È nato nel 2011 il Dipartimento di Musica Occitana, con sede nella Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo.
Per venire incontro alle esigenze degli studenti e degli insegnanti di tale corso, ma anche degli studiosi di etnomusicologia e di chi semplicemente si interessa alla musica ed alle danze delle valli occitane, è stata inaugurata la sezione del Corpus Testuale intitolata appunto Musica e danze.
La sezione sarà allestita nel corso dei prossimi anni, con la collaborazione dei musicisti e degli studiosi esperti in materia.
Allo stato attuale dei lavori, la sezione raccoglie testi di canzoni di autori diversi e alcuni studi sulle danze popolari occitane. Quando è stato possibile, è stata allegata la musica o la canzone.
A la meiro (1966), Ciaminà e pensà (1985) e Chantominà (2003) sono pubblicazioni dei testi delle canzoni di Masino Anghilante, originario di Sampeyre in val Varaita, uno dei primi cantautori in lingua occitana delle valli cisalpine.
Seguono alcune pubblicazioni di Gianpiero Boschero, studioso da molti anni della musica e delle danze popolari e redattore della rivista "Novel Temp", sulla quale ha pubblicato numerose ricerche scritte da lui stesso e da altri autori (1).
Danse de la val Varacho e Muzìques ousitànes: dònses e chansouns dei Chasteldelfin, Blins, Pount e La Chanal focalizzano l'attenzione sulla musica e le danze della valle Varaita, luogo di origine dell'autore; entrambi gli studi sono anticipati da un'ampia introduzione, in lingua occitana, a cura dell'autore (rispettivamente Entroudusioun e Introduzione, quest'ultima tradotta anche in italiano).
Il libretto Muzìques ousitànes fu scritto nel 1979 come accompagnamento al disco omonimo, registrato in quello stesso anno; il lavoro di ricerca fu promosso dall'associazione culturale Lou Soulestrelh e fu presentato sulle pagine di "Novel Temp", la rivista dell'associazione:
Il disco contiene una trentina dei più bei brani di musica da danza della Castellata. Si è trattato di un grosso lavoro svolto in collaborazione: Gian Piero Boschero ha utilizzato le musiche della sua raccolta. Renato Gardinali ha eseguito le trascrizioni musicali, il gruppo dei Bachas di Antibes, composto da Michel Bianco, Jacque Magnani e Patrick Vaillant ha suonato, Fredo Valla ha progettato e realizzato la copertina. Le musiche sono state eseguite per intero, in modo da poter essere ballate. Gli strumenti utilizzati sono stati quelli che sono usati, o che un tempo erano usati in val Varaita.
Questo disco è il risultato di nove anni di ricerche e studi di Boschero e di un anno e mezzo di lavoro tutti assieme. Ma in fondo l'opera è il risultato della collaborazione di tutta la popolazione dei Comuni di Casteldelfino, Bellino e Pontechianale (l'Alta Valla Varaita, che viene detta Castellata).
Riteniamo che in tutta l'Occitania non vi sia un'altra zona con una densità così alta di danze come la Val Varaita. Pensiamo quindi di avere pure realizzato un'opera significativa per tutta la cultura occitana (2).
Nel 1989 l'associazione ripete l'esperienza con la pubblicazione del disco e del libretto Muzìques Ousitànes II: Countrodanse e d'àoute danse da Fràise a 'n Lemma.
Ancora opera di Boschero sono gli studi sulle danze in lingua occitana (ciclostilati ed editi da Coumboscuro nei primi anni Settanta) I danse de Fraisse, La countrodanço, La courento, La tresso, Lou rigoudin.
Infine, la sezione Testi estratti dal Corpus Testuale raccoglie tutti i testi di canzoni archiviati fino ad ora nel Corpus Testuale.
Vi si trovano canzoni di cantautori valligiani: Lu fuec es encà rous, Bòouco Bòouco e I dizìen Elvo di Dario Anghilante originario di Sampeyre (valle Varaita); del padre, Masino Anghilante, Prièro dal Prouvençau e La nuech; Nous an pres la vido di Sergio Arneodo di Santa Lucia di Coumboscuro (valle Grana); Vellh'meezon e Mountannha di Guido Ressent della valle Chisone;
La chonsoun de la valaddo di Barnadin e Chezarin Levet della valle Varaita; La chabro bianco Edoardo Vercelletti (Valle Gesso); Lingero di Costanzo Mattalia di Elva (valle Maira).
In questa sezione si trovano inoltre alcune canzoni popolari: Gran Diou, ma maire plouro; Zansoun dli zouvvi 'd Limoun; Me séou chatà 'n marì; Li tréi soudà; Chaçounneto; Revei a-ti dounc; Chansoun; La figle e la nore; La chançoun di couscrit in tre versioni; E ma vaccho mallho; Canzone popolare; Margueritto Canavoùzo; Pichoto vieio chansoun e Autro pichoro vieio chansoun; San Brancaci; Spusìn; La pìstoulo; La fënno louërdo; El sauda dla republike; Ëntë sës-tu stàito l'àouto séiro e Canzone.
Infine, sono state archiviate in questa canzone anche le traduzioni dei Salmi effettuate da Arturo Genre e pubblicate su "La Beidana": Përqué, Boundìou, Dâ foun dë mî pënsìe, Està dapè d'laz aiga, Tan' quë vivrei; No l'ê pâ a noû, Doou ma jouvënt, Eicouto Israel e Salù mountannha.
NOTE:
(1)Gli studi sulla musica e sulle danze popolari sono stati pubblicati su "Novel Temp" a partire dal primo numero e ancora oggi rappresentano uno dei settori di maggiore interesse della rivista. Si vedano ad esempio: Canzoni di Barbo Chezarin e Barbo Bernadin Levet della Valle Varaita sul N.1; nel secondo numero uno studio di Luigi Testa sulle canzoni popolari; Cenni sulle danze della media e alta valle Po sul N.8; Valour, estudi e reprouposto di danse poupoulare ousitane sul N.9; Strumenti antichi per danze popolari in Val Po sul N.11; Qualche osservazione sul "pinfër" di Martiniana sul N.12; I perqué dla reprouposto dla muzico poupoularo sul N.13; Strumenti musicali nella pittura del medioevo e Lî vioulouniste d'la Val Sen Martin sul N.16; Nuovi documenti musicali di Juzep da'Rous sul N.43; Alcune precisazioni sulla vita di Juzep da'Rous sul N.45; Semitoun de noste valade. Rassegna di suonatori di fisarmonica diatonica e semitonata delle Valli Occitane sul N.47; Sturmenti musicali popolari, uno studio ricco di fotografie, sul N.53; L'aze d'alegre sul N.55 e molti altri ancora.
(2)"Novel Temp", 1979, N.11, p.6.
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