Le Valli Occitane
Presentazione
Sono 13 le valli dove esiste una comunità di parlanti occitani, con una popolazione totale di oltre 200.000 abitanti.
Sono 107 i comuni che, in Piemonte, hanno dichiarato la loro appartenenza alla minoranza linguistica occitana, in base alla legge 482/99, 120 i comuni che in base a ricerche linguistiche sono classificati
di lingua occitana.
Le valli hanno comodi accessi dalla pianura Padana e strade che seguono di norma il fondovalle. Un itinerario pedonale le unisce, da Olivetta S. Michele (IM), in val Roja, a Exilles in val Susa:
è il percorso delle «Valadas occitanas a pè», che segue i sentieri segnati della GTA (Grande Traversata delle Alpi).
1. Zona del Brigasco (Brigasc)
In alta val Tanaro parlano occitano Briga Alta (La Briga Auta) e Viozene (Viosena), frazione di Ormea. La valle, orientata da Nord a Sud, è attraversata dalla SS 28 e comunica attraverso il colle di Nava
con la valle Arroscia in Liguria e con Imperia, ed è accessibile dalla pianura da Ceva (A6 Torino-Savona).
2. Zona del Quié
Nelle valli monregalesi (Ellero, Corsaglia e Maudagna), brevi valli chiuse da passi alpini, poste a ventaglio tra le valli Pesio e Tanaro, si trovano comunità occitanofone, che parlano il dialetto del
«Quié», a Frabosa Sottana e Soprana (Fabrosa Sobrana e Sotana), a Roburent, Villanova Mondovì (Vilanòva) e Roccaforte Mondovì (Ròcafort).
Tutte le località sono a breve distanza da Mondovì (A6 Torino-Savona).
3. Valli della Bisalta (Besimauda)
Questa breve valle, estesa da Nord a Sud da Chiusa Pesio (La Clusa) alla Punta Màrguareis, si percorre con la SP 42 in circa 10 km, ed è una valle chiusa.
Tutta la valle fino a Peveragno (Poranh) e Boves (Bueves), in fondovalle, è considerata occitanofona. Nell'alta valle si trova il Parco Regionale Alta Valle Pesio e Tanaro.
Facile accesso sia da Mondovì, sia da Cuneo.
4. Valle Vermenagna (val Vermenanha)
Orientata da Nord a Sud, come tutte le valli alpine più meridionali, si estende per circa 30 km dalla pianura di Cuneo e Borgo S. Dalmazzo fino al col di Tenda (m 1871), che separa le Alpi Liguri
dalle Marittime: è attraversata da importanti vie di comunicazioni stradali (SS 20/E74) e ferroviarie (linea Cuneo-Nizza) che, attraverso il colle, la uniscono alla val Roja in territorio francese,
a Nizza e a Ventimiglia.
Tutta la valle parla occitano fino al fondovalle, a Robilante.
Accesso da Cuneo.
5. Valle Gesso (val Ges)
Da Borgo S. Dalmazzo, si diramano a ventaglio, orientate da Nord-Est a Sud-Ovest, le valli dei due rami principali del torrente Gesso e brevi valli tributarie di questi.
A causa dell'orografia complessa dell'Argentera e delle Alpi Marittime, queste valli sono rigorosamente chiuse da impervi passi alpini. Dal fondovalle di Borgo S. Dalmazzo (Lo Borg) fino all'alta valle
si parla occitano e si è già nel cuore più vivo dell'Occitania alpina. Tutta l'alta valle è area protetta come Parco Regionale Alpi Marittime.
Accesso da Cuneo.
6. Valle Stura (val d'Estura)
La lunga valle si estende da Cuneo, orientata da Est a Ovest, fino al colle della Maddalena (m 1996). La si attraversa sulla SS 21, per circa 60 chilometri.
Dal fondovalle si dipartono, con orientamento Sud-Nord, vari brevi valloni laterali sul versante orografico destro e il vallone dell'Arma sull'altro versante. È uno degli accessi naturali alla
Grande Occitania d'oltralpe: attraverso il colle della Maddalena (o col de Larche) - che separa le Alpi Marittime dalle Cozie - si scende nella valle dell'Ubaye, nell'Alta Provenza.
Un valico minore è il colle della Lombarda (m 2350), che porta alla valle della Tinée. La valle Stura è interamente occitanofona da Borgo S. Dalmazzo.
Accesso da Cuneo.
7. Valle Grana (val Grana)
La breve valle non ha passi stradali importanti ed è racchiusa tra i due profondi e lunghi solchi vallivi delle valli Stura e Màira, con le quali è in collegamento attraverso strade militari di alta quota
e i valichi del colle di Esischie (m 2370) verso la val Màira e il colle Fauniera (m 2515) con il vallone dell'Arma, verso la valle Stura.
Dall'imbocco della valle, cioè da Cervasca e Caraglio, è interamente occitanofona.
Accesso da Cuneo.
8. Valle Maira (val Maira)
È forse la più nota delle valli occitane piemontesi.
Si estende per oltre 40 km di lunghezza, percorribili sulla SP 442. Ha un unico valico carrozzabile con la val Varaita, attraverso il colle di Sampeyre (m 2284) e passi alpini verso l'Ubaye.
È in sostanza una valle chiusa, nel cuore delle Cozie, con molte valli laterali tributarie a orientamento Nord-Sud, sui due versanti. Per la sua accidentata orografia e l'isolamento ha mantenuto l'uso
della lingua occitana più a lungo e per tutta la sua estensione, dal fondovalle di Busca e Dronero.
Accesso da Cuneo.
9. Valle Varaita (val Varacha)
Con i suoi due rami - valle Varaita di Bellino e valle Varaita di Pontechianale - è, con la valle Maira, il cuore vivo dell'Occitania italiana, sulle Alpi Cozie.
Si estende in lunghezza per 58 km, lungo la direttrice stradale (SP 8 e 105) per il colle dell'Agnello (m 2748), che la mette in comunicazione con il Delfinato, di cui in passato fece parte. Vi si parla
occitano dalla pianura di Piasca fino al colle dell'Agnello e nell'alta valle di Bellino, che non ha valichi carrozzabili.
Accesso da Saluzzo.
10. Valli Po, Bronda e Infernotto (val Po', Bronda, Infernòt)
La valle dove nasce il più grande fiume è però una delle più corte: circa 25 km, da percorrere sulla SP 662, che porta da Revello a Crissolo, ai piedi del Monviso, il gigante delle Cozie.
La valle non ha valichi che non siano rigorosamente alpinistici. Altrettanto chiuse ai contatti con l'opposto versante alpino sono le due brevi valli Bronda (tra Varaita e Po) e Infernotto
(tra Po e Pèllice). Si parla occitano dai paesi di pianura fino al Monviso. Il massiccio del Monviso e il corso del Po fanno parte del Parco Regionale del Po.
Accesso da Saluzzo.
11. Valle Pèllice (val Pèlis)
La valle è breve e si estende per circa 15 km di percorso stradale sulla SP 161, dalla pianura di Bibiana a Bobbio Pèllice, in provincia di Torino.
La laterale val d'Angrogna ha andamento Nord-Sud e fa capo a Torre Pèllice. Oltre che valle occitanofona, la val Pèllice è stata per secoli la culla della chiesa riformata valdese e vi è diffuso
l'uso della lingua francese, legata al culto e all'istruzione.
La valle è chiusa e non ha valichi stradali verso le valli limitrofe.
Accesso da Pinerolo (A55).
12. Val Chisone (val Cluson) e Val Germanasca (val San Martin)
Da Pinerolo, la lunga valle si insinua con andamento curvo da Sud-Est a Sud-Ovest nel cuore delle Alpi Cozie.
Si estende per oltre 50 km, da seguire sulla SR 23, fino al colle del Sestriere (m 2035), che la mette in comunicazione con la val di Susa. Anche la val Chisone è storicamente legata alla chiesa
riformata valdese. Da S. Germano Chisone (Sant German de Cluson) e dalle frazioni a monte di Pinerolo, in tutta l'alta valle si parla occitano.
L'alta valle del Chisone è area protetta dal Parco Regionale della Val Troncea.
Accesso da Pinerolo (A55).
Tra le più appartate delle valli occitane piemontesi, la valle Germanasca, in provincia di Torino, è tributaria della val Chisone, e si estende per 20 km, percorribili sulle SP 169, da Perona Argentina
fino a Prali. Conta alcune valli laterali, tra cui quella di Massello. Non ha valichi che non siano alpinistici e la sua complessa e severa orografia ne fece un naturale baluardo della resistenza
valdese durante le persecuzioni religiose dal XVI al XVII secolo.
Vi si parla occitano ed è diffusa la conoscenza del francese, grazie alla chiesa valdese.
Accesso da Pinerolo (A55).
13. Val Susa (val Dueira)
La valle è uno dei più importanti crocevia tra la penisola e la Francia: vi si trovano infatti, due tra i più importanti valichi delle Alpi occidentali, attrezzati di strade carrozzabili dall'epoca romana.
Dalla porte di Torino la valle si estende con andamento curvilineo da Est a Sud-Ovest per circa 80 km, fino al colle del Monginevro (m 1850), che porta nella valle della Durance e verso la Provenza.
La tributaria val Cenischia, con il colle del Moncenisio (m 2083), è un meno agevole accesso alla Savoia. La valle è attrezzata di strade statali (SS 24 per il colle del Monginevro e SS 25 per il colle
del Moncenisio), autostrade (A 32 e traforo del Fréjus) e linee ferroviarie (Torino-Lione, attraverso il traforo del Fréjus, e la discussa TAV).
Poiché la valle ha grandi vie di comunicazione, vi coesistono varie lingue: l'occitano è parlato nell'alta valle della Dora, da Chiomonte fino al Monginevro.
Nella restante parte della valle e nella val Cenischia si parla francoprovenzale.
Varie aree protette insistono sul territorio della Val Susa: il Parco Regionale Orsiera Rocciavrè, a cavallo con la val Chisone, e il Parco Regionale del Gran Bosco di Salbertrand.
Accesso da Torino (A32)