Era nato a Parigi nel 1934, figlio dell’emigrazione verso la Francia che aveva accolto la sua famiglia alla ricerca di un pezzo di pane. Con l’arrivo della guerra (nel 1941) torna a Bellino in Valle Varaita e verso il 1955 emigra di nuovo a Torino per lavorare alla Fiat. Il suo cuore era rimasto comunque a Ruà la Gleisa. Non aveva fatto grandi studi ma era intelligente, sensibile e di Bellino conosceva tutto: la lingua, la gente, le tradizioni della sua terra, il lavoro e gli attrezzi, il modo di vivere. Verso la fine degli anni ’60, come molti altri, orgoglioso della sua cultura e civiltà, comincia a scrivere e a donarci una quantità di informazioni e testimonianze di grandissimo valore.
Non è qui il luogo per fare un elenco completo delle sue pubblicazioni ma vogliamo almeno ricordare: “Uomo e ambiente a Bellino” (2 volumi), il romanzo “Steve”, e il fondamentale “Lou Saber – Dizionario enciclopedico dell’occitano di Blins”.
Quanti si sono nutriti in questi anni del suo sapere e della sua meniera chiara e precisa di raccontare e scrivere.
Senza esagerare direi che noi tutti, ma anche in campo Universitario, abbiamo potuto far tesoro della sua grande conoscenza.
Grazie Janò, sarai sempre nei nostri cuori.
commenta