In questo articolo voglio raccontarvi di Maurizio Perron, un personaggio tanto discreto quanto straordinario.
Mi ha dato appuntamento nella sua Jouvenceaux, un borgo che si è mantenuto molto bene nonostante la forte pressione dell'edilizia turistica di Sauze d'Oulx.
Una borgata che ha ancora baite ristrutturate con un criterio di territorialità: pietre, lose e legno.
I lavatoi e le fontane che mostrano ancora impresso nella pietra delle loro vasche i simboli Delfinali propri delle valli che fecero parte degli Escartons.
Una chiesetta dotata di stupendi affreschi esterni risalenti al 1400.
Questa è la cornice in cui risiede il suo laboratorio: cuore pulsante da cui parte delle sue opere prendono vita.
In realtà c'è molto di più... Maurizio non lavora solamente il legno ma la pietra e il ghiaccio!
Le sue opere sono sparse in tutto il mondo dalla Svezia, in cui ha scolpito gli interni di alberghi di lusso e chiese interamente di ghiaccio, fino ad arrivare in Cina e in Australia.
Lo spirito delle sue montagne lo accompagna e gli da quell'ispirazione che lo rende un artista locale ma aperto al mondo nello stesso tempo.
Mi fa subito capire il suo attaccamento alla cultura occitana, il tentativo di parlare nella nostra lingua anche quando per lavoro si è recato nei Pirenei occitani o più semplicemente per il fatto che l'occitano è la lingua con cui parla quotidianamente a suo figlio.
Un artista nostrano, locale e globale: glocale!
Posso dire, giocando un po' con le parole, che non si limita alla scultura ma produce (S)CULTURA.
Nei link seguenti potrete scoprire i suoi lavori: http://www.skultura.com/
Inoltre potete qui ascoltare una breve intervista da me realizzata nella sua parlata occitana.
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