Revello
Revel

Nel borgo medievale si possono scorgere i ruderi del Castello superiore, forse costruito nel IX secolo per contrastare l'avanzata dei Saraceni o da questi stessi edificato per dominare i territori conquistati. Fu restaurato ed ampliato dal marchese Ludovico I nella prima metà del quattrocento, e dotato di un sistema complesso ed articolato di fortificazioni che lo legavano ed isolavano, al bisogno, al borgo e al forte Bramafam. Alle spalle del borgo, presso l’attuale via Umberto I, sorgeva il revellino, fortificazione posta a protezione di una porta muraria, detta porta della Madonnina. In età medievale un duplice sistema di murature scendeva dal rivellino. Questo sistema consentiva la difesa del castello nell'eventualità che il nemico si fosse impossessato dell'abitato. La Torre Campanaria, detta Ciouché dl’Oure, è ciò che resta dell'antica parrocchia di S. Maria la Canonica.
A Staffarda si trova l’abbazia cistercense di Santa Maria composta dalla chiesa, dal chiostro, dai magazzini e dal mercato coperto. Bonificata l’area dai monaci cistercensi, anche il complesso abbaziale fu realizzato per volere dei marchesi di Saluzzo per meglio controllare quella parte di territorio che vide fra il XII e XV secolo lo svilupparsi di una rigogliosa attività economica. Intorno alla chiesa romanico-lombarda ruota il complesso di edifici romanico-gotici in mattoni a vista. Vero capolavoro custodito nella chiesa è la macchina d’altare realizzata da Pascale Oddone e posta nell’abside maggiore; l’opera è stata realizzata nel 1531 e chiusa si presenta suddivisa in quattro riquadri nei quali sono raffigurati i santi Benedetto e Bernardo di Clairvaux, l'arcangelo Gabriele e la Vergine Annunziata, mentre aperta mostra la Pentecoste, l'Ascensione, la Resurrezione e l’incoronazione della Vergine ed al centro le Storie di Cristo.
A Revello hanno anche sede due musei: il museo storico Carlo Denina che, situato nel palazzo marchionale, raccoglie pubblicazioni, stampe e cimeli riguardanti l'attività del Denina, professore di eloquenza italiana e lettere greche dal 1770 al 1777; e il museo naturalistico del fiume Po nel cui spazio espositivo sono allestiti alcuni diorami riferiti ai principali ecosistemi del parco.
Ental borg medieval se pòlon veire lhi rests del Chastèl sobeiran, benleu construit ental IX secle per contrastar l'arribaa di Sarrasins o edificat da lor per dominar lhi territòris conquistats. Ven restaurat e engrandit dal marqués Ludovico I en la premièra metat del Quatre Cents, e dotat d’un sistema complicat e articolat de fortificacions que lo jonhion e isolavon, al besonh, al borg e al fòrt Bramafam. Dreire lo borg, en l’actuala via Umberto I, lhi avia lo revelin, fortificacion a protecion d’una pòrta muraria, dicha pòrta d’la Madonina. En etat medievala un doble sistema de muralhas calava dal revelin e permettia de defendre lo chastèl quora l’enemìs aguesse pilhat lo paìs. La Tor, dicha Cloquier d’l’Oras, es aquò que resta de l'antica parròquia de Santa Maria la Canònica.
A Staffarda se tròba l’abadia cistercenca de Santa Maria formaa da la gleisa, lo clòstre, lhi magazins e lo merchat cubert. Bonificaa la zòna dai monges cistercencs, decò lo complés de l’abadia ven realizat per voler di marqués de Saluces per mielh controlar aquela part de territòri ente, entre lo XII e XV secle, s’esvilupa una richa activitat econòmica. Entorn a la gleisa romanic-lombarda lhi son lhi edificis romanic-gòtics en mons. Ver cap d’òbra de la gleisa es la maquina d’autar realizaa da Pascale Oddone e plaçaa en l’absida major; l’òbra es estaa realizaa ental 1531 e sarraa es dividua en quatre quadres que rapresenton lhi sants Benedet e Bernard de Clairvaux, l'arcangel Gabriel e la Vierge Anonciaa, e duberta presenta la Pentecòste, l'Ascension, la Resurrecion e l’incoronacion de la Vierge e al centre las Istòrias de Crist.
A Revel lhi a dui musèus: lo musèu istòric Carlo Denina que, ental palais marquional, presenta publicacions, estampas e documents sus l'activitat del Denina, professor d’eloquença italiana e letras grecas entre 1770 e 1777; e lo musèu naturalistic del Pò ente se tròbon de diòramas sus lhi principals ecosistemas del parc.

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