografiche ed un' Associazione transnazionale che, con grandi sacrifici, edita una rivista, “A Va štéra”, una piccola “voce plurilingue” che si sforza di salvaguardare la cultura specifica e le tradizioni di questo “angolo perso” delle Alpi Marittime.