italianoIl comune sorge a 549 m di quota all’inizio della val Varaita; le sue frazioni e borgate sono Bricco, La Rolfa, Collino, San Bernardo, Santa Lucia, Peralba, Bertola, Castello, Giantoni, Marauda, Mattone, Pilone, Pratolungo. La popolazione è di circa 1600 abitanti e il toponimo deriva forse da un nome preromano, Venna, cui è stato aggiunto il suffisso – asc che nel celto-ligure era indicativo di proprietà. Abitata anticamente dai Celto-Liguri, poi dai Romani, attorno al X secolo i suoi territori furono saccheggiati da saraceni provenienti dalla baia di Frassinet vicino a Nizza. A cavallo dell'anno 1000 il paese fu sotto la giurisdizione del vescovo-conte di Torino, e successivamente fu feudo dei Conti di Verzuolo, che nel 1172 si sottomisero ai Marchesi di Saluzzo. Attorno al 1600 passò sotto il dominio dei Savoia, che lo diedero in feudo prima ai Paillard e successivamente ai Porporato. Attorno a Venasca nel 1744 si svolse una battaglia tra truppe francesi e truppe sabaude e nel 1799 tra francesi e Imperiali. Venasca fin dal Quattrocento fu sede di un mercato settimanale di riferimento per tutta la bassa Valle Varaita, e nella prima metà del Cinquecento fu uno dei più importanti centri per la lavorazione del ferro ricavato dalle miniere dell'alta valle. Nel Settecento si sviluppò un fiorente commercio della tela e l'industria della seta, attività che cessò alla fine dell'Ottocento. Tra gli edifici di maggior pregio nel capoluogo sorge la quattrocentesca Casa della Torre, con il loggiato e il basso portico con colonne e capitelli in pietra, e la torre angolare che contiene il vano scala. Sorge accanto alla parrocchiale intitolata a Maria Assunta, imponente e mirabile esempio di barocco piemontese, costruita a partire dal 1750 su progetto dell’architetto Paolo Ottavio Ruffino di Cavallermaggiore. La facciata è in mattoni a vista, ed è monumento nazionale dal 1909. Incorporato all'edificio religioso è l'antico Palazzo comunale, eretto fra il 1776 e il 1778, oggi sede dell'Istituto Musicale. Poco lontano sorge la Casa della canonica, sulla cui facciata sussiste un affresco di grandi proporzioni in cui è raffigurata la SS. Trinità secondo l’iconografia orizzontale: Padre, Figlio e Spirito Santo appaiono come tre busti maschili identici, che emergono dal medesimo corpo nell’atto di benedire. Il dipinto si può ricondurre al primo Cinquecento. A Venasca hanno sede l’Associazione Culturale occitanista Ousitanio Vivo e La fabbrica dei suoni, primo parco tematico italiano dedicato alla musica. L'economia è legata all'allevamento del bestiame, all'agricoltura e alla lavorazione del legno, specie per cofani mortuari. Un tempo esisteva in località Pilone Rocche una fiorente attività legata all'estrazione e lavorazione per usi industriali della pietra "serpentino".
occitanLa comuna se tròba a 549 m d’autessa al principi de la val Varacha; sias fracions e ruaas son Bric, La Rolfa, Colin, Sant Bernard, Santa Lucia, Peralba, Bertòla, Chastèl, Jantòni, Marauda, Maton, Pilon, Prat long. La popolacion es de 1600 abitants e lo topònim ven benleu da un nom preroman, Venna, embè lo suffix – asc que ental celto-ligur indicava la proprietat. Abitaa anticament dai Celto-Ligurs, puei dai Romans, vers lo X secle lhi siei territòris son passats al sac da sarrasins que venion da Frassinet dapè de Niça. A caval d’l'an 1000 lo paìs passa sot l’evesco-cont de Turin, e puei deven feude di Conts de Verzòl, qu’ental 1172 passon sot lhi Marqués de Saluces. Vers lo 1600 passa sot lo domini di Savòia, que lo donon en feude drant ai Paillard e puei ai Porporato. A Venascha ental 1744 se passa una batalha entre lhi exercits francés e sabauds e ental 1799 entre francés e Imperials. Venascha despuei lo Quatre Cents ospitava un merchat setimanal important per tota la bassa Val Varacha, e en la premièra metat del Cinq Cents es estat un di pus importants centres ente se trabalhava lo fer des minieras de l'auta val. Ental Set Cents s’esvilupa un ric comerci de tela e l'industria de la seda, activitat que finìs a la fin de l'Uech Cents. Entre lhi edificis pus importants del cap luòc lhi a la quatrecentesca Ca’ d’la Tor, embè la lòtja e lo bas pòrtic da las colonas e chapitèls en peira, e la tor angolara ente se tròba l’eschala. Es plaçaa dapè a la parroquiala de Maria Assompta, mirable exemple de baròc piemontés, construia despuei lo 1750 sus projèct de l’arquitect Paolo Ottavio Ruffino de Cavallermajor. La façada es en mons, e es monument nacional despuei lo 1909. Incorporat a l'edifici religiós es l'antic Palais comunal, del 1776 - 1778, ente encuei se tròba l'Institut Musical. Pas da luenh es la Ca’ d’la canònica, que sus la façada garda un grand fresc embè la SS. Trinitat rapresentaa en l’iconografia orizontala: Paire, Filh e Sant Esprit son tres busts d’òme identics, que sòrton dal mesme còrp e benedisson. La pintura remontaria al premier Cinq Cents. A Venascha se tròbon decò l’Associacion Culturala occitanista Ousitanio Vivo e La fabbrica dei suoni, premier parc tematic italian dedicat a la musica. L'economia es liaa a l'enlevament de bestias, a l'agricoltura e al bòsc, trabalhat sustot per cofres e caissas da mòrt. Un bòt en localitat Pilon Ròchas lhi avia una richa activitat d’extraccion per emplegs industrials de la peira "serpentin".
Lettura in lingua occitana a cura di Rosella Pellerino - Venascha
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