italiano

Allora vi racconto un po' i giochi dei bambini di una volta, quando io ero ancora un bambino qi a Verdeggia negli anni '58-'60. Il divertimento di noi bambini era quello di giocare alla “Pimpirinella”; questo è un gioco che con una bacchetta di legno lunga mezzo metro si batte sulla “Pimpirinella” che è un pezzo di legno lungo così (10-15 cm) fatto a punta da tutte e due le parti, si batte su una punta, questo si mette a girare e con la bacchetta si colpisce e si manda il più lontano possibile e chi lo manda più lontano vince. Questo si chiama “Ciubadé” ed in italiano “ Pimpirinella”. Era un bel gioco da bambini e ci abbiamo sempre giocato. E poi giocavamo a nascondino, ci nascondevamo nel fieno e quello che veniva trovato per ultimo era quello che vinceva. Poi nei torrenti facevamo i “ruiti” o mulini: prendevamo un pezzo di legno bello dritto e lo rompevamo nel mezzo in due modi e ci mettevamo delle palette di legna e poi lo appoggiavamo di da una parte e dall'altra dell'acqua in modo che queste palette toccassero l'acqua, questo girava e assomigliava alla ruota di un mulino. Ehhh.. un divertimento come un'altro.

Poi, qui di biciclette non ce n'erano, giochi non ne arrivavano e ci aggiustavamo come potevamo; ci facevamo dei camioncino di legno, io mi ero fatto un triciclo di legno con le ruote di legno: con un compasso avevo segnato delle tavole ed avevo fatto delle ruote rotonde “cun er vourtin cun ina ceretta” con la punta piccola e poi gli avevo fatto lo sterzo ed avevo fatto il telaio con dei rami di nocciolo.. e ci divertivamo in quel modo lì. D'estate quando c'erano le “lappure” che sono cose (fiori) che sopra hanno dei ciuffi che si attaccano alle maglie e ci divertivamo a tirarcele uno con l'altro e rimanevano attaccate sulla schiena. Questa pianta in dialetto si chiama “lappura” ed in italiano si chiama “bardana”. Da questo sistema hanno inventato il velcro perchè queste cose sono piene di uncini che rimangono attaccati. Tutti divertimenti innocui ma ci divertivamo più di adesso.