Sauze di Cesana, è un piccolo paese alpino di circa 200 abitanti, che occupa l’estremità sud-occidentale dell’Alta Valle di Susa. Si estende su una superficie di 78,52 km² in una fascia altimetrica che va dai 1560 m s.l.m. del capoluogo agli oltre 3000 delle cime più alte, quali la Rognosa, la Platasse, la Ramière e la Gran Queyron, mete ambite dagli amanti dell’escursionismo. Il vasto territorio comunale è denominato Grån Saouzë e coincide quasi interamente con la selvaggia e incontaminata Valle Argentera, attraversata dal torrente Ripa, il quale confluisce a Oulx nella Dora di Bardonecchia, dando origine alla Dora Riparia. La restante area è occupata dalla conca di Sauze, in cui si sviluppano, grazie alla sua esposizione favorevole (a solatio) e al paesaggio più dolce, gli insediamenti e le colture, incontrando il borgo di Sauze e le frazioni di Rollieres, Bessen Alto, Bessen Basso, Serre, Sarret e Grange Sises che, nonostante l’antica vocazione ricordata dal nome (le grange erano edifici destinati alle attività di alpeggio), oggi costituisce un moderno complesso residenziale, rispondente alle esigenze del turismo invernale.
Le prime attestazioni documentarie certe riguardanti Sauze di Cesana risalgono al Medioevo, in cui compare come Salise Cesanae e Saude. Il toponimo si compone della voce latina salix, icis ‘salice’ che porta all’esito locale, e del prediale (suggerito dal suffisso –anus) derivato dal nome gentilizio latino Caesius (1).
Il paese condivise le vicende storiche e politiche che interessarono tutta l’Alta Valle di Susa: di dominio francese fino al 1713, passò poi sotto la dinastia dei Savoia seguendo da allora le vicissitudini storico-politiche dell’Italia.
Come accadde a molti altri piccoli comuni italiani durante il fascismo, Sauze di Cesana perse nel 1928 la sua autonomia amministrativa, e fu aggregato, insieme con i comuni di Bousson, Champlas du Col, Desertes, Fenils, Mollieres, Solomiac e Thures al nuovo comune di Cesana Torinese. Inoltre, per la costituzione nel 1934 del comune di Sestriere, vennero accorpate parti dei territori di Pragelato, di Champlas du Col e di Sauze di Cesana. Occorrerà aspettare il 1947 per assistere alla ricostituzione del comune di Sauze, ma la superficie ceduta a Sestriere non sarà più recuperata.
Nel 1962 il capoluogo fu colpito da un grave incendio che risparmiò solo gli edifici del Cantoun d’Aval, la parte bassa dell’abitato. L’area è stata successivamente ricostruita e oggi il paese si presenta come una vivace e moderna località alpina dedita principalmente al turismo sciistico, legata ciò nondimeno alle proprie tradizioni, e al proprio patrimonio culturale e linguistico, sebbene il patois sia parlato ancora diffusamente solo dalla popolazione più anziana. I giovani, infatti, pur possedendo una competenza passiva della parlata locale utilizzano principalmente, quali codici comunicativi, l’italiano e le lingue straniere, rese necessarie dalla grande affluenza turistica.
(1) Riferimenti in G. Gasca Queirazza, G.B. Pellegrini, G. Petracco Sicardi, A. Rossebastiano, Dizionario di toponomastica, Torino, Utet, 1997, p. 608.
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