A Natale pranzammo insieme
e la dolcezza dell'inverno senza neve
fu guastata dal ricordo
del maggiociondolo fiorito
che si specchiava nella terra
con un'alba di gioia straripante.
Sul tavolo giacevano i sentimenti
più liberi che il vecchio autunno
aveva lasciato nel profondo
e bimbo saggio raccontava storie
sempre a lieto fine
per rinvigorire il cuore.
Assiso su un trono
raccontavi la legge antica
che tuo padre t'aveva insegnato
e tuo figlio avrebbe certo seguito
come sui monti
l'ortica non genera che l'ortica.
L'acqua ora ci chiude uniti
in un baratro tinto di nero
da un pittore che non attendeva altro:
baciarti sul volto
con la carezza che su di tutti
prima o poi si posa.
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