Marcel Courthiade è deceduto il 4 marzo 2021 a Tirana (Albania) all'età di 67 anni. Con lui, i Rrom perdono una risorsa eccezionale. Tuttavia, il suo lavoro rimane come un tesoro che diverse generazioni di attori potranno utilizzare a beneficio dell'emancipazione dei Rrom, obiettivo a cui aveva dedicato la sua esistenza.
Nato il 2 agosto 1953, nel 9 ° anniversario della liquidazione dello Zigeunerfamilienlager a Birkenau, è come se fosse stato destinato a vivere per la rinascita di questo popolo che aveva tanto sofferto. Forse questo spiega perché, dopo una carriera scolastica esemplare, abbia abbandonato gli studi di medicina al quinto anno per dedicarsi allo studio delle lingue. È riuscito a padroneggiarne un numero incalcolabile (parlava fluentemente il francese, lo spagnolo, l'inglese, il tedesco, il greco moderno, l'albanese, il serbo-croato, il polacco, il russo, l'ucraino, il bulgaro, il macedone, il romeno (nello standard letterario e in numerosi dialetti rurali), l'occitano e ovviamente il Rromani, di cui era il maggior dialettologo vivente. Poteva tranquillamente sostenere una conversazione, e leggeva qualunque testo, in ceco, slovacco, italiano, portoghese, hindi, bengalese, ungherese, finlandese
Ma è soprattutto il Rromani che ha posto al centro del suo interesse. Ha dedicato la sua vita alla sua difesa e al suo sviluppo e, attraverso la lingua, alla difesa dell'identità e dei diritti dei rrom. La classificazione della lingua dei rrom in soli 4 macro-dialetti, scientificamente inattaccabile, ha posto fine a decenni di studi dialettologici non scientifici, ma spesso provenienti dal mondo accademico, che volevano e descrivevano – spesso per ragioni politiche e non linguistiche – la lingua rromani come suddivisa in una miriade di dialetti tra loro quasi senza una base comune e tra loro non intelligibile. Marcel era ovviamente in grado di passare da un parlare vernacolare Rrom all’altro e la sua ricerca dialettologica è la più completa che si sia mai fatta, e questa meriterebbe di essere ripresa ed ampliata, non essendo neppure del tutto pubblicata.
La sua attività ha sempre unito una competenza scientifica di altissimo livello, un'eccezionale umiltà e accessibilità a una totale devozione alla causa Rrom. È stato l'artefice dello sviluppo di un vero progetto di politica linguistica con i principi di unificazione della lingua Rromani, che sono stati adottati nel 1990 a Varsavia dal 4 ° Congresso dell'Unione Internazionale Rromani, poi presieduto da Rajko Durić, un’altra grande figura del movimento rrom internazionale dell'epoca, anch'esso recentemente scomparso. È sulla base di questi principi che il rromani viene insegnato nelle università di Parigi (INALCO) e Bucarest. È anche su questa base che Marcel Courthiade ha coordinato la stesura del primo dizionario europeo unitario della lingua rromani, opportunamente sottotitolato "Dai nostri anziani, alle nostre figlie e ai nostri figli".
Come altri intellettuali e attivisti della sua generazione, Marcel ha avuto idee troppo avanzate per essere compreso appieno. Il 28 febbraio 2021, sulla televisione pubblica albanese, ha risposto alla domanda di una giornalista se la lingua rromani fosse "ufficializzata":
“È stata formalizzata dalle autorità rrom, dalle istituzioni rrom, ma non dagli Stati. Ma questo è normale [...] le autorità rrom, vale a dire l'Unione Internazionale Rromani, il Commissario per la lingua e i diritti linguistici, ecc., hanno formalizzato molto bene la lingua rromani. Ma gli altri non riconoscono questa formalizzazione perché si tratta di istanze provenienti dai rrom. In effetti, logicamente dobbiamo dire che è normale che un linguaggio venga formalizzato dagli Stati quando è formalizzato dalle sue proprie istituzioni, non da altre. Ed è qui dove c'è una manipolazione [...] gli altri non semplicemente accettano l'esistenza della lingua rromani come tale. Forse un giorno quest’accettazione arriverà, non lo so; ma per ora, in nome della "diversità", si dice che ci sono diverse lingue rromani, il che non è vero. L’italiano, per esempio, o il tedesco, hanno più dialetti del rromani (e più differenziati), ma nessuno dice che l'italiano o il tedesco non esistono. È qui che si trova la discriminazione: la negazione della storia dei Rrom, la negazione della loro lingua, della loro letteratura, dell'alfabeto, del "Kris" ... È proprio la discriminazione che porta alla negazione del popolo Rrom; e quando un popolo non esiste, quali diritti può rivendicare? È un meccanismo molto profondo e molto astuto".
Queste parole oggi suonano come un testamento. Spetta alle generazioni attuali e future coglierne il pieno significato per continuare la lotta per la dignità dei Rrom, e quindi per i loro diritti. Lo dobbiamo a Marcel e a tutti coloro che lo hanno preceduto.
P. S. Nel 2014 Marcel Courthiade ha ricevuto il Premio Speciale al Prèmi Ostana, in occasione del quale è uscito il volume edito da Chambra d’oc “Poeti rrom dei balcani”, un’antologia con testi originali in lingua rromani tradotti in occitano dall’autore e in italiano da Peyre Anghilante.
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