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E ora è arrivata Elly Schlein a guidare un Pd allo stremo anche se, nonostante tutto, qualche milione di elettori gli è rimasto incredibilmente fedele mandando giù un boccone amaro dopo l’altro.

Il compito che la attende farebbe tremare i polsi a chiunque; essenzialmente le grandi difficoltà saranno su due fronti:

  1. all’interno del partito dove si annidano resti di renziani e altri non pochi personaggi aggrappati alla vecchia forma di potere e relativa fallimentare gestione e ad una visione politica vicina agli schieramenti di centro (o centro destra)¸E Bonaccini si accontenterà di un ruolo di spalla?

  1. sul territorio per ritornare ad avere quel rapporto con la gente che una volta animava le sezioni del partito e trasmetteva ai livelli politici superiori istanze, riflessioni, problemi e ipotesi di linea politica.

Ci saranno altri problemi ma tutti affrontabili se il partito la seguirà. La Schlein dovrà ora indicare un nuovo percorso affrontando buona parte della nomenclatura del proprio partito adagiata in posizioni di prestigio e di potere, seppur relativi, disabituata al combattimento sul campo (leggi territorio); qualcosa di diverso dalle riunioni saltuarie mirate allo scopo di mantenere la propria posizione in vista della prima elezione… Qui invece bisognerà lavorare duramente e umilmente, in assenza di applausi e immediati risultati; abitudine persa da tempo che, se può andare bene per i partiti di destra o di centro, non può funzionare con un vero partito di sinistra che deve riferirsi ad obbiettivi facilmente comprensibili, indirizzati al bene comune, alla difesa dei meno fortunati, contro le diseguaglianze che stanno crescendo, mirando alla riconquista di una classe operaia ( ma il termine ha ora perso l’antico significato) non facilmente identificabile e raggiungibile.

E’ dal territorio che potrà realizzarsi un PD diverso. Sarà possibile? La forbice tra il voto dell’elettorato e quello degli iscritti è stato significativo e la Schlein qui parte in forte salita; dovrà circondarsi di persone che si identifichino con una nuova proposta di partito di sinistra, una forza politica che ricerchi un modello di società che privilegi valori diversi da quelli derivati (e per certi versi imposti..) dall’entrata in scena delle televisioni generaliste berlusconiane ( presto imitate da altri reti) che silenziosamente e subdolamente li propongono e, per certi versi, hanno imposto (in assenza di proposte alternative efficaci). Modelli di società scarse di valori e sature di modelli effimeri che durano il tempo dell’illusione dimenticando obbiettivi che guardino alla crescita dell’intera società.

Delineare una nuova proposta di vita civile con valori alti e obiettivi da condividere sarà la base per il successo della nuova segretaria del PD. Su questo terreno una grande parte degli italiani è sensibile e disposta a mettersi in gioco.

Ovviamente il programma della nuova segretaria dovrà tenere conto delle varie anime che convivono per PD; ma se vuole dare un segnale di discontinuità dovrà fare delle scelte pur accontentandosi di posizioni meno ambiziose o determinate cui, potendo, ambirebbe. A sinistra (?) si è sempre pronti alle scissioni.

I problemi non mancano:

sanità che sta precipitando verso il privato con persone che non possono permettersi i relativi oneri;

mancanza di politiche efficaci per i giovani e le famiglie;

mancanza di chiare politiche di sviluppo;

cambiamenti climatici;

ambiente;

immigrazione fuori controllo;

lotta alle diseguaglianze;

la guerra in Ucraina;

politica chiara nei confronti dell’energia;

eliminare le “scatole vuote” che da sempre costellano la galassia delle società pubbliche (3240 società partecipate delle quali 886 senza dipendenti; sprechi enormi tolti ai cittadini comuni. Ultimo carrozzone rimesso in vita da Salvini è la Società Stretto di Messina spa nata nel 1981…);

giustizia al collasso dopo la riforma Cartabia;

reddito di cittadinanza. Come sostituirlo?

concessioni balneari;

ecc..

Sarebbe anche bello che la politica si occupasse dei problemi quotidiani che affliggono la gente; quisquilie agli occhi dei grandi personaggi politici che si interessano solo di grandi temi, ma fondamentali per chi affronta quotidianamente la vita, alle prese con ristrettezze e ostacoli di ogni genere.

Per esempio:

perché ENEL ci mette mesi per soddisfare richieste che richiedono poche ore di lavoro creando problemi a chi è costretto a sospendere cantieri o pesando sulla vita delle famiglie?

perché il costo dei carburanti non scende anche se alla fonte i prezzi sono crollati? Consideriamo che ENI è controllata dallo Stato, fa enormi utili e potrebbe condizionare il mercato!

perché non si differenziano le prassi, le burocrazie, tra grandi e medi comuni pieni di impiegati e quelli piccoli ai quali sono stati tagliati i trasferimenti ordinari rendendoli privi di risorse per affrontare il governo del territorio?

perché non si riflette sui danni causati dalla soppressione delle Comunità Montane a vantaggio delle inefficaci Unioni dei Comuni?

perché nei piccoli Comuni chiunque può presentare una lista per le elezioni comunali senza avere neanche una firma di un residente (anche gente che potrebbe arrivare da 1000 km) e così inquinare il corretto governo del territorio?

Solo piccoli disordinati spunti ma si potrebbe fare un elenco sterminato. Nessun politico si interessa più dei quotidiani problemi della gente comune.

In politica estera (guerra in Ucraina in primis) Elly Schlein non potrà fare le capriole e quindi il solo ruolo che potrà svolgere con determinazione sarà la ricerca delle condizioni per arrivare ad una pace “giusta”; che al momento appare impossibile. Un ruolo lo potrà giocare in Europa con quella parte di sinistra che qui conta molto.

Ma vedremo alla prima imboscata come ne uscirà. Incrociamo le dita e speriamo bene!

Ostana 26 marzo 2023